Cemento sulla storia | Quando la forza di una gru si scontra con la debolezza delle istituzioni.

in #ita6 years ago (edited)

Parcheggi abusivi, applausi abusivi, villette abusive, abusi sessuali abusivi
Tanta voglia di ricominciare, abusiva.
Appalti truccati, trapianti truccati, motorini truccati che scippano donne truccate
Il visagista delle dive è truccatissimo

Così comincia La terra dei cachi, la canzone cantata da Elio e le Storie Tese al Festival di Sanremo nel lontano 1996.

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CC0 Creative Commons

Una canzone che fa da spaccato a una realtà cronologicamente molto lontana, ma mai più vicina ai nostri giorni e sempre attuale.

Quello dell’abusivismo edilizio è storicamente un tema molto caldo e di difficile risoluzione.

Una eredità ingombrante da cui stentiamo ad uscire.

Vasche romane adibite a piscine moderne, villette costruite a ridosso di monumenti secolari, residenze patrizie usurpate e trasformate in dimore di lusso private ….in una parola furti di bellezza a cielo aperto.

A distanza di 15 anni dall’ultimo condono (2003) le stime non migliorano e sono intorno alle 18.000 le abitazioni abusive che ogni anno continuano a contaminare a macchia di leopardo il territorio. Sintomo del fatto che l’impegno delle istituzioni, che favoriscono sempre più spesso una politica morbida della tolleranza, non è sufficiente.

Con oltre 50 edifici abusivi al giorno, ad essere presi d’assalto sono i luoghi più pregevoli del Bel paese: istmi, coste, aree naturalistiche, siti archeologici …la devastazione del cemento illegale è concentrata anzitutto nel Mezzogiorno d’Italia. Ma non è un fenomeno isolato.

Tuttavia nel Mezzogiorno si ritiene che si faccia abuso; mentre al nord, secondo le istituzioni, si fa impresa e turismo.

Se lo Stato non ci ha detto per anni che questa terra non è nostra, perché mai dovremo farlo noi contro il nostro interesse?

Questa la voce comune dei dissidenti, questa la voce di una corsa all’oro senza fine. E così via, mattone dopo mattone in saecula saeculorum che un abuso giustifica l’altro.

Ad esempio nella mia città natia, Benevento, è divertente constatare come a ridosso del celebre Anfiteatro Romano sia stata costruita una chiesetta gialla, la Chiesa di Santa Maria della Verità, che sin da piccolo catturava la mia attenzione. Ma questo è soltanto un esempio: le piccole città, lontane dai ferrei controlli della politica di più ampio respiro, sono i maggiori bersagli di queste violenze.

Speculazioni edilizie e abusivismo non si fermano nemmeno davanti al pericolo della natura (le innumerevoli costruzioni a ridosso del Vesuvio ne sono un esempio lampante) …cemento e mattoni continuano indefessi ad arrampicarsi dappertutto, alimentando questo malsano business.

Oggi più del 10% del totale delle abitazioni private risulta essere fuori legge, e ciò nonostante i 3 condoni fatti nel 1985, nel 1994 e nel 2003: il mattone selvaggio imperversa ancora in maniera impetuosa nel paese del fai da te. E se una volta risultava essere la risposta alla sentita esigenza di chi chiedeva un tetto per se e per la sua famiglia, non avendo i mezzi necessari per ottenerla, oggi siamo di fronte a un fenomeno esclusivamente speculativo, il più delle volte legato alla malavita e alla micro-corruzione delle stesse istituzioni, che concedono sempre più spesso il loro beneplacito in cambio di favori.

Una esemplarità di bellezza storico-paesaggistica che si scontra con l’esemplarità del malgoverno urbanistico che ha permesso per secoli di lasciare tali fenomeni impuniti, anzi tollerati. E così la vecchia logica italiana del costruire qualcosa per il proprio avvenire e per i propri figli, ha sedimentato nel tempo questi usi e costumi malsani in mattoni e cemento, realtà così pervasive che nessuna gru riuscirà mai ad abbattere.

I piani di recupero vengono sempre più bloccati da contenziosi territoriali oberanti. Migliaia di scartoffie firmate e controfirmate rimaste obsolete, commissari ad acta convocati, centinaia di migliaio di concessioni e richieste di sanatoria non contengono questo fenomeno di abusivismo dilagante. Tante denunce delle autorità, tanto fumo …pochissimi, quasi che si contano sulle dita di una mano, gli abbattimenti effettivi: anche un fortissimo impegno da parte delle istituzioni locali, in un momento così delicato e precario per le politiche sociali, non sarà sufficiente ad abbattere questa piaga con i costi, in termini economici, sociali e di tempo che porta con se.

Una soluzione, non teorica ma pratica ed effettiva, non sembra esserci all’orizzonte, non fino a quando le istituzioni, a livello nazionale, non daranno il giusto sostegno, anzitutto economico e in termini di controlli stringenti e il cittadino in lista su un pezzo di carta dimenticato in qualche polveroso ufficio per l’abbattimento della sua proprietà continua a dormire sonni tranquilli.

Ma i condoni e le sanatorie, la cui efficacia è stata tanto discussa in passato, sono veramente un buon affare per tutti?

La risposta ci viene fornita dai suddetti 3 storici condoni* che hanno portano nella casse dello Stato qualcosa come 15 miliardi di euro.

Un eclatante successo per tanti.

Una dura sconfitta per tutti.

Fornire a un privato un condono o una sanatoria in una zona inurbanizzata equivale ad avere l’obbligo di metterlo in sicurezza, fornendogli tutti i servizi di primaria importanza. Gli esorbitanti esborsi necessari per un tale lavoro di urbanizzazione primaria di queste zone hanno cancellato qualunque margine di ritorno per i Comuni, oberandoli anzi di nuovi e importanti costi.

Chi è dunque il vincitore? La risposta sembra lampante!

Ancora una volta un cane che si morde la coda quindi? Nessuna soluzione di buon senso praticabile per un problema di così intricata natura? La strategia degli abbattimenti è veramente inefficace?

La battaglia, ormai per tanti versi lontana dagli storici campi delle istituzioni e della criminalità organizzata, va posta su un piano diverso che è innanzitutto quello della consapevolezza del proprio territorio; una consapevolezza che deve partire da noi stessi, liberi cittadini, che con le nostre stesse mani abbiamo deturpato nei secoli un tesoro prezioso.

E’ una battaglia corale, non solitaria, che deve essere accompagnata da una migliore qualità urbana, attraverso piani accurati di recupero, capace di generare sviluppo sociale ed economico sostenibile e rinnovabile: presenza e forza dello Stato, accanto a educazione e rispetto del territorio e delle leggi.

Prima di lamentarci della politica, delle possibilità mancanti della nostra terra, della scarsa valorizzazione del turismo nello nostre piccole città …partiamo da noi stessi!

Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Abusivismo_edilizio
https://www.legambiente.it/temi/ecomafia/abusivismo-edilizio
https://www.agi.it/economia/condono_edilizio_abusivismo-3464312/news/2018-02-08/
Breve storia dell’abusivismo edilizio in Italia di Paolo Berdini.

Sort:  

Spesso ci lamentiamo per un mostro di cemento e poi buttiamo con noncuranza le cartacce a terra, per strada. Predichiamo bene e razzoliamo male. Mi è piaciuta molto la riflessione finale ;)

eeeeh! E' la storia dell'Italia e degli Italiani ....esperienza oserei dire unica al mondo! Fortunatamente ...siamo UNICI anche in questo! XD

Preoccupanti i dati che analizzi. A Rimini negli ultimi anni sono stati fatti lavori attorno a tutti i punti di interesse storico e culturale, restaurazioni, eliminazione di parcheggi (addirittura il nostro Castello Malatestiano era "nascosto" tra le macchine) che deturpavano la bellezza dei monumenti. Sicuramente è solo un millesimo di tutto il lavoro che ci sarebbe da fare in Italia, ma è comunque un passo avanti nella consapevolezza che è importante rispettare il territorio e ciò che ci offre.

Davvero! Purtroppo più tutto si sedimenta e stratifica più diventa difficile poi rimuoverlo, per le ragioni dette su! Magari si vorrebbe anche fare di più, ma non ci sono le possibilità e il costo sociale é troppo alto! Grazie per esser passata!

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