I Cavalieri del Tempio

in #ita6 years ago (edited)

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Immagine CC BY-SA 2.0 Fonte Flickr

Chi non ha mai sentito parlare dei templari alzi la mano. Immagino siate in pochi con il braccio verso l'alto, perché molte storie del passato si sono perdute nel tempo, ma non quella dei monaci guerrieri con la croce rossa sul petto e il mantello bianco sulle spalle. La coinvolgente storia di un Ordine monastico e militare allo stesso tempo, le cui impareggiabili doti e le conoscenze fuori dal comune, fecero degli umili confratelli del Tempio uomini colti e molto ricchi, nonché potenti guerrieri temuti e rispettati dal nemico sul campo di battaglia. Una vicenda che è giunta fino ai giorni nostri ispirando commedie, romanzi, film e perfino serie tv, appassionando intere generazioni. Che il sipario si alzi dunque, vi accompagnerò, sperando di farvi cosa gradita, in un'altra avventura attraverso una delle pagine di storia più affascinanti e pregne di mistero.
Sfogliate il calendario al rovescio e non stancatevi in fretta, dobbiamo tornare ancora una volta indietro di qualche secolo!

Gli albori

Siamo nell'anno del Signore 1118. Un soldato crociato, Hugues de Payns, si presenta al cospetto del Re cristiano di Gerusalemme, Baldovino II, per chiedergli un favore, una concessione: una nuova sede in Terrasanta per il suo Ordine costituito da nove combattenti, lui compreso, gente totalmente devota alla croce e agli ordini del Papa.
Il monarca gli concede addirittura un'ala dell'antico e leggendario Tempio di Salomone, dal quale gli uomini di Payns prenderanno il nome. La leggenda vuole che a seguito di scavi effettuati sotto le fondamenta, vi ritroveranno un preziosissimo tesoro da tempo perduto che li renderà istruiti e potenti. Forse il Santo Graal o l'Arca dell'Alleanza? Non ci è dato saperlo, possiamo solo usare la fantasia per provare ad immaginarlo; nascono quindi i "Poveri Compagni d'Armi di Cristo e del Tempio di Salomone", meglio noti come Templari.
È soltanto l'inizio delle affascinanti vicende di un ordine di monaci guerrieri che, tra fatti storici e leggende costruite sulla reputazione e sull'onor proprio, attraverseranno due secoli interi e... Un oceano?
In realtà furono ben più di monaci guerrieri. I Templari passeranno alle cronache del tempo come abilissimi architetti e navigatori, ma anche come banchieri e alchimisti. La cronologia della loro incredibile scalata verso il successo però, è fin dall'inizio poco chiara. Come anticipato, si narra che cominciarono in nove e che per altrettanti nove anni non avrebbero più accettato nuove reclute fra i ranghi. Se consideriamo che il loro compito primario era quello di proteggere i pellegrini cristiani che dall'Europa si recavano a Gerusalemme in visita al Santo Sepolcro, come possiamo credere che fossero riusciti ad adempiere un compito simile in sole nove unità, per un tempo così lungo?
Sebbene fossero abilissimi guerrieri ed anche, ricordiamolo, monaci a tutti gli effetti vincolati ai voti di castità e obbedienza, sembra impossibile che un numero così esiguo di uomini possa corrispondere a verità. Ci troviamo dunque di fronte alla prima delle tante zone d'ombra di cui è ricca la storia che li vedrà protagonisti nell'arco temporale di circa duecento anni, nel periodo compreso tra gli albori del dodicesimo e del quattordicesimo secolo.

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Immagine CC BY-SA 3.0 Fonte Wikipedia - Plastico del Tempio di Salomone molti secoli prima dell'insediamento dei Templari

Prime "incongruenze storiche" e nascita del Cavalierato

Nel 1291, quando gli islamici stavano ormai avanzando inesorabili in Terrasanta, marcando una vittoria dietro l'altra, e gli esiti delle crociate erano sempre più sfavorevoli, la maggior parte dei Templari fece ritorno in Europa, dove altri confratelli si erano stabiliti già da tempo; avevano sede in Francia, a Parigi, in un imponente edificio che chiamavano "il Tempio".
Nel corso degli anni armarono una possente flotta e costruirono porti fortificati sparsi su larga parte del Mediterraneo e dall'Atlantico. Uno in particolare costruito sulla costa atlantica della Francia, al quale tenevano molto, sarà da prendere in seria considerazione: La Rochelle, dove concentrarono un ingente quantitativo di navi. Perché darsi tanta pena per costruire un porto di fronte alla vastità dell'Oceano al di là del quale, il mondo allora conosciuto terminava nel nulla? Per raggiungere le coste dell'Inghilterra avevano a disposizione altri importanti scali in Normandia, quindi il motivo era da ricercare altrove; magari serviva per raggiungere una destinazione ben più lontana. Un continente a quel tempo ufficialmente "sconosciuto": forse l'America!? Se così fosse, povero il caro Cristoforo Colombo, scopritore "dell'acqua calda"...
Procediamo però con ordine.
Oltre ai consueti voti monastici ai quali sottostavano i "Poveri fratelli del Tempio" ve ne era un altro molto più importante, ovvero la promessa di combattere gli infedeli musulmani sempre e comunque, in qualità di crociati in Terrasanta in ferma permanente. Per tal motivo Papa Onorio II decise nel 1128 che era giunto il momento di convocare a Roma un concilio, per fare dei "nove" Poveri Compagni d'Armi di Cristo, nuovi "Poveri Cavalieri di Cristo".
Improvvisamente, da nove che erano diventarono più di un migliaio. Chissà come riuscirono ad assoldare tante reclute in poco tempo, nemmeno Garibaldi fu così veloce a scegliere i suoi mille qualche secolo più tardi. Ecco quindi un'ulteriore prova contro la leggenda degli originali nove dei primi nove anni, quasi certamente una storiella da tramandare ai posteri inventata con ogni probabilità per mettere in risalto il numero 9. Il perché è solo ipotizzabile a rigor di logica comune, ma se ragioniamo in chiave esoterica, cabalistica e numerologica, le chiavi di lettura potrebbero essere molteplici...

"Il cavaliere di Cristo è un crociato permanente, volto a un doppio impegno: contro la carne e il sangue e contro le potenze spirituali negative. Avanza senza paura, guardando a destra e a sinistra. Ha protetto il proprio petto con l'armatura di ferro, l'anima con l'armatura della fede. Forte di questi scudi, non teme né gli uomini né il demonio. Avanzate pure sicuri, cavalieri, e cacciate con il cuore intrepido i nemici della croce di Cristo. Quanto gloriosi sono i vostri combattimenti! Com'è fortunata la morte che vi coglie, martiri in battaglia."

S. Bernardo, De laude Novæ Militiæ

I Templari in Terrasanta e le crociate (in breve)

Sancito il nuovo ordine cavalleresco militare, ma pur sempre monastico, i Templari diventarono facilmente riconoscibili per via delle nuove vesti e dei nuovi mantelli bianchi, sui quali venne aggiunta qualche anno più tardi la croce patente di colore rosso, a simboleggiare il confermato status di cavaliere crociato "permanente".
Nel mentre, numerose battaglie in Terrasanta andavano avanti fra alti e bassi, ma i cavalieri dell'ordine del Tempio continuavano costantemente a distinguersi per capacità e devozione, guadagnandosi tutta la stima e l'appoggio della Chiesa e dei sovrani europei. L'islam dal canto suo, aveva ora un nuovo sultano condottiero dalle grandi abilità, destinato a guidare il suo popolo ad una serie di successi sempre più frequenti che lo porteranno alla vittoria finale: Salah Al Din, noto in Occidente come Saladino.
In effetti le cose si misero parecchio male con il nuovo sovrano alla guida degli infedeli musulmani; tutte le principali città in mano ai cristiani, fra le quali Acri (che in realtà tornò poi ad essere in parte Cristiana) e Gerusalemme, capitolarono passando sotto il controllo islamico. A poco e nulla servì la terza crociata guidata da Federico Barbarossa indetta nel 1189: a nulla sul fronte militare, a qualcosa su quello diplomatico, infatti Saladino accolse positivamente la richiesta dei cristiani che gli chiedevano la concessione del libero accesso dei pellegrini al Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Appena meglio fu l'esito della quarta qualche anno più tardi, per mezzo della quale l'esercito cristiano riconquistò alcune città minori.
La gestione del territorio però, non meno le vicende di Acri, si faceva sempre più complicata ed i Templari erano gli unici a sapere come destreggiarsi nel delicato compito, laddove tutti i sovrani europei non avevano mezza idea di come comportarsi e nemmeno le risorse per prendersi in carico la questione, fondi che invece l'ordine riusciva a reperire grazie alle attività alternative alla guerra, che i confratelli rimasti in Europa mandavano avanti.
I tempi stavano cambiando e nulla era più relativamente semplice come prima. Gli insuccessi si moltiplicavano e le successive crociate furono completi fallimenti. Nell'estate del 1291 i Templari superstiti sotto assedio, guidati dal penultimo Gran Maestro che l'ordine ebbe, abbandonarono l'ultimo baluardo di Acri in cui si erano asserragliati e in tutta fretta ripiegarono verso Cipro, ultimo porto sicuro nelle vicinanze di loro dominio, lasciando ancora una volta la città dell'odierna Israele nelle mani dei Saraceni.

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Immagine CC BY-SA 4.0 Fonte CreativeCommons - L'odierna Acri in Israele

Banchieri e costruttori di Dio

Lo strapotere economico e immobiliare dell'Ordine ormai non aveva eguali. Solo le nuove Repubbliche Marinare Italiane potevano, grazie alle fitte reti commerciali che imbastivano con le colonie d'oriente, vantare simili fortune in valori e possedimenti, sebbene fossero sempre poca cosa a confronto dell'immensa ricchezza dei Templari che, per quasi due secoli, avevano potuto godere di generose donazioni e lasciti anche da parte di alcuni sovrani occidentali, nonché dei proventi di tutte le altre attività che svolgevano traendone enorme profitto.
In Europa avevano costruito una rete di fortezze situate in punti nevralgici sparse su tutto il territorio, le quali consentivano loro di gestire i propri affari su larga scala, specie per esercitare il ruolo di banchieri. Chiunque, specie coloro che si recavano in pellegrinaggio in Terrasanta o a Santiago de Compostela, poteva depositare qualunque somma di denaro presso una delle loro "commanderie", per poi ritirarla comodamente in un'altra, semplicemente presentando una sorta di moderno assegno; veniva così evitato il rischio di rapine ad opera di furfanti e banditi vari di cui brulicavano le strade e i sentieri del Medioevo. Inoltre elargivano prestiti come veri istituti finanziari!
In qualità di provetti ingegneri e architetti, erano spesso incaricati della costruzione di interi paesi: strade, ospedali, chiese o cattedrali e ponti erano la loro specialità.
Per volere papale non risultavano più soggetti ad alcun vincolo con la Santa Chiesa; nessuna carica ecclesiastica poteva comandar loro ordini di nessun genere e nessuno più ormai osava mettersi fra loro e gli affari di cui si occupavano.
Sebbene tutto filasse per il meglio, la loro fine in realtà non era poi così lontana.
Prima di parlare degli ultimi giorni dell'Ordine però, dobbiamo necessariamente conoscere meglio il loro lato oscuro, quello esoterico: arcane conoscenze, farcite con una buona dose di leggenda, che avevano contribuito a renderli ricchi e potenti e che permisero loro di edificare imponenti cattedrali mai viste prima.

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Foto di proprietà dell'autore - Temple Church a Londra, sede dei Templari nella capitale inglese

I templari e l'America

Cosa c'è di vero? I cavalieri dal bianco mantello approdarono sulla costa americana già nel tredicesimo secolo, almeno duecento anni prima di Colombo?
Un paio di particolari sembrano spingerci a considerare seriamente l'ipotesi. Come visto in precedenza, La Rochelle era, almeno sulla carta, il porto meno strategico dei Templari, eppure essi sembravano dedicargli un'attenzione speciale. Anche dopo la loro scomparsa fu oggetto di costanti assedi e tentativi vari di conquista. Perché? Vi è anche un interessante aneddoto riguardo lo stesso Cristoforo Colombo, il quale racconta che mentre i sovrani di Spagna stavano ancora valutando se concedere o meno le caravelle al navigatore genovese, egli si recò a La Rochelle per imbarcarsi verso un'ignota destinazione. Al suo ritorno, ebbe dalla sua "importanti argomentazioni" che non lasciarono alla Spagna più alcun dubbio. Il resto è storia. Perché dunque Colombo in quell'occasione salpò proprio da La Rochelle, con tutti i porti spagnoli che aveva più "a portata di mano"?
La ragione principale che però ci induce a pensare che l'Ordine fosse a conoscenza della rotta da percorrere attraverso l'Atlantico, è l'ingente quantità di argento che improvvisamente cominciò a girare in Europa, dove era merce ormai molto rara e preziosa, soprattutto nell'ovest del vecchio continente. Da dove saltava fuori?
Non lo sapremo mai con certezza, ma all'interno di una celebre costruzione templare, la cappella di Rosslyn in Inghilterra, vennero scolpite nella pietra alcune pannocchie di mais, frutto a quel tempo prettamente americano, parecchi anni prima del primo viaggio di Colombo verso le sue "Indie"...
Qualche secolo dopo, i conquistadores spagnoli, di argento ne avrebbero trovato e saccheggiato a "badilate" in quello che verrà definito il "nuovo mondo".

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Immagine CC0 Fonte Wikipedia - Quadro raffrigurante l'entrata del porto fortificato de La Rochelle, 1631

Le cattedrali templari, le "Notre Dame"

Ammesso e non concesso che quella valanga d'argento provenisse davvero da oltreoceano, quasi certamente servì all'ordine per finanziare la costruzione di più di 150 cattedrali in stile gotico, tutte erette più o meno in altrettanti anni. Sebbene la Chiesa e la storia facciano fatica a prendere per buona questa ipotesi, io personalmente sono invece restio ad accettare la versione comune secondo la quale, quelle immense opere furono finanziate con il denaro delle offerte popolari e le casse del clero.
Ad ogni modo, quel che più sorprende è appunto lo stile gotico in se stesso. Da dove saltò fuori? Fino alla metà del dodicesimo secolo non se ne ebbe alcun esempio, fino a quando, qualcuno già "capace" cominciò di punto in bianco ad edificare cattedrali maestose, per la quale costruzione erano necessarie conoscenze particolari talmente inconsuete a quel tempo, che soltanto uomini iniziati ad un sapere esoterico potevano avere.
Le cattedrali in questione, tutte battezzate con il suffisso "Notre Dame", sebbene così rivoluzionarie e innovative, seguivano anche schemi di natura esoterica che si rifacevano ad antichi culti pre cristiani, allo stesso modo del celebre Tempio di Salomone di Gerusalemme, dove i primi Templari passarono lunghi anni intenti a scavare, agli albori della loro esistenza.
Fu forse in quei giorni che vennero a conoscenza di certe nozioni, poi tramandate nel tempo ai confratelli del futuro?
La cattedrale di Chartres in Francia, a sud ovest di Parigi, è forse il più grande esempio di ciò di cui stiamo parlando, un concentrato di simbologia e di teorie ermetiche riguardo il magnetismo terrestre, tanto care ai Celti e ai loro sacerdoti: i druidi.

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Immagine CC BY-SA 3.0 Fonte WikiCommon - La Notre Dame di Chartres

La testa

Da quando i Templari avevano abbandonato la Terrasanta e la lotta agli infedeli, strane voci sul loro conto ne macchiavano insistentemente l'onore. Finirono nel giro di pochi anni sotto una cattiva luce che non tardò molto a far calare il sipario sulle loro vicende. Si vociferava che avessero perduto la retta via lasciandosi andare ad ogni sorta di peccato, vivendo ben lontani dalle antiche rigide regole monastiche, ma anche che rinnegavano la croce essendo passati all'adorazione del maligno, rappresentato dal feticcio di una testa barbuta, anch'essa oggetto dell'ennesima leggenda di questa storia.
Si narra infatti che un crociato mica tanto a posto con la sua di testa, si innamorò di una donna che non ricambiò mai i suoi sentimenti; quando ella fatalità morì, il crociato necrofilo pensò bene di entrare nel sepolcro dove giaceva la sua defunta amata, con il preciso scopo di "dare sfogo a tutto il suo amore". Al termine di tale pazzia, sentì una voce che gli intimava di ritornare nove mesi dopo, quando avrebbe potuto rivendicare il frutto del suo gesto ed ottenere tramite esso un immenso potere sugli uomini; tralasciando il pessimo gusto di codesta novella, proseguiamo. Il nostro eroe tornò, come da istruzioni, nel sepolcro della sua "fidanzata" 9 mesi (di nuovo nove...)dopo e trovò fra i resti mortali della ragazza una testa umana. A quel punto la voce che aveva udito la prima volta tornò a parlargli, consigliando all'amico necrofilo di prendere il suo premio e di custodirlo bene, perché tale ricompensa era in possesso di un immenso potere che gli avrebbe dato la felicità.
Vabbè...
La testa in questione, altri non sarebbe che il celebre Baphomet o Bafometto, il cui nome probabilmente deriva dall'arabo e significa "testa della conoscenza".
Una possibile chiave di lettura potrebbe essere che la testa fosse il simbolo del percorso iniziatico lungo la via della conoscenza e delle abilità, già percorso dai primi cavalieri durante il loro soggiorno fra le mura del Tempio di Salomone, costruito secondo regole matematiche, geometriche e di allineamento con i meridiani terrestri, tipiche anche delle cattedrali gotiche di fattura templare.
Fatto sta che, leggenda o no, Bafometto fece la sua apparizione svariate volte, posizionato sulla guglia più alta delle "Notre Dame" e scolpito o raffigurato al loro interno. Addirittura anche sulla porta della cattedrale di Santiago de Compostela, una delle due principali mete di pellegrinaggio della cristianità insieme al Santo Sepolcro di Gerusalemme. Pazzesco, proprio dove meno ci aspetteremmo di trovarlo.

Venerdì 13

Il potere dei Templari, come detto, era alle stelle e perciò, probabilmente per un'insana abitudine, si sentivano autorizzati a tenere un comportamento altezzoso ed arrogante anche con le persone sbagliate. Infatti, complici anche le male voci che giravano sul loro conto, qualcuno che all'occorrenza sapeva essere più arrogante di qualunque Cavaliere Templare decise che ne aveva le tasche piene dell'Ordine. E non uno qualunque, ma niente meno che il Re di Francia Filippo IV, detto "il bello", un tempo amico dei monaci dal mantello bianco, sebbene qualche attrito con il Tempio lo ebbe a più riprese. Il Re francese era una persona dal carattere tutt'altro che semplice, ma quel che senza dubbio lo spinse a mettersi contro i Templari, fu la ricchezza di quest'ultimi di cui era invidioso. Le sue casse erano, all'epoca dei fatti, già vuote da un bel pezzo.
L'ordine dal canto suo, forte della solida posizione acquisita, probabilmente sottovalutò quanto un Re come Filippo, sebbene povero, potesse essere pericoloso. Fu così che all'alba di Venerdì 13 Ottobre 1307, il Re diede l'ordine di arrestare tutti i Templari di Francia con l'accusa di eresia, un'accusa gravissima della quale avrebbe dovuto occuparsi la Santa Sede, che invece non assunse inizialmente nessuna posizione nei confronti dei suoi "campioni".
Da quel giorno, ancora oggi, il venerdì 13 è considerato giorno funesto, foriero di cattivi auspici.
Filippo però era determinato ad andare fino in fondo alla questione e non fece un solo passo indietro. Esercitò forti pressioni su Papa Clemente V affinché si decidesse a schierarsi contro quell'Ordine che tanto di buono, però, aveva fatto nel corso di due secoli per Cristo e per la Chiesa. Il povero Papa si trovava fra l'incudine e il martello, ma presto, si lasciò convincere dagli argomenti a dir poco pretenziosi del Re di Francia e convocò un'assemblea con la quale decretò, non senza rammarico, l'abolizione dell'Ordine per mezzo della bolla papale Vox in Excelso, il 22 Marzo 1312.
Due anni dopo, il 18 Marzo 1314, dopo una lunga prigionia venne bruciato sul rogo l'ultimo Gran Maestro dei Templari Jacques de Molay, a Parigi sull'isola detta "dei giudei" nel mezzo della Senna, proprio di fronte a "Notre dame de Paris", dove oggi una targa a imperitura memoria ci ricorda il triste avvenimento.
Si narra che poco prima d'essere dato alle fiamme, Jacques de Molay urlò a Re Filippo e a Papa Clemente un messaggio che si rivelò alquanto profetico! Disse loro che anch'essi sarebbero stati presto attesi davanti al giudizio di Dio. Sarà un caso, ma entrambi morirono entro la fine dello stesso anno!
Ciò fu interpretato dall'opinione pubblica come l'ulteriore conferma dell'ingiustizia che si stava compiendo nei confronti dell'Ordine. Un'ingiustizia che, stando a quanto si mormorava per le strade, non era passata inosservata agli occhi di Dio.
Finiva dunque ufficialmente l'eroica ed enigmatica storia dei "Poveri" Cavalieri di Cristo e del Tempio, anche se il loro passaggio nella storia e l'ondata di cambiamento che seguì dopo i loro insegnamenti, non sarebbero bruciati tra le fiamme insieme al Maestro, specialmente oltre i confini francesi; al contrario, quando le acque si calmarono tornarono alla ribalta sotto altre spoglie.
La Massoneria e i Rosacroce, ad esempio, saranno in futuro società segrete ispirate al pensiero templare mai del tutto tramontato.

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Immagine CC BY-SA 3.0 Fonte WikiCommon - Targa commemorativa a Parigi, sul Pont Neuf

Ciao ragazzi, alla prossima!

Per citare alcune fonti riguardo questo post:

Pur trattandosi in parte di avvenimenti storici di pubblica conoscenza, vi è un libro in particolare che ha ispirato la stesura di questo mio breve saggio riguardo i Cavalieri Templari e le leggende che gravitano intorno al celeberrimo ordine cavalleresco, abolito nei primi anni del quattordicesimo secolo.
Si tratta di "Una Valle di Misteri", opera dello scrittore contemporaneo Giorgio Baietti.

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