Il mio piccolo principe

Buonasera amici, oggi in ritardo a causa del mio fitto “ultimo giorno di lavoro del 2017” ma sempre piena di avventure che ispirano riflessioni….(o forse sarò io che mi pongo sempre troppi quesiti?!)

Ad ogni modo, stasera, con i ragazzi del centro aggregativo (dopo aver parlato della quantità di alcol che hanno comprato per capodanno) abbiamo iniziato a leggere uno dei libri più belli che mi sia stato regalato: il piccolo principe.

Immagine CC0 creative commons

Lo adoro perché è uno di quei libri camaleontici, che ti dà rivelazioni diverse ogni volta che lo leggi. Attraverso le sue bellissime metafore ti fornisce quelle risposte che altrimenti non avresti avuto. Insomma, un libro che ispira riflessioni e quindi il libro adatto a me! ;)

Un bambino disegna un boa che digerisce un elefante e quando fa vedere il suo disegno agli adulti loro non lo capiscono, vedono solo un cappello e suggeriscono al bambino di soli sei anni di lasciar perdere il disegno e di dedicarsi a materie come la geografia, la storia e l’aritmetica.

Immagine dell'autore

Ebbene, questa è la morte celebrale di un bambino signori!
È come spezzargli le gambe perché corre e mettergli due protesi che possono solo farlo camminare. E’ come tingere una pecora nera di bianco perché devi essere per forza come gli altri…perché si sa, il diverso è il male!

Ed è così che cresciamo tutti uguali: a sei anni tutti associamo il cerchio al sole e alla palla e non al pianeta colorino sul quale andiamo tutte le sere a giocare con la nostra fantasia.
Il bambino del libro dice che gli adulti sono noiosi e non capiscono niente, e io mi sento di dargli ragione e aggiungo anche che sono dei rompi…scatole (non so se si possono dire le parolacce qui! :P)

Immagine CC0 creative commons

Certo esistono le eccezioni ma la maggior parte è così preoccupata dei “numeri” che non si accorge del “cuore” , di cosa ti rende felice e ti fa dimenticare che a volte la vita è difficile.
Non ci accorgiamo molte volte di ricadere in queste routine di schemi sociali che ci fanno solo sopravvivere e non vivere…non ci rendiamo conto che “il mondo è bello perché vario”.

Avremmo molto da imparare dal piccolo principe e soprattutto dai bambini; e io oggi mi sono resa conto che sono fortunata a passare del tempo con loro… a passare il tempo facendo cose che mi fanno sentire viva e diversa!
Perché è vero, magari non ho tempo di farmi le unghie e di uscire la sera a farmi una birra, ma torno a casa stanca e soddisfatta , con qualcosa in più da raccontare e qualcosa in più nel mio cuore… ed è questa la gioia della mia vita!

Immagine CC0 creative commons

Spero di non avervi ammorbato…

Abbracci contagiosi