Il giorno di riposo

in #ita6 years ago (edited)

Il giorno di riposo

Il quarto periodo della stagione dei raccolti coincideva con il decimo giorno di lavoro, questo voleva dire assoluto riposo. Zahur si alzò quella mattina svegliato dai raggi del sole, che penetrarono dall’unica finestra della piccola casa. L’uomo la notte prima di ritorno dal lavoro, per non svegliare la moglie e il figlio entrò in casa al buio, raggiunse la sua stuoia e si addormentò vestito. Al risveglio, buttò la veste sporca nella cesta vicino alla porta. Uscito nel porticato alberato, immerse la testa dentro la tinozza dell’acqua e dei brividi di freddo gli attraversarono la schiena. Nell’intento di togliersi gli ultimi residui di fango e paglia, passò più volte le mani tra i capelli, neri e lisci. Lui odiava fabbricare mattoni, ma nei giorni del quarto periodo, quel compito toccava alla parte destra del cantiere, la sua. Impugnato il coltello più affilato che possedeva, si rasò la testa. Completamente nudo, con il coltello in mano entrò nell’orto, prese un melone e lo tagliò in due, ne mangio la metà. Rientrato nella stanza da letto, apri la cassapanca vicino alla porta e tirò fuori i suoi abiti migliori. Si vestì con un perizoma nuovo e una tunica di lino con i lacci rossi, infilò i bracciali di perle di vetro e calzò i suoi sandali di papiro bianchi. Soddisfatto del suo aspetto, si sedette in cortile sotto l’albero di fico. Incrocio le braccia e distese le gambe in attesa del ritorno di Layla, sua moglie. La donna, dopo aver portato al pascolo la capra e accompagnato a scuola Ursi, il loro figlio di quattro anni, ritornò a casa. Come prima cosa, lavò la veste sporca di Zahur. Poi riempi la tinozza dell’acqua e si lavo i capelli, li asciugò e li raccolse in sottili trecce impreziosite da perline colorate. Munta la capra, si bevve una tazza di latte fresco accompagnata da datteri e melone, il tutto seduta davanti alla porta di casa, sorridendo divertita dell'uomo, che dormiva beato sotto l’albero di fico. Entrata in casa si cambiò negli abiti della festa. Al suo risveglio Zahur si accorse di Layla. Resto piacevolmente colpito nel vederla nella sua lunga veste celeste che faceva intravedere tra le trasparenze le forme della donna. Lei indossava ciò che aveva di più prezioso, il ciondolo d’oro che gli aveva regalato il marito.


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Lungo la strada per Giza, i due discutevano di come Ursi andava mal volentieri a scuola e dei continui richiami del vecchio maestro che diceva che non sarebbe mai diventato uno scriba. Poco male, il futuro del bambino era già segnato, a dieci anni lo aspettava la fabbrica di papiro dello zio. Giunti al grande fiume la coppia si separò. La donna si diresse al mercato a ritirare il salario, che consisteva nella razione periodica di generi alimentari che aspettava a ogni operaio. Zahur invece scese al pontile, era affascinato dalla bellezza dalle navi fenicie e dalla vita frenetica del porto. L’uomo sarebbe rimasto ore a osservare lo scarico e il carico delle merci, sognando in quali parti del mondo a lui sconosciuto erano destinate. Seguendo due enormi zanne d’avorio sbarcate da una nave, curioso di vedere dove fossero portate, si ritrovò al mercato. Giza era una grande città e al suo mercato era possibile trovare di tutto, pane, birra, pesce fresco, frutta e verdura ma anche pelli, ventagli, bastoni decorati, vesti, gioielli, mobili, utensili e attrezzi da lavoro e quel giorno anche zanne d’elefante. La folla e la calca impedivano quasi di camminare e bisognava fare attenzione a non calpestare la mercanzia dei venditori. Al punto prestabilito si ricongiunse con la moglie, che nell’attesa dell’uomo aveva barattato parte del salario con un vaso di ceramica, una padella di rame, uno specchio e degli ungenti per il marito, utili per prevenire le scottature dai raggi del sole. Zahur ringraziò la donna per il pensiero, ma un'altra era, la cosa desiderava veramente, fare un regalo a Ursi. Passando davanti a un venditore di giocattoli, scambiò gli ungenti con delle bellissime biglie di vetro, la donna ridendo gli disse che il loro figlio non si meritava dei regali, ma delle severe punizioni. Layla mise le sfere colorate nella cesta, e i due tenendosi per mano uscirono dal mercato.


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Di ritorno verso casa passarono a scuola a prendere Ursi, che fu felice di vedere entrambi i genitori. Zahur non resistette e diede subito al piccolo le biglie di vetro. Ursi si fece tutto il viaggio di ritorno in spalla al padre. Ogni cinque minuti l’uomo si doveva fermare a raccogliere le sfere che il piccolo faceva cadere, il tutto tra i rimproveri di Layla. Giunti a casa, mentre il marito e il bambino erano nell’orto, la donna in cucina preparò il pranzo. Un pranzo in famiglia era un evento; carne d’agnello, verdure, pane, focaccia fatta in casa e il dolce preferito da Zahur, la torta di fichi. Nel pomeriggio l’uomo portò il figlio all’oasi dl Fayoum. I due immersi nella rigogliosa natura, osservarono divertiti il volo degli uccelli, lanciarono sassi alle manguste facendole scappare, costruirono una capanna di canne e frasche, nuotarono nel lago, e asciugandosi al sole giocarono con le biglie sulla sabbia. Rientrati prima di sera, padre e figlio si fermarono in cima alla collina dietro casa, ad aspettare il tramonto.


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Il cielo si tinse di un rosso acceso, il sole che scese all’orizzonte illuminando l’altopiano con le piramidi di Cheope e Chefren sullo sfondo, fu uno spettacolo della natura e un momento magico che lasciò a bocca aperta Ursi. Intanto Zahur fissava l’enorme cantiere scavato nella pietra calcarea. Vedeva i primi bracieri accesi, da lì a minuti quando la luna si troverà dietro la grande piramide e il cielo nero sarà coperto di stelle, l’area tornerà di nuovo illuminata a giorno dalle migliaia di torce accese. Approfittando delle temperature notturne, gli operai incominceranno a scavare la nuda roccia, il ritmico rumore degli scalpellini si udiva già in cima alla collina. L’uomo non aveva ben in mente cosa stavano costruendo, le voci di cantiere di chi era presente alla riunione con il Visir parlavano di una statua enorme lunga due aste e alta una, con un corpo di leone e la testa del dio in terra Chefren e al suo interno cunicoli e camere segrete, la chiamavano la Sfinge. Per Zahur si trattava di un'altra necropoli per il faraone e i suoi nobili. Lui era nato che le due grandi piramidi già esistevano. Il lavoro d’operaio nelle necropoli di suo padre gli garantì di occuparne il posto quando questo diventò anziano, inoltre di ottenere l’autorizzazione di vivere nel villaggio delle maestranze. Già all’età di nove anni iniziò a lavorare e a costruire tombe per i nobili più lussuose della piccola capanna dove abitava. Pur rispettando le antiche tradizioni, non era mai stato un gran credente e la sua fede si perse quando seppellì i suoi genitori nelle fosse comuni nel deserto, restando solo con i suoi due fratelli più piccoli. L’incontro con Layla e la nascita di Ursi spensero anche i suoi sogni di andare via e di lasciare l’Egitto, da ragazzo sognava spesso di salire su una nave fenicia e non tornare mai più. Ormai quella però era la sua vità e l’unico mondo che conosceva, sconsolato guardando le luci del cantiere in lontananza prese in spalla suo figlio e rientrò a casa.


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La moglie aspettava i due, seduta nel porticato, ingannando il tempo a pettinarsi e a sciogliersi le trecce. Layla mise a dormire Ursi, preparò la borsa con il pranzo per il marito, mettendoci dentro anche una fetta di torta di fichi e la mise sopra la panca della cucina vicino alla veste da lavoro pulita e piegata. Spense il braciere e si coricò vicino a Zahur che già dormiva e lo abbracciò. La donna pregò in silenzio la dea Iside, chiedendo che passassero sereni i prossimi nove giorni, nella speranza di riavere un'altra giornata come quella appena trascorsa.


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Con questo post partecipo al contest theneverendingcontest n° 12 S2-P3-I1 - Contest di @spi-storychain

Tema:La Sfinge
Ambientazione:Antico Egitto
Proposto da: @sbarandelli.

Saluti @kork75

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Bello! Sarò in giuria ed è un compito veramente difficile!

Grazie 😊buon divertimento in giuria 😂.

Sei bravo, mi piace il tuo stile!
Bel racconto!

Grazie ...volevo commentare il tuo post sul derby...ma calcisticamente parlando non vivo un bel momento😂e tutti quei colori mi creavano un po' di disturbo😂( cmq l'ho letto veramente bello 👏)..Saluti Kork75

Beh è di parte 😂 L'ho scritto per un contest, adesso poi posterò la versione in italiano.
E pure quella in anglo-avellinese, così la capite anche voi!😂😂😂😂😂
Forza Entella!!😂🔵⚪

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😔ecco mi hai rovinato il pomeriggio 😂...va be' fa parte del "brogetto"del giocattolaio...Ne ho viste di peggio si tira avanti a testa alta! sempre💪

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