Rennes le Château: un paesino così piccolo, un segreto così grande

in #ita6 years ago (edited)

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Foto di proprietà dell'autore - Entrata della Chiesa

Avete mai immaginato di vivere una vera caccia al tesoro? Siete amanti del mistero, l'esoterismo vi intriga e la sete d'avventura vi appassiona? Allora sarete certamente a conoscenza del grande enigma di Rennes Le Château, piccolo borgo situato ai piedi dei Pirenei nel sud ovest della Francia, sulla cima di una collina non lontana dall'incantata città medievale di Carcassonne. Così chiamato per via del suo castello provato dal tempo e dalla storia, che un tempo faceva parte della cittadella di una città sorprendentemente molto più grande dell'odierno minuscolo villaggio, era parte di una grande centro urbano prosperoso che ai tempi dei visigoti e della dinastia Merovingia contava circa trentamila abitanti, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, ancor prima dei celti: Rhedae.

Come dite? Non ne sapete nulla? Davvero non ne avete mai sentito parlare?
Bisogna dunque porvi subito rimedio perché credetemi, non vorreste mai e poi mai perdervi questa storia, quella di un prete di campagna che già tantissime volte, forse troppe o forse invece ancora troppo poche, è stata raccontata e tradotta in molteplici lingue attraverso saggi, romanzi, documentari televisivi e perfino da un film e da un videogioco.

Ho deciso di parlarvene anch'io per mezzo di questo post per due ragioni: in primis perché ogni volta che mi accingo ad intavolare una conversazione a riguardo o nei momenti in cui mi auto sorprendo in attente riflessioni e meditazioni sull'argomento, mi sento felice e ciò è ovviamente molto importante.
Secondo, perché mi rende ancor più felice portare a conoscenza di questa storia meravigliosa il maggior numero possibile di persone, magari accendendo negli altri una sana curiosità per la ricerca fra i molteplici misteri di questo strano luogo che, proprio dal parroco della sua chiesa, venne definito "terribile" a cavallo tra la fine dell'ottocento e i primi anni del novecento.

Mi rende felice perché personalmente credo, e non sono di certo il solo, che i misteri di Rennes Le Château nascondano un grande segreto, un'enorme verità tenuta nascosta nel corso dei secoli trascorsi, che avrebbe un impatto tremendo su buona parte dell'umanità qualora dovesse venire a galla.

E non sto esagerando...

Un segreto di tale portata che, se rivelato al mondo, arriverebbe addirittura a scuotere le fondamenta di una delle più grandi religioni monoteiste del globo: il Cristianesimo.

Forse qualcuno avrà intuito a cosa mi riferisco, più o meno, ma, per chi invece continua leggendo a domandarsi di cosa diavolo stia parlando, proverò brevemente a raccontarvi qualcosa su come ebbe inizio l'affaire che appassiona ormai da qualche decennio centinaia di ricercatori più o meno ossessionati, fra i quali ci sono anch'io.

Benvenuti quindi, a Rennes Le Château.

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Foto di proprietà dell'autore - Riproduzione in cera di Bérenger Saunière e Alexandrine, la mamma della giovane perpetua Marie presso il Museo di Rennes Le Château

Una storia fra realtà, mito e leggenda

Nell'ormai lontanissimo 1885, giunge a Rennes Le Château il nuovo parroco, un ragazzone alto, robusto e di bell'aspetto proveniente da famiglia numerosa e tutt'altro che agiata, Monsieur Bérenger Saunière, nativo della vicina Montazels.
Curato di belle speranze, si diceva, si distinse negli anni del seminario per sagacia e intelligenza, tanto da lasciar immaginare un futuro luminoso per la sua carriera tra le fila della Chiesa Cattolica, ben lontano, almeno sulla carta, da un paesino di appena duecento anime circa (quanti erano gli abitanti di Rennes Le Château negli ultimi anni dell'Ottocento mentre oggi sono circa ottanta). Chissà perché però, si ritrovò destinato, dopo un paio d'altre brevi esperienze, a prendersi cura spirituale proprio delle anime della nostra piccola Rennes "Il Castello".

Al suo arrivo in paese, Saunière trovò la piccola vecchia chiesa intitolata a Santa Maria Maddalena, la cui prima edificazione risale addirittura all'anno 1059, in condizioni davvero precarie, al punto che dal tetto dell'edificio entrava l'acqua durante le messe celebrate nelle giornate di pioggia.
Preso atto che così proprio non si sarebbe potuto andare avanti per molto, decise che la chiesa avrebbe necessitato quanto prima importanti lavori di restauro. Il problema però consisteva nel dove e come trovare il denaro sufficiente per cominciare a mettere mano ad una situazione disastrosa. Il suo esiguo stipendio da prete non gli permetteva certo, nemmeno volendo, di coprire le ingenti spese di tasca sua e perciò diede in qualche modo inizio alla ricerca dei fondi necessari, la quale non dette, almeno inizialmente, gli esiti auspicati.

Essa attirò invece sul curato uno sfortunato evento: durante una messa, esagerò nell'esporre le sue inopportune personali idee politiche a favore del ripristino della monarchia in Francia a scapito della repubblica, nel bel mezzo della predica dal pulpito! Come conseguenza, la curia lo esonerò dall'incarico presso Rennes Le Château e, più in generale, dal sacerdozio. Venne riammesso a pieno diritto soltanto un anno più tardi, quando, fra l'altro, i cittadini francesi chiamati alle urne avevano ormai nettamente scelto che la Francia repubblicana tale doveva rimanere.

Non tutti i mali, si sa, vengono per nuocere. Il fervore monarchico del parroco non passò inosservato agli occhi benevoli di qualche esponente della nobiltà locale.
La voce corse velocemente fino a giungere alle orecchie della vedova Contessa di Chambord che, nel 1886, anno in cui passerà poi a miglior vita, farà dono a Saunière della somma di 3000 franchi francesi durante gli ultimi giorni di sospensione del sacerdote, periodo in cui egli fu professore presso il piccolo seminario di Narbona.

Finalmente rientrato a Rennes Le Château, una volta scontata la pena, Saunière ottenne dal municipio ulteriori 1400 franchi per cominciare i dovuti restauri alla sua chiesa; la fortuna cominciava a girare.
L'ignaro prete non sapeva che le sue sorti e quelle del piccolo borgo erano sul punto di cambiare per sempre, anche se in maniera non facilmente spiegabile per noi che lo osserveremo virtualmente dirigere i primi lavori di restauro all'interno della chiesa, dando così inizio ad una serie di misteri che, almeno in parte, ancora oggi rimangono tali.


Non appena i lavori ebbero inizio, Saunière fece un'importante scoperta.
Ritrovò quattro vecchie pergamene: c'è chi dice dentro al vecchio pilastro visigoto in pietra in parte incavo del vecchio altare che venne rimosso e chi, invece, dentro ad un altro in legno di fattura molto più recente appartenente alla balaustra del vecchio pulpito (ipotesi certamente più valida e accreditata).

Due di queste sembravano raffigurare un vecchio albero genealogico, una stirpe di sangue reale, mentre le altre due sembravano contenere messaggi cifrati o comunque qualcosa di poco comprensibile; tutte recavano il sigillo della regina Bianca di Castiglia. Su "consiglio" della diocesi di Carcassonne, più precisamente del vescovo Mons. Billard, Saunière sospese temporaneamente i lavori e si recò niente meno che a Parigi al seminario di San Sulpizio, situato a fianco dell'omonima chiesa.

Lì farà la conoscenza di Emile Hoffet, un sacerdote linguista (ed esoterista...) che lo aiuterà a far luce sugli arcani celati nei testi delle due pergamene.

Durante il suo soggiorno nella capitale, egli si procurò tre copie di altrettanti quadri celebri esposti al museo del Louvre, fra le quali I Pastori d'Arcadia, opera del pittore francese seicentesco Nicolas Poussin.

Al suo ritorno a Rennes Le Château, riprese i lavori di restauro dell'interno di Santa Maria Maddalena e le sorprese non finirono, anzi: si dice che sollevando una vecchia lastra di pietra posta sul pavimento davanti all'altare, anch'essa di fattura molto antica e con il lato scolpito rivolto verso il suolo, gli addetti ai lavori rinvennero un contenitore pieno di piccoli oggetti simili a monete nonché l'entrata di una vecchia cripta.
Agli operai incuriositi dal ritrovamento, Saunière spiegò che si trattava di "medagliette votive di Lourdes senza alcun valore" e li congedò rapidamente.

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Foto di proprietà dell'autore - La lastra sollevata, ribattezzata Dalle des Chevaliers

In paese cominciò a correre la voce della strana scoperta. Inoltre si diceva che il parroco avesse anche ritrovato, oltre ad un tesoro, l'entrata dell'antica cripta appartenente agli antichi Signori possidenti di Rennes Le Château, la famiglia d'Hautpoul, fatta murare moltissimi anni addietro proprio da uno degli ultimi nobili del casato.
In aggiunta a tali dicerie, fatto molto strano e inquietante, il prete prese ad effettuare scavi notturni nel piccolo cimitero attiguo alla chiesa, con la scusa di una profonda pulizia del vetusto campo santo. Quando il pretesto divenne debole agli occhi dei paesani sconcertati dallo scempio che si presentava ai loro occhi, non contento arrivò incredibilmente a vietar loro l'accesso così da poter proseguire l'insana attività in pace e lontano da sguardi indiscreti. Quando terminò, ripristinò tutto alla buona senza mostrare, fino alla fine, troppo rispetto per nessuno, preso com'era dai suoi "affari".

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Foto di proprietà dell'autore - Il piccolo cimitero oggi, vietato ai visitatori

Inutile dire che ciò provocò l'ira funesta degli abitanti di Rennes Le Château che non si spiegavano come il prete potesse profanare indisturbato l'ultima dimora terrena dei loro cari, andando ben oltre la più disdicevole indecenza. Ai fatti seguirono denunce alle autorità governative competenti da parte della cittadinanza, ma la questione finì in una bolla di sapone.

Dopo lo spiacevole e inconsueto avvenimento, le stravaganze di Bérenger Saunière non terminarono. Egli prese a viaggiare ripetutamente, coadiuvato dalla sua giovane e fedele perpetua Marie Dénarnaud nel gestire e giustificare le ripetute assenze dai suoi uffici. Molti dei suoi spostamenti erano diretti verso alcune vicine città del sud della Francia come Tolosa, Perpignan e Carcassonne, nelle quali si recava anche per aprire diversi conti bancari, mentre altre volte si spingeva più lontano, spesso a Parigi, dove durante il suo primo viaggio nella capitale pare avesse fatto la conoscenza di alcuni esponenti dei salotti locali, molti dei quali appartenenti a circoli esoterici e a società più o meno segrete.

In particolar modo strinse un'amicizia abbastanza intima con Emma Calvè, cantante soprano dell'opera francese molto celebre a cavallo tra fine '800 e inizio '900: un legame affettivo che diede comprensibilmente adito a parecchi pettegolezzi, simili a quelli suscitati dal suo rapporto confidenziale con una perpetua giovane e piacente, lasciata a gestire gli affari nel piccolo paese di campagna.

Ogni volta che Saunière rientrava a Rennes Le Chateau dai suoi lunghi e frequenti spostamenti, sembrava sempre avere denaro liquido disponibile per proseguire il restauro, mentre fino a qualche tempo prima stentava a mettere insieme qualche soldo.

I nuovi arredi che venivano collocati in chiesa erano sempre più "strani", per non dire eccentrici e fuori dagli schemi dell'ortodossia cattolica, nonché d'ottima fattura e costosi! Ad esempio, la statua del demone Asmodeo posta all'ingresso con la funzione di reggi acquasantiera, le mattonelle a scacchi per la nuova pavimentazione, l'incisione in latino sul frontone sopra il portone che sebbene sbiadita recita ancora oggi TERRIBILIS EST LOCUS ISTE (questo luogo è terribile), o le poco canoniche stazioni della Via Crucis poste in senso antiorario anziché in senso orario, come da tradizione.

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Foto di proprietà dell'autore - Iscrizione sul frontone della Chiesa

E come non citare le nuove vetrate capaci di proiettare in chiesa meravigliosi e particolari giochi di luce quando colpite dai raggi del Sole, solo ed esclusivamente in alcuni giorni dell'anno.
La più famosa quella che ogni 17 Gennaio proietta vicino alla statua di Santa Germana di Pibrac l'immagine olografica di quello che sembra essere un albero carico di frutti assomiglianti a mele blu.

Cos'era successo a Saunière?
Aveva scoperto qualcosa che teneva segreto?
Sicuramente sì, ma cosa?
Perché si comportava in modo tanto strano?
Dove aveva trovato o dove continuava a trovare tutti quei soldi?
Erano forse frutto degli strani scavi nel cimitero o della pavimentazione in chiesa, oppure qualcuno lo stava segretamente e inspiegabilmente finanziando?
Cos'era successo esattamente a Parigi?
E a San Sulpizio?
Come mai un semplice prete di campagna, sacerdote di un piccolo borgo semi sperduto del sud aveva preso a frequentare con una certa regolarità gli habitué dei salotti della capitale?
Perché si era adoperato per procurarsi le copie dei quadri prima citati?
Perché continuava ad inserire in chiesa arredi poco convenzionali?
Perché una volta finito il restauro della chiesa potrà, come non avesse speso già abbastanza denaro, permettersi di comprare terreni in paese sui quali edificherà ancora?

Una torre neogotica bellissima che battezzerà Magdala e che userà a scopo biblioteca e ufficio personale, dove trascorrerà molto del suo tempo. Un incantevole belvedere che unirà la Tour ad un giardino d'inverno con all'interno animali esotici. Un'elegante villa a cui darà il nome Bethania, nella quale non abiterà mai, preferendo restare insieme alla perpetua Marie e alla famiglia di quest'ultima nell'umile presbiterio. All'interno delle sue mura però, ospiterà ospiti illustrissimi, offrendo loro banchetti degni di principi e regine, senza badare a spese.

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Foto di proprietà dell'autore - La Tour Magdala, Il giardino d'inverno e Villa Bethania

E poi ancora: dove troverà il coraggio di opporsi al nuovo vescovo della diocesi di Carcassonne, Mons. Beuvain De Beauséjour, suo diretto superiore che, al contrario del suo predecessore Mons. Billard abituato alle stravaganze del curato di Rennes Le Château, si insospettì e non poco riguardo le poco consone attività di Saunière, richiedendogli spesso e per vie formali incontri chiarificatori e resoconti dettagliati delle stesse?

Richieste alle quali riceveva puntualmente continui riscontri negativi da parte del prete che ad ogni occasione giustificava i propri rifiuti inviando certificati medici di malattia o lettere con le quali liquidava la faccenda così: "vogliate scusarmi ma alcuni impegni purtroppo mi trattengono fuori sede per ancora molto tempo".
Ne inventava di ogni per rimandare o evitare la faccenda, reiterando il tutto per così tanto tempo che alla fine il vescovo perse la pazienza e giunse alla drastica decisione di rimuovere definitivamente Saunière dal suo incarico a Rennes Le Château per assegnarlo ad altra parrocchia.

Il parroco si rifiutò d'obbedire all'ordine di trasferimento e non mosse un solo passo al di fuori di quello che era ormai diventato il suo "fatato" domaine (in realtà aveva intestato tutti i nuovi immobili alla fedelissima perpetua Marie), anche quando arrivò in paese il nuovo parroco pronto a sostituirlo. Si beccò dunque un'altra sospensione a divinis dagli uffici sacerdotali più grave della precedente, una sorta di scomunica definitiva.

Nota dolce della vicenda, i parrocchiani di Rennes Le Château rimasero talmente affezionati al loro vecchio sacerdote che boicottarono totalmente il povero ignaro sostituto, il quale si trovò più di una volta a dire messa da solo all'aria aperta (il sindaco si rifiutò di consegnargli le chiavi della chiesa) mentre tutti andavano ad ascoltare invece le prediche di Saunière che continuò a celebrare le funzioni religiose presso una piccolissima cappella fatta costruire da lui stesso, ubicata fra Villa Bethania e il giardino.

Questo almeno fino al 17 Gennaio 1917, giorno in cui fu colpito da un ictus dal quale non si riprese mai più.

Bérenger Saunière morì cinque giorni dopo, la mattina del 22 Gennaio.

Si mormora che sul letto di morte rivelò i suoi grandi segreti al parroco confessore che, scioccato da ciò che udì, si rifiutò di dargli l'assoluzione dei peccati per poi scappar via sconvolto a passo svelto, sebbene ricevette, se non altro, l'estrema unzione e la riammissione al sacerdozio da parte del vescovo Beauséjour mosso a compassione, due cose che gli permisero di poter godere del funerale religioso.

Quale sarà il segreto che indubbiamente custodiva Saunière, quel segreto a cui mi riferivo all'inizio di questo post e a cui gli innumerevoli misteri di questa storia sembrano portare?
Forse non lo sapremo mai con esattezza, ma nel cuore di ogni appassionato ricercatore meritevole una risposta prima o poi si paleserà, magari proprio durante una visita turistica fra le stradine di Rennes Le Château o della magica chiesa del curato divenuto improvvisamente ricco, Santa Maria Maddalena, che conserva ancora al suo interno tutto il mistero e tutti i messaggi che si celano fra la struttura, sebbene ogni tanto qualche brutta persona decida di deturpare con atti di vandalismo le statue e gli arredamenti voluti dal "prete dei miliardi", l'appellativo che venne cucito addosso a Saunière.

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Foto di proprietà dell'autore - La statua del demone Asmodeo deturpata per la seconda volta nel 2017

E poi nonostante tutto lei è sempre lì: la statua della Maddalena si trova in mezzo a quelle di Germana, Rocco, Antonio l'eremita, Antonio da Padova e Luca l'evangelista, aspettando che i suoi impavidi cavalieri e ricercatori della verità in pellegrinaggio le portino i propri omaggi.

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Foto di proprietà dell'autore - La Statua di Maria Maddalena


BIBLIOGRAFIA:

  • L'enigma di Rennes le Chateau, Giorgio Baietti
  • Lo specchio inverso, Giorgio Baietti

PUBBLICAZIONI SUCCESSIVE:

  1. Ancora quattro passi fra i misteri della Valle dell'Aude
  2. Rennes Le Château nei dettagli: #1 La lapide della marchesa
  3. Rennes Le Château nei dettagli: #2 Pilastri, altari, pergamene e Parigi
Sort:  

Davvero uno splendido post e una meravigliosa storia. Conosco le vicende di Rennes le Chateau per via degli accostamenti ai Templari ed al Santo Graal, non conoscevo affatto la storia della chiesa e con questo post hai riacceso in me la sete di verità. Spero un giorno di poter far visita alla Madonna in questi luogo misterioso e meraviglioso. Complimenti.

Sono contento che ti sia piaciuto il post ed ancor di più di aver acceso il tuo interesse per le vicende di Rennes Le Château!

Davvero un bel post col quale ti presenti a noi.
Benvenuto!

Grazie mille, sono contento ti sia piaciuto. A breve, scriverò altro su diversi argomenti. Seguimi, ciao!

Post a dir poco spettacolare, considerando che è il tuo esordio, chapeau.

Ma grazie 1000! Troppo gentile

Un post molto accurato e ricco di dettagli storici. Interessante davvero!

Felice che ti sia piaciuto! Seguimi, a presto!

Ottimo esordio! Complimenti!

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