DJ Marlena
Erano le quattro del mattino e il locale ormai si stava svuotando. La musica di DJ Marlena continuava a pompare dalle enormi casse. Quello non era più l’orario per l’House Music, al centro della pista restava solo una cinquantina di giovani rapiti dall’Afrodance e dai ritmi rap. Anche l’ultima ballerina del Fire of Empire, stanca di muovere gambe e fianchi in piedi sul cubo di plastica, lascia il suo piedistallo per dirigersi verso il barman. Seduto su uno sgabello, dietro il bancone del bar, Agus Taylor (il titolare), per ringraziarli della splendida serata offre come sempre ai suoi dipendenti l’ultimo drink prima di chiudere. Sono ormai trentacinque anni che Agus dirige il Fire of Empire, locale che orgogliosamente a fatto emergere e che ha portato alla ribalta della vita notturna londinese. Sessantacinquenne, occhi chiari, capelli brizzolati e fisico asciutto; sfoggia anche quella sera jeans attillati, camicia bianca, giacca scura, occhiali da sole tondi e coppola in testa. Gira tra le dita l’immancabile sigaro, che a musica ferma e a luci accese, fumerà rilassato sul divano del privè. Nel locale, intanto la musica si spegne e Marlena invita a non mancare al prossimo appuntamento, elencando le guest-star e i DJ che saliranno in consolle la prossima settimana. Julio il barman, prende le ordinazioni dello staff, rivolgendosi a Marlena gli dice, “Baby, anche stasera sei stata grande. Prima di andare via Patrick mi ha detto che ti ha sistemato il portatile e lo smartphone, li trovi sul tavolo della cucina. Verrà a svegliarti nel pomeriggio. Il solito? Batida al cocco, analcolica?‟. Lei, “Meglio tardi che mai! Finalmente ho di nuovo il cellulare. Sì, il solito. Ciao Agus, Come va?‟. Il proprietario dopo averla salutata affettuosamente, gli dice di essere felice che ora ha di nuovo il suo smartphone, cosi lui può ricominciare a mandargli tutte quelle gifs e allegati che lei odia tanto. La ragazza dopo aver consumato il suo cocktail, parlato del più del meno con gli altri dipendenti, saluta tutti ed esce dalla discoteca, dovrà farsi un’ora di metro prima di arrivare Canning Town.
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Alisha la splendida ballerina di origine cubana, alla sua prima volta sul cubo nel locale di Agus, supplica Julio di raccontargli qualcosa, su quella bella e graziosa DJ italiana che tanto sta a cuore al titolare. Il barman, affascinato dallo sguardo di Alisha, incomincia a raccontare, “Ah! Fantastica, vero? Marlena arrivò qua quattro mesi fa, in cerca di lavoro. Patrick la presentò ad Agus. Hai presente Patrick? Il buttafuori, quello belloccio, il biondo tutto muscoli. Marlena diceva di saper far la barista. Una cosa è servire ai tavoli o fare gli espressi al banco, un'altra è preparare cocktail in una discoteca di un certo livello come questa. Baby, capisci l’importanza del mio lavoro, vero?‟ Alisha capiva benissimo Julio e sapeva che la stava corteggiando, continuando a bere la sua cola lo ascoltava divertita. Lui, prosegui, “Poi non ha il fisico come il tuo per salire sul cubo. Ti hanno mai detto che hai degli occhi stupendi? Come ti chiami? Ah si Alisha. Stavamo per dirgli che non c’era lavoro per lei, quando Patrick fece sentire a DJ Monster alcuni suoi pezzi dance. Da quel giorno non è più scesa dalla consolle, ha un talento innato, è il DJ, il mestiere giusto per lei". La bella cubana, ammiccando al barman, “Sì ma adesso dove vive? Sai, vorrei conoscerla meglio‟. Il barista deluso, capito quali erano le reali intenzioni della ragazza e che non c’era quindi speranza di una relazione sentimentale tra loro due, continuò, a parlare della giovane italiana. E raccontò che Marlena e Patrick stanno insieme e vivono in un piccolo monolocale in periferia. Inoltre lei suona al locale due volte a settimana e prima di salire in consolle, passa sempre al banco del bar a bere qualcosa e a fare due chiacchiere con lui. Si è creato tra di loro un buon rapporto e sono confidenti. La ragazza ha alle spalle una brutta storia, i suoi genitori sono scomparsi in un incidente d’auto e questo ricordo è il tormento che non la rende felice. C’è una frase che ripete sempre “C'è chi tocca il fondo E continua a scavare”, si vede che è una ragazza tormentata, solo Patrick e la musica e forse questo posto l’aiutano a dimenticare il passato. Decise di venire a Londra per staccarsi da quel mondo che la stava opprimendo, cercando un po’ di serenità. Anche se dice di essere contenta di questa scelta, gli manca tremendamente sua sorella Giulia. Alisha prese Julio alla sprovvista; lo bacio lasciandolo di sasso, lo fisso negli occhi e gli disse, “Mi piaci, sei una bella persona, anche noi due diventeremo buoni amici”. Erano le sei del mattino e Agus chiuse il Fire of Empire.
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Marlena arrivò nel suo piccolo appartamento che era già giorno. Distrutta dalla notte in discoteca, dopo una doccia calda s’infilò in un comodo pigiama, tirò tutte le tende del soggiorno e al buio con una tisana tra le mani si sdraiò sul divano e accese lo stereo. Dopo la musica dance ci voleva qualcosa di rilassante, la sua playlist di musica italiana. Aveva di nuovo anche il suo smartphone, era stato spedito in riparazione due mesi prima, quando Patrick accidentalmente lo fece cadere. E mentre sentiva il suo pezzo preferito, quello che secondo lei parlava della sua storia (Niente che non va di Coez), gli arrivarono le notifiche di Messenger.
Niente che non va
(Coez Compositori: Silvano Albanese / Stefano Ceri)
Nasci per sbaglio
Nasci bersaglio
Salti da un ponte ma non volerai
Scrivi canzoni, investi milioni
Ne hai pieni i coglioni
E non sorridi mai
Parti per Londra
Scappi di casa
Giri col cuore senza una metà
E non hai niente che non va
E non hai niente che non va
E non hai niente che non va
Se pensi al passato
Ma non ne puoi più
Ti schianti in auto
Ma il cielo è più blu
C'è chi tocca il fondo
E continua a scavare
C'è chi trova l'oro, c'è chi non risale
Hai fatto un figlio
Senza esserlo stato
Hai sempre lasciato le cose a metà
E non hai niente che non va
E non hai niente che non va
E non hai niente che non va
Se soffri con stile
Se hai un letto di spine
In un monolocale
In un'altra città
Se sogni, se lotti
Se provi a cambiare
O ti sei costruito le tue verità
Hai fatto uno sbaglio
Lasci qualcosa
E ti brucia se c'è chi se la prenderà
E non hai niente che non va
E non hai niente che non va
E non hai niente che non va
E non hai niente che non va
E non hai niente che non va
E non hai niente che non va
E non hai niente che
Non va
A leggere il messaggio di sua sorella Giulia, non riuscì a trattenere le lacrime e scoppiò in un pianto liberatorio. Passò l’intera mattinata al telefono con Giulia, avevano tantissime cose da dirsi. Si scusò con lei per essere andata via in quel modo, capiva che ora erano due persone diverse, lontane da quel passato e che avevano bisogno l’una dall’altra, che loro due erano tutto ciò che restava della loro famiglia e che dovevano tornare unite come un tempo. Nel pomeriggio arrivò Patrick, insieme andarono in agenzia a prenotare il primo volo per l’Italia.
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# Con questo racconto partecipo al contest di
@pawpawpaw , il finale della storia di Giulia e Marlena. Saluti Kork75.
Sei genoano ma hai talento. ;)
Bravo, complimenti!
Grazie😂, sono contento che ti è piaciuto il racconto...Saluti(dal genoano)Kork 75 🤗
Grazie mille per la tua partecipazione.
Davvero un bel finale. Mi è piaciuta particolarmente la scelta della canzone.
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Grazie😂. Appena ho letto " Giulia e Marilena", dovendo scegliere una canzone per il finale, sono andato subito su quella, piace tanto anche a me.Saluti kork75 🤗
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