Il ragazzo dell’acqua [theneverendingcontest] (by @kork75)

in #ita5 years ago (edited)

Il ragazzo dell’acqua

New York, giorni nostri.

Sotto un sole rovente di un luglio newyorchese, tre perfetti sconosciuti si sedettero senza rivolgersi parola su una panchina di Jefferson Park. Il più anziano era seduto al centro. Un uomo attempato ben piazzato fisicamente, vestito con una camicia maniche corte, un paio di pantaloni leggeri beige e ai piedi delle vecchie sneakers. Portava occhiali scuri e un berretto da baseball. Alla destra dell’anziano, un signore sulla sessantina, basso e tarchiato, con una folta barba bianca. L’uomo era vestito con un completo di lino bianco e camicia azzurrina, tra le mani un cappello panama che girava e rigirava nervosamente. Il terzo era il più giovane, un uomo di colore. Un tipo atletico e "palestrato", calvo con baffi e pizzetto tinti di biondo, al lobo destro un appariscente orecchino di brillanti. Indossava occhiali da sole tecnici ed era vestito con una t-shirt variopinta, pantaloncini jeans strappati e infradito. Ognuno di loro, lo sapeva cosa li aveva spinti a Est Harlem a novantacinque gradi Fahrenheit all'ombra, fino a Jefferson Park, per poi sedersi su quella panchina. Quello che i tre non sapevano e sicuramente si domandavano, era chi erano quei sconosciuti che avevano di fianco. I tre uomini attendevano impazienti le quattordici in punto. La cosa che li accomunava oltre la panchina era che i tre erano senza orologi e telefoni cellulari.



link Immagine CC0 creative commons

Agli uomini gli si gelo il sangue quando arrivò in sella alla sua bicicletta, il “ragazzo dell’acqua”. Increduli si alzarono e lo fissarono, non potevano credere ai loro occhi, era tutto vero. L’uomo dalla barba bianca scoppiò in una fragorosa risata e prese la parola.
“ Gli incubi di tutti questi anni sono qui, davanti a me. Ragazzo allora la mia vita non è stata un lungo incubo?”
“Signor Fiordalisi, Mr. O'Brien e carissimo Michael. Sono le quattordici in punto. Sono passati esattamente trentanni dal giorno del nostro incontro. Eccoci qui, secondo quanto c’eravamo detti in sogno. Su questo foglio di carta v’indico l’indirizzo della sacerdotessa Miranda Ortega. Attraverserete El bario in fila indiana come da istruzioni, dal più giovane al più vecchio. Buona fortuna!”
Il ragazzo girò la bicicletta e pedalando a tutta velocità se ne andò. I tre uomini si guardarono per la prima volta in viso, presentandosi si strinsero la mano e si aprirono l’uno con l’altro, raccontandosi le loro storie.
“ Incredibile. Allora è tutto vero!”
“Impossibile che quello sia lo stesso ragazzo!”
L’anziano sentenziò,
“C’è solo un modo per andare in fondo alla faccenda e saldare il nostro debito. Michael? Giusto? Lei è il più giovane, ci porti da quella strega di Ortega”
In fila indiana uscirono dal parco.



link Immagine CC0 creative commons

Per capire chi sono i tre, bisogna ritornare alla fine degli anni settanta.

La sete di potere

Jeremy O'Brien era un rampante yuppie di Wall Street, arrivato nella “Grande Mela” dal Nebraska. La vita nella metropoli per lui non fu facile, sia a livello lavorativo sbranato dagli squali della finanza, che a livello sociale, dove per un campagnolo di origini irlandesi la città era un mondo tutto nuovo da conoscere e confrontarsi. Una cosa solo lo motivava e lo spingeva a lavorare sempre di più, il desiderio e la volontà di arrivare a essere qualcuno nel mondo degli affari e di elevarsi socialmente. Iscritto al partito repubblicano, iniziò a dedicarsi alla politica "dell’elefantino” sino a diventarne un membro attivo. Malgrado tutti i suoi sforzi mancava sempre qualcosa o un qualcuno che lo appoggiasse nelle sue idee e nei suoi progetti. L’incontro con il “ragazzo dell’acqua” avvenne in un caldo pomeriggio d’estate. Jeremy, appena sceso dalla metropolitana stava tornando al suo appartamento di Brooklyn, dopo l’ennesima lite alla sede del partito, dove stavano organizzando la campagna elettorale per il nuovo sindaco. Deluso, sconsolato e frustrato prese a calci la sua borsa portadocumenti, era convinto che il loro candidato fosse un fantoccio e che erano le persone come lui la rovina della città. Proprio in quel momento, arrivò pedalando il “ragazzo dell’acqua”.
“ Hey amico giornata difficile?”
“ Che cosa vuoi moccioso? Si giornata difficile.”
“Ti posso aiutare? Nei tuoi occhi vedo che hai sete!”
“ Nei miei occhi vedi la sete? Si fa caldo e ho sete. E allora?”
“ La tua è una sete di potere. Ti piacerebbe comandare e decidere tutto te, vero? Cosa daresti per diventare il sindaco?”
Jeremy si mise a ridere, e si aggiustò la spilla repubblicana che aveva sul bavero della camicia.
“ Farei di tutto pur di non vedere più quel mollusco che abbiamo candidato come sindaco. Sì, sicuramente io sarei un ottimo primo cittadino”
“ Amico tieni, bevi un sorso dalla mia borraccia e il tuo desiderio si avvererà”.
Jeremy divertito prese la borraccia del ragazzo e bevve un sorso.
“ Mr. O’Brian tu sarai sindaco di New York per ben tre volte! Stanotte farai un sogno!”
Pedalando com’era arrivato, il ragazzo se ne andò.



link Immagine CC0 creative commons

La sete di vendetta

Quel pomeriggio Anthony Fiordalisi scese dalla sua cadillac e fu investito da una brutale serie di calci e pugni, forse anche qualche bastonata. Sapeva che quei quattro che lo stavano pestando a sangue e che sfasciavano la sua amata “cady” erano gli uomini di Mike Tamburrani.
“ Brutto stronzo, stai lontano dagli affari di don Tamburrani! La prossima volta non andremo tanto leggeri. Questo è l’ultimo avvertimento!”
Anthony sapeva cosa aveva fatto e ovviamente si aspettava una reazione dal clan rivale. Spacciare droga e gestire il racket della prostituzione non era un’attività dei Fiordalisi, dediti alla gestione del gioco d’azzardo clandestino. Aprire una bisca nel quartiere dei Tamburrani, fu un azzardo che stava pagando a caro prezzo.
Aveva investito quasi cinquemila dollari e ora si trovava con il locale distrutto la sua auto fatta a pezzi e inoltre era sicuro che avesse un braccio spezzato.
“ Anthony! Da domani non farti più vedere nel quartiere! I Fiordalisi sono di Philadelphia, tornaci!”.
I quattro salirono in macchina, se ne andarono lasciandolo agonizzante sull'asfalto.
Proprio in quel momento arrivò “il ragazzo dell’acqua”.
“Signore, lei ha bisogno d’aiuto. Aspetti l’aiuto io, sia appoggi a me!
“ Ragazzo non ho bisogno d’aiuto ma di un revolver. Brutti Bastardi la pagherete cara!”
“ Ti posso aiutare? Nei tuoi occhi vedo che hai sete!”
“Ragazzo dammi un po’ d’acqua! Appena riesco ad alzarmi chiamo e mi vengono a prendere, tranquillo”.
“Nei tuoi occhi vedo sete di vendetta!
“ Si. Vorrei tanto vendicarmi, ma se ci tengo alla mia vita, devo tornare nel New Jersey”
“ Bevi! Recupererai i tuoi soldi e i Tamburrani saranno un brutto ricordo”.
“Magari, darei qualsiasi cosa!”
“ Sarai il boss del quartiere! Stanotte farai un sogno”
Anthony non capi bene e pensò che di botte in testa ne dovesse aver prese proprio tante. Pedalando com’era arrivato, il ragazzo se ne andò.



link Immagine CC0 creative commons

La sete di successo

Michael era già da un paio d’ore che si allenava sotto il sole battente. Come tutti i giorni andava a correre a Central Park. Quell’estate era l’ultima delle superiori, sarebbe dovuto andare al college ma la borsa di studio per l’atletica che desiderava tanto non arrivò, quindi si stava guardando in giro per trovarsi un lavoro. La passione per la maratona era più forte di tutto e anche se ormai le sue vecchie scarpe gialle e blu erano arrivate al limite ogni giorno, le indossava e si faceva i suoi quindici venti chilometri di allenamento. Quando a un certo punto, crac la sua amata scarpa da corsa destra si apri in due. Fermatosi in un prato, si tolse la scarpa la guardo e si mise a imprecare.
Proprio in quel momento, passò il “ragazzo dell’acqua” con la sua bicicletta.
“ Amico, hai bisogno d’aiuto?”
“Aiuto? Ce ne vorrebbe tanto d’aiuto. È un disastro, guarda. L’unico mio paio di scarpe da running distrutte”
“ Che cosa sarà mai. Erano belle comunque”
“Già erano belle, ora non posso permettermi di comprarne altre. Se non voglio rovinarmi i piedi per un po’, dovrò smettere di correre”.
“ Sei un atleta?”
“ Un maratoneta. Hai presente la corsa che si corre ogni anno a Central Park di quarantadue chilometri. Ecco mi sto allenando per quella”
“ E sei bravo”
“ Non lo so! Si corre a settembre e voglio farla. Senza scarpe però, mi sa che dovrò rinunciare”.
E mentre lo diceva, gli scendeva una lacrima che cercava di nascondere come sudore.
“ Amico mio, da qui a settembre un paio di scarpe nuove le compri”.
“Già. Forse”
“ Che lavoro fai?”
“ Non ho un lavoro. Ho finito la scuola da poco e mi stavo dedicando alla maratona. Poi ho dei sogni, vincere la maratona e aprire un negozio di articoli sportivi”.
“Cosi non rimani mai senza scarpe”
Michael si tolse la canottiera sudata e si mise a ridere. Il “ragazzo dell’acqua” lo interrogo,
“ Vuoi avere successo facendo lo sportivo?”
“ Si sarebbe il mio sogno. Guardami non ho nemmeno le scarpe. Inizio proprio male”
“ Senti te hai sete!”
“ Sì se mi dai un sorso d’acqua, ti ringrazio”.
“ Tu hai sete di successo. Indossa le tue scarpe rotte e finisci l’allenamento. Vedrai che vincerai la maratona di New York per tre volte di seguito e aprirai il tuo negozio. Stasera farai un sogno. Bevi!”
Michael bevve tutta l’acqua della borraccia del ragazzo, fece appena in tempo a ridargliela che questi riparti a razzo pedalando velocissimo.



link Immagine CC0 creative commons

I tre arrivati al palazzo indicato sul foglio di carta, al numero sei della centoseiesima strada, suonarono al citofono al nome Ortega. Il portone si apri e salirono sempre in fila indiana al sesto piano, l’ascensore era fuori uso.
Sulla porta d’ingresso dell’appartamento c’era una targhetta di metallo che riportava scritto, “Dottoressa Miranda ORTEGA Psicologa, Sociologa, Terapeuta. Il commento del vecchio sindaco era sarcastico,
“ Terapeuta? Se lo sapevo, mi facevo curare da lei, i miei incubi. Sicuramente una copertura. Questa vecchia strega che mi appare in sonno da trentanni, voglio proprio vederla dritta in viso”
Intervenne Anthony,
“Amico chiudiamo questa storia, entriamo e saldiamo il debito”.
Il “ragazzo dell’acqua” apri la porta e li accolse con un sorriso.
“Benvenuti accomodatevi, volete un caffè, una bibita?”
“No grazie”
“Un sorso d’acqua?”
Vedendo lo sguardo cagnesco dei tre,
“ Amici scherzavo! Ecco potete entrare nello studio. Prima però vi avverto che la sacerdotessa non vi farà tante domande, conosce tutto di voi. La sua intenzione è di sciogliere l’incantesimo e liberarvi dalla vostra maledizione”.
Michael prese la parola,
“Quindi usciti da qui saremo liberi? Liberi di lasciare questa metropoli? Liberi dagli incubi?”
“Questo dipende da lei e da voi, in linea di massima sì. I patti erano chiari accettando l’accordo, la sacerdotessa ha appagato la vostra sete di potere, vendetta, successo, vi ha resi ricchi e influenti. L’unica condizione era di non lasciare mai la città. In cambio voi per trentanni avete lavorato per lei. Ecco con il denaro che portate oggi il vostro debito, sarà saldato”.
La porta dello studio si apri e ad accogliere i tre, una bellissima donna dalla pelle caraibica lunghi capelli neri lisci e occhi da uno sguardo ammaliante, in un succinto abito nero attillato, tutt'altro!che la strega dei loro incubi.
“ Benvenuti signori. Sedetevi, prego”
Seduti di fronte all'affascinante donna, Jeremy mise una busta di carta sul tavolo e prese la parola.
“Allora questi sono i centomila dollari. Adesso rivoglio la mia libertà”
“ Jeremy ti rammento che la felicità non nasce dalla ricchezza né dal potere, ma dal piacere di donare.”
“Il potere è la capacità di raggiungere degli scopi. Il potere è la capacità di effettuare dei cambiamenti io di cambiamenti dopo la mia terza elezione non ne ho più visti. Sono rimasto prigioniero in questa metropoli per trentanni. La mia vita l’ho donata a te”.
Anche Anthony, mise seccato sul tavolo il denaro e la sacerdotessa, lo riprese,
“Il miglior modo per vendicarsi dei propri nemici è diventare migliori di loro. Ci sei riuscito?”
“ Se per miglior di loro s’intende più ricco sì. Sono comunque sempre un malavitoso gangster e ora che sto invecchiando, voglio poter tornare in New Jersey”.
“ Invece Michael? Sei felice?”
“Forse all'inizio ero felice. Tre maratone vinte la fama e la notorietà che mi hanno permesso di aprire il mio negozio. Ma non poter abbandonare la città mi ha limitato anche nella mia carriera d’atleta e ora in quella lavorativa e nella vita di tutti i giorni. Pago volentieri il mio debito, ecco i soldi”
“ Bene, in questi anni non mi avete mai sfidato e avete rispettato i patti e questo l’ho apprezzato. Ora mettiamoci al centro della stanza in piedi e prepariamo il rituale vudù. Quando sarà terminato ritornerete liberi e dimenticherete che ci siamo mai incontrati. E non mi vedrete mai più, nemmeno nei vostri sogni”.
Dopo circa un ora il “ragazzo dell’acqua” entrò nello studio.
“ Mamma l’hai fatto di nuovo. Li hai rimandati nel 1979? Perché?”
“Tesoro è quello che facciamo da cent’anni, è il nostro lavoro. Tranquillo non si ricorderanno niente e riprenderanno le loro vite da dove le avevano lasciate prima di incontrarti. Loro avevano perso speranza per il futuro, ma la vita dell’uomo è affidata sempre al suo destino. E ogni uomo deve trovare sempre dentro di se la direzione giusta per giungere ai propri traguardi. Noi non possiamo e non dobbiamo mutarne l’evolversi e siamo chiamati a rimettere sempre le cose come le abbiamo trovate. Poi caro mio, oggi abbiamo fatto trecentomila dollari, non male vero?”.



link Immagine CC0 creative commons

FINE


Con questo racconto partecipo a:
theneverendingcontest n° 18 S3-P4-I1 – Contest di @spi-storychain
Il tema e l'ambientazione sono quelli proposti dal vincitore (@sbarandelli) del contest n° 17 S2-P4-I1:
Tema
La sete
Ambientazione
Una grande metropoli
Saluti @kork75

Sort:  

Fantastico!!!!!! Veramente fantastico. Una storia originale, mi è piaciuta veramente molto.

Posted using Partiko Android

Grazie😉Saluti Kork75.

Hello @kork75, thank you for sharing this creative work! We just stopped by to say that you've been upvoted by the @creativecrypto magazine. The Creative Crypto is all about art on the blockchain and learning from creatives like you. Looking forward to crossing paths again soon. Steem on!

Thanks... a greeting 😉 Kork 75

Posted using Partiko Android

ahhh @kork75 hai veramente una bella fantasia!! Un capolavoro, bravo!

Addirittura 😂Grazie per i complimenti! Un saluto Kork75 😉

Un racconto originale e misterioso. Il patto col diavolo...Buono!! Mi è piaciuto!

Grazie😉

Racconto dalle connotazioni molto particolari, originale e di gradevole lettura, complimenti, caro @kork75

Bel racconto kork75 👍
Mi piace leggere, ma ho normalmente difficoltà a mantenere il desiderio di proseguire un racconto sul cellulare, a meno che non sia relativamente breve.
Ho letto invece con piacere il tuo. La storia è curiosa e ti fa domandare come sarà il finale ✌️️
Ciao grazie

Grazie😉...per il bel commento.Saluti kork75 🤗

Coin Marketplace

STEEM 0.27
TRX 0.12
JST 0.031
BTC 57908.48
ETH 2913.17
USDT 1.00
SBD 3.61