Il fotografo di una volta: crescere a pane e rullini

in #ita7 years ago (edited)

Se siamo diventati l’esercito dei selfie dobbiamo ringraziare innanzitutto la tecnologia che ci ha portato ad avere telefoni che fanno da fotocamera o se volete fotocamere che fanno da telefoni. Oggi ci sono le schede di memoria ed il gioco è fatto. Si possono scattare centinaia di foto, visualizzarle, rifarle se non ci piacciono. Scatti multipli senza più preoccuparsi di dosare gli scatti. Ma fino a pochi anni fa non era tutto così comodo.

Il rullino fotografico, questo oggetto ormai sconosciuto


(Foto di mia proprietà)

Se oggi i nostri compagni di viaggio sono le schede di memoria, un tempo lo erano i rullini fotografici. Avevano la capacità di 12, 24 o 36 foto. Non potevi sbagliare un colpo, con il rullino non si torna indietro. Inoltre una volta terminato doveva essere riavvolto prima di aprire il vano dove era collocato altrimenti la pellicola impressionabile si prendeva la luce e le foto erano da buttare. Infine portarlo dal fotografo e aspettare anche giorni prima di ritirare le foto sviluppate.

Da piccolo mi sono ritenuto già abbastanza fortunato in quanto avevo una “Instamatic Camera” che era praticamente un gioco usarla. Infatti era il mio gioco preferito.
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(Foto di mia proprietà)

Ma con gli anni ho voluto imparare qualcosa di più e per farlo ho dovuto optare per oggetti come questo.
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(Foto di mia proprietà)
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(Foto di mia proprietà)

Una macchina completamente manuale, senza bisogno di batterie. Con questa ho imparato a settare manualmente una macchina fotografica priva di elettronica. Non mi ricordo quanti rullini ho buttato via. Ma è stata una maestra eccezionale. Un “carro armato sovietico”, resistentissimo, top per l’epoca e, se uno la sa usare, lo è anche oggi.

Un altro oggetto su cui ho imparato è stata la Zenit TTL PM4730, con logo dei giochi olimpici di Mosca 1980.

(Foto di mia proprietà)

Ma il “giochino” perfetto venne qualche anno dopo con una bellissima Polaroid.
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(Foto di mia proprietà)

Fu una rivoluzione in quanto per la prima volta potevi scattare e avere subito la tua foto. Mi ricordo la bellissima sensazione di quando scattavo e attendevo quei pochi secondi prima che uscisse la fotografia. La si doveva prendere e sventolare un po’ per farla asciugare. Ma era un’emozione incredibile avere subito la foto senza dover aspettare ore o giorni il fotografo. Da come mi ricordo questo oggetto mi destò le stesse sensazioni del primo cellulare con fotocamera. Ma era una macchina da viaggio, quasi un gioco, per foto-ricordo e non certo professionali.

Negli anni successivi ricordo le prime macchine fotografiche funzionare con floppy disk, che non ho mai posseduto. Ovviamente anche in quel caso limitate dalla capacità del floppy di 1,44 Mb, ma la tecnologia stava avanzando e oggi per fortuna e purtroppo abbiamo le reflex o fotocamere automatiche che fanno tutto loro. Ma devo dire che non lo fanno in maniera perfetta come fa un fotografo che imposta il più possibile in manuale. Personalmente l’automatico lo uso solo in caso di emergenza o di un cambio improvviso di luce.

I fotografi di una volta rispetto ad oggi scattavano quasi, per modo di dire, alla cieca. Si scattava e non si aveva la certezza del risultato ottenuto se non fino a quando la foto non veniva sviluppata. Questo ha portato veramente a fare la differenza tra fotografi. O eri bravo o facevi un disastro. Oggi l’automaticità delle fotocamere aiuta molto, ma la perfezione, almeno nel mio caso, la si ottiene con il manuale. La modalità automatica usa la logica, il fotografo umano usa l’occhio, l’intelligenza e calcola meglio di un processore di una reflex.

Sort:  

Ricordo di quando ero piccolo che quando mio padre sviluppó le foto dal rullino la metá erano sue l'altra metà erano foto che avevo fatto io a caso.😂

Anche io ricordo la disperazione nel vedere foto fatte a caso o scattate involontariamente perché significavano scatti a disposizione buttati al vento :)) come dicevo col rullino non si torna indietro.

Alla fine l unica che non hai avuto è stata quella che per me fu la prima : la Sony Mavica con supporto di memoria floppy disk da 1,44 mb. Avevo scritto un post in merito tempo fa. Comunque bel post e foto spettacolari

Mi ricordo la tua evoluta e futuristica macchina fotografica a floppy disk :)))

che bella la Zenit! Il fascino dell'analogico non morirà mai... Se non costasse uno sproposito sviluppare i rullini non avrei dubbi, tornerei a quelli al 100%

Il problema è anche trovare chi li sviluppa, per questo costano tanto. Ormai è diventata quasi un'arte.

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