Gianco neie 3 e l'isola che, sono sicuro, c'era (Parte seconda)

in #ita6 years ago (edited)

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Immagine CC BY-SA 2.0 di Bernal Saborio Fonte flickr

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"Chi parla? Chi c'è alla conchiglia? Gianco sei tu, tesoro?", rispose Lady Fregna

"Pietro, mi sa che ho sbagliato persona porca paletta! E adesso?! Cosa devo fare?!", chiese Gianco allarmato, arrossendo in volto e bisbigliando mentre con gli occhi cercava lo sguardo del tamarro volante.

"Figa ma neppure un volto sai immaginare? Ma chi hai chiamato"?
Pietro pensò un attimo sul da farsi, poi si tolse il "cappello da alpino" e accostò dolcemente la piuma al naso di Gianco che cominciò a starnutire ripetutamente; distrattosi dai suoi languidi pensieri, perse il contatto conchigliofonico con Lady Fregna e si liberò quindi dall'imbarazzo d'aver sbagliato "pensiero".

"Figa sei un vero disastro zio", sentenziò Pietro mentre Gianco era ancora preda degli incontrollabili starnuti.
"Bella dai, sarà meglio che andiamo, non abbiamo mica tempo da perdere da queste parti, animale, non siamo mica qui a far ballare la scimmia"!

Gianco sconvolto, con il viso ancora tutto rosso ed il moccolo al naso, lentamente cominciava a riprendersi: "Come doviam antare dov che tempo non so hai fetta?", biascicò continuando a strofinarsi la faccia con l'avambraccio destro.

"Zio cosa stai blaterando?? Uè guarda che non lo capisco l'arabo io... Schiarisci le parole Africa, dai, che non ti si capisce minga".

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Immagine CC0 Fonte Pixabay

"Discevo, dove dobbiamo andare coscì tato di fretta? Alla fine non ho neanche parlato con Hohahola"...

"Vedi? Già meglio, spostiamo qualche consonante qui e là e taaac, parliamo la stessa lingua... Dai pirletta andiamo, tu non ti preoccupare, te l'ho già detto, ghe pensi mi... E poi chi è sta Coca Cola, non è mica colpa mia se ti metti in contatto con altre donnine. Preparati al decollo piuttosto che prima non mi sei sembrato il capo dei frequent flyer"!

Uscirono dalla casetta fatiscente e spiccarono nuovamente il volo.
Sotto di sé Gianco vedeva monti boscosi che gli ricordavano le castagne e la voglia di mangiarle, ma più procedevano verso l'ignota destinazione, più si sentiva triste, sperduto e a disagio.

"Era iniziata così bene la giornata, stavo godendo come un riccio e adesso guarda che porcheria sta diventando, non mi sento nemmeno tanto bene. E poi dicono che il buongiorno si vede dal mattino!", urlò per sconfiggere il rumore del vento e farsi così sentire da Pietro Pane.

"Sei una fighetta zio, sei peggio di Alenne Dlin Dlòn"!
"E Chi è adesso Alenne Dlin Dlòn!? Un campanello?"
"No, è la mia amica fatina della polverina magica che vive dall'altra parte dell'isola!", rispose Pietro.

"Senti un po' brutto tossico (in)dipendente, sono veramente stufo di volare e di sentire le tue cagate, riportami al mio vascello che voglio tornare a Puttemburgo, che se poi mi gira anche il belino, me ne torno pure a Camposmarrone da mio papàààààhhhhh"...

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Immagine CC0 Fonte Pixabay

In quel preciso momento gli sfuggì la presa dalla maglietta di Pietro e cominciò ad andare giù in caduta libera nel vuoto! Durante la discesa in picchiata, scorse il tamarro che sospeso per aria lo fissava divertito con un ghigno malefico indisponente e poco rassicurante.
"AIUTAMIIII PORCA PALETTAAAA!" urlò a squarciagola mentre il suolo si avvicinava veloce e il cuore gli saltava in gola dallo sgomento!

"AAAAAAAAHHHHHHH!!!!", gridò fortissimo caden... Alzando di scatto la schiena, sedendosi di fatto sul lussuoso letto a baldacchino della marchesa.
Si guardò rapidamente intorno, era circondato da un capannello di persone che lo fissavano sconvolti, con l'aria di chi è molto preoccupato.
Riconobbe soltanto Hohahola e suo padre; sentiva forti bruciori alle gambe dalle ginocchia in giù e la testa sembrava scoppiargli.
"Acchiappami per favore, acchiappami!", continuava a ripetere guardando uno sconosciuto vestito di rosso accanto al letto che indossava uno strano cappello con la piuma.

"Calmatevi messère, avete dormito e sognato per due giorni interi, dovete cercare di rilassarvi", asserì colui che con buone probabilità doveva essere un medico, pensò Gianco.

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Immagine CC0 Fonte Pixabay

"Ma sono malato? Dove mi trovo? Cosa mi è successo? Eravate voi il ragazzo volante dell'Isola del Menga?", chiese a ripetizione visibilmente agitato e in un bagno di sudore; il dottore fece per rispondere, ma non gliene diede il tempo sufficiente e si rivolse quindi a Hohahola: "Io ci ho provato a teleconchigliarti dall'isola, volevo avvisarti amore mio, ma non riuscivo a pensarti intensamente, il segnale del mare era disturbato da Lady Fregna e poi Pietro aveva fretta, voleva che volassimo via dalla sua amica fatina della polverina magica, ma io volevo tornare al mio vascello pirata dorato, quello con la polena nuova che mi hai regalato, che fra l'altro è rimasto sull'isola arenato perché Capitan Venezio ha puntato la spiaggia con le vele spiegate e a tutta velocità"!

Hohahola lo fissava allibita, quasi spaventata ma felice d'essersi sentita chiamare "amore mio" per la prima volta da quel grebano villano fanatico delle castagne che tante preoccupazioni le stava dando. Lanciò uno sguardo al dottore di corte che rispose con un cenno della testa e poi si avvicinò lentamente al letto e gli sedette accanto: "Teleconchigliarmi?? Amore hosa te tu blateri, so' du giorni che dormi su questo letto hon la febbrina alta parlando nel sonno, i galeoni dei pirati sono ormeggiati ai moli in riparazione perché ci servono e se vuoi te ne regalo uno davvero quando saranno pronti. Ecco magari indorarlo sarà un pochino difficile, ma 'un c'era nessun ragazzo volante e nessuna isola, te lo assihuro, te hai fatto soltanto brutti incubi", disse la marchesa con le lacrime agli occhi.

A quel punto, il medico stappò un'ampolla piena di un liquido viola e si avvicinò al paziente delirante: "Messère sentite che dolce profumo soave emana quest'essenza di lavanda", disse accostando la boccetta al naso di Gianco.

"Oh è vero, profuma moltissimo ed è anche molto rilassante messère, vi ringrazio. Comunque no, non può essere quello che mi stai dicendo", aggiunse rivolgendosi alla sua fidanzata, "Devi credermi, è tutto vero, sono cadute pure delle castagne giganti piene d'acqua sul ponte del galeone quando abbiamo urtato degli alberi altissimi e sottili, talmente grosse che parevano palle di cannone, una di loro ha perfino sfon...da...to", disse in tono decrescente e con gli occhi sornioni che non riusciva a tenere aperti...

"Te lo giuro, quell'isola, sono sicuro, c'era"... Aggiunse con un filo di voce.
E si addormentò di nuovo.

THE END

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Povero Gianco incompreso e bistrattato... 😂😂😂

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Eh già... Che dici, se lo merita il galeone?

Direi di si!!! ⛵️

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Vediamo, se si comporta bene, forse...

so' du giorni che dormi su questo letto hon la febbrina alta ah ah ah sò du giorni io lo dico per davvero,comunque per me il pezzo meglio lè Pietro Figaaa XD

😂😂 ci sballi con il tamarro milanese??

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