Nino e la macchina da corsa grigia! (Kork75)

in #ita6 years ago

Nino e la macchina da corsa grigia!

Nino quando aveva sei anni viveva a Sesto San Giovanni, una cittadina alle porte di Milano. La sua famiglia era composta da cinque persone, lui, mamma Roberta, papà Filippo e i due fratelli più grandi, Arturo di diciotto anni e Simone di dodici. Il papà di Nino faceva l’operaio all'Alfa Romeo di Portello, addetto alla catena di montaggio della “1900” la nuova utilitaria della casa del “biscione”.
Era una mattina di settembre, esattamente sabato due settembre del 1950 e Simone aveva spiegato al “fratellino” che oltre al campionato mondiale di calcio, vinto dall'Uruguay pochi mesi prima, ne esisteva un altro di mondiale e che questo si disputava ogni anno. Così con grande euforia Simone comunicò a Nino che il giorno successivo, il papà e il signor Andrea un suo amico impiegato all'Alfa li porteranno a Monza a vedere, il “Gran premio d'Italia d'automobilismo".
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Immagine CC0 creative commons
A Nino piaceva lo sport e di calcio sapeva praticamente tutto, era un gran tifoso dell’Inter e dell’Italia ovviamente. Al mondiale la nostra nazionale a detta del piccolo Nino “non era forte”. Senza i giocatori del “Grande Torino” gli azzurri uscirono subito dal torneo, allora lui si dichiarò brasiliano e fece il tifo per i padroni di casa, la sua delusione fu tanta quando persero la finale. Nino aveva finito la prima elementare e da lì a pochi giorni sarebbe tornato a scuola (un'altra delusione), l'estate stava finendo. Non leggeva molto bene e non capiva le parole difficili, quelle dei "grandi" come diceva lui, ma tutte le sere con l'aiuto della mamma, apriva il giornale sportivo e cominciava a leggere ad alta voce per tutta la famiglia. Del giornale gli piacevano soprattutto le foto dei calciatori, che ritagliata e conservava gelosamente.
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La sera di quel due settembre Nino si era documentato sulle macchine da corsa, aperto il giornale sportivo lesse attentamente e senza l'aiuto di nessuno. Al termine del suo intenso studio ad alta voce disse:” La più forte di tutti è l'Alfa Romeo, poi la Maserati e dicono che va veloce una macchina che si chiama Ferrari. Le macchine italiane sono le migliori, ma poi ce ne sono altre che vengono dall’Inghilterra e dalla Francia. I piloti da classifica sono Farina, Villoresi, Taruffi, Fagioli, Trossi, Brivio, Biondetti, Sommer, Wirnille, Ascari e poi due argentini, Fangio e Gonzalez. Hanno già disputato diverse gare che si chiamano “Gran Premi” e quella di domani è la decisiva per determinare il "Campione del Mondo di Formula Uno". Tre gare le ha vinte Ascari e due Farina e Fangio, sono loro che si contendono il titolo, papà so tutto vero?” Il padre fece di sì con la testa e continuo a sintonizzare la sua nuova radio a valvole cercando la trasmissione "radiosera".
Sul giornale c'era una bellissima foto di Farina sopra la sua lucente Alfa Romeo, Nino esclamò : “Papà, ti ci vuole questa super auto per andare al lavoro, altro che l'autocarro del nonno e poi guarda che bel colore grigio come la macchina d'Andrea. Guarda qua c'è disegnato, un triangolo e dentro un quadrifoglio. Penso che farò il tifo per lui e poi si chiama Nino come me.” Il padre trovata finalmente "Radio Rai" gli rispose: "La macchina d’Andrea? Fortunato lui che ai piani alti dell' Alfa gli danno l' automobile dell’azienda, anche se ormai quella “1900” è già un catorcio quasi come il nostro autocarro. Adesso vai a dormire che è tardi e domani ci aspetta una bella giornata”.
Nino non vedeva l'ora ora che arrivasse "il domani" e andò a letto sognando la sua lucente Alfa 158 di colore grigio che sfrecciava a 120 all’ora.
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La domenica era arrivata finalmente, c'era il sole e l’autodromo era pieno di gente. Nino il fratello Simone, il papa e il suo amico Andrea presero posto in tribuna proprio sopra le macchine da corsa e i piloti. Di fronte a loro i box con i meccanici e gli addetti alle scuderie. Si sentiva un gran frastuono di motori e la gente per parlare tra loro doveva quasi urlare, a Nino tutto questo sembrava un sogno era estasiato e rapito dal mondo delle corse.
Le macchine dovevano fare ottanta giri e ogni giro era di 6,3 km. Dai megafoni della tribuna lo speaker annunciava l'imminente partenza del “Ventunesimo Gran premio d'Italia”, con in palio il titolo di primo "Campione del mondo in assoluto di Formula Uno". Tutti intorno a loro facevano il tifo per Ascari, perché milanese e quindi il campione di casa. Non Nino, lui aveva scelto di tifare Farina. Pronti, partenza e via. L'Alfa passò subito in testa e ci rimase nei primi giri. Fu poi un testa a testa Farina, Ascari sino al 15°giro quando il milanese lo sorpassò e l’autodromo esplose come a un gol in un derby. La Ferrari di Ascari improvvisamente si ruppe e sul rettilineo fu superata facilmente dall'Alfa che passo da sola al comando staccando tutte le altre vetture . Ascari riusci a rientrare ai box, cambiò la macchina e tutti da veri sportivi applaudirono. Il milanese era fortissimo e giro dopo giro superò tutti i piloti e si riportò sotto fino alla quarta posizione, ma ormai la gara era persa. Al 35°giro si ritiro anche Fangio. Farina era sempre primo. Ascari riuscì ad approfittare della sosta ai box di Fagioli e passò in seconda posizione. Anche Farina si fermò ai box al 52°giro, ma ormai il vantaggio era incolmabile e l' Alfa girava a ogni giro sempre più veloce. All’80°giro il giudice di gara sventolò la bandiera a scacchi, la gara era finita. Farina sfrecciò sul traguardo alzando un pugno al cielo, il titolo di primo campione del mondo di Formula Uno fu suo. Poi ci fu una grande festa, le premiazioni, la coppa, il podio, la corona d'alloro e la bottiglia di champagne. Quella giornata di settembre il piccolo Nino la ricorderà per sempre. Soprattutto non dimenticherà l'amico di suo papà Andrea, che rideva da matti quando poco prima della partenza Nino gli chiese: “Dove è Farina? e la sua l'Alfa?Quella bella macchina grigia con il quadrifoglio che ho visto sul giornale, guarda!” E tiro fuori dalla tasca un ritaglio di giornale. Andrea, diede un occhiata al ritaglio e rispose divertito:”Grigia? Ma quando mai!No l'Alfa è rossa! Ah ma te pensavi che era grigia, vero?”E scoppiò in una fragorosa risata. Povero Nino cercava "un'Alfa grigia anni 50", come la foto del giornale del giorno prima, ma la foto era in bianco e nero e lui inconsapevole aveva scambiato il rosso per il grigio. Saluti Kork75
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Con questo post partecipo al contest settimanale indetto da @spi-storychain con tema ed ambientazione decisi da @pawpawpaw: Tema: Alfa Romeo Grigia Ambientazione: anni 50

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Ahahaha ma povero Nino! Ci ero cascata anche io!
Bel racconto!!

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Grazie🤗 Saluti Kork75

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