Con questo breve racconto partecipo al "Contest creativo : da un proverbio alla narrazione di @fulviaperillo"

Contest creativo

Rocky il "mastino"

Mi chiamo Rocky e sono un cane da guardia. Sono un "mastino", di quelli cattivi, che ringhiano e abbaiano. Luigi li ha avvertiti i malintenzionati che sono un tipo tosto, ha messo un cartello giallo, con scritto, “Attenti al cane”! Malgrado l’avviso, lui entrò lo stesso e non parlo di Pallina la gattaccia dei vicini né del postino o dell’idraulico ma di un ladro, un ladro vero. Lo scassinatore quella notte tentò per ben tre volte nell'arco di poche ore di mettere in atto il suo piano criminale. La prima volta che il farabutto si intrufolò nel nostro garage lo fece verso l’una di notte. Abbaiavo, ma i miei padroni dormivano, allora mi nascosi e osservai le sue mosse. Il mascalzone entrò nel garage e si impossessò della cassetta degli attrezzi, allora uscii allo scoperto abbaiai più forte che potevo. La signora Gina finalmente allarmata si svegliò e uscii in giardino. L’uomo scoperto “con le mani nel sacco”, mollo la refurtiva e scappò a gambe levate. Fui proprio bravo e quindi ripagato con un biscottino da Antonio, il figlio di Luigi e Gina. Luigi era furioso, voleva chiamare i carabinieri ma poi si limitò a lasciare accese le luci del giardino e rientrò in casa. Un paio d’ore dopo il ladro tornò sul luogo del delitto, ma c’eravamo io e il signor Luigi ad aspettarlo e quando ci vide scappò via di corsa. La Gina era spaventata e chiamò davvero i carabinieri, che si misero subito sulle tracce del malvivente. Luigi, Gina e Antonio tornarono finalmente a dormire. Invece io mi posizionai di guardia davanti alla porta di casa, e vidi finalmente la sua cattura. Intorno alle cinque del mattino i carabinieri arrestarono il malavitoso che cercava di scavalcare per l’ennesima volta il nostro cancello. Lo presero in "flagrante" (cosi disse il maresciallo).

Scoperto, cercò di scappare di nuovo, ma inciampò e cadde. Poi sentii chiaramente il brigadiere che gli urlò “Fermati, mani in alto”, gli misero le manette. Lo portarono via e il maresciallo aggiunse prima di salire in auto,

"Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”.

Alla parola gatta raddrizzai le orecchie, mi misi a ispezionare tutto il giardino, se Pallina cercava di fregarmi e di entrare di nascosto in casa nostra, le avrei fatto fare la fine del ladro.

Immagine CC0 creative commons

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Saluti kork75