Vecchio frac (racconto breve)

in #ita7 years ago

Il racconto di oggi è nato dalle 2 parole "lucchetto e orgoglio" suggerite da @heidi71. Buona lettura...chissà voi cosa avreste scritto con queste due parole...

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Il pendolo oscillava, le persiane erano oscurate, la scrivania ricoperta da pile ordinate di fascicoli, e dietro di loro, seduto senza alcuna espressione sul viso, c’era il dottore Bunrino, medico geriatra in attesa della pensione.
Il dottore alzò lo sguardo per controllare l’orario e quando constatò che fossero esattamente le sette e quarantacinque, si piegò verso un lato della scrivania, aprì il lucchetto che teneva chiuso il primo cassetto, prese il portafogli e gli oggetti personali, si alzò, indossò la giacca, e uscì, salutando educatamente la segretaria ancora incollata al telefono.
Arrivato alla porta d’ingresso del palazzo però, un uomo anziano gli andò incontro:
“Buonasera Dottore, mi scusi se la disturbo a quest’ora, ma si tratta di un’emergenza…”
Il dottor Bunrino, preso alla sprovvista, non aveva notato che quell’uomo era lo stesso che aveva incontrato lì, fuori a quello stesso palazzo, quel pomeriggio, né tantomeno aveva notato che l'uomo fosse vestito in abiti invernali eleganti nel mese di Giugno. Il dottore, infine, non aveva notato nemmeno che il paziente non lo guardasse mai negli occhi mentre gli chiedeva aiuto…Fu per tutto quello che NON aveva notato, che rispose:
“Di cosa si tratta, mi dica?”
Qualcuno penserebbe che questa possibilità nel cambio degli orari, questa possibilità offerta a quest’uomo sia la naturale essenza del lavoro di un medico, che sa che può sempre esserci qualcuno ad aver bisogno anche nei momenti meno opportuni; qualcun altro d'altro canto potrebbe invece pensare che il dottore fosse un uomo senza orgoglio, senza forza, visto che non aveva liquidato la faccenda rimandando il paziente a chi a quell’ora il turno lo stava iniziando…
In ogni caso, quel che accadde dopo di certo il Dottor Bunrino non avrebbe potuto prevederlo…
“Vorrei parlarne in privato se possibile?” Disse l’uomo.
Il dottore controllò l’orologio,come se l’orario potesse davvero fare la differenza in quel momento, e poi aggiunse:
“Torniamo nel mio studio.” I due, in silenzio, ripercorsero il tragitto fino a salutare di nuovo la segretaria.
Entrarono nello studio e si sedettero l’uno di fronte all’altro.
“Mi dica allora, qual è il problema?”
“La luna!”
Il dottore che si era piegato sul ricettario per prendere delle note, alzò lo sguardo e..:
“Ha detto, mi scusi?”
“La luna! Vede quando la luna appare nel cielo, o quando io mi accorgo che ormai sia comparsa, normalmente verso quest’ora, perdo l’orientamento!”
“Mi sta dicendo che a quest’ora tutte le sere, piu o meno, lei perde l’orientamento…e come è arrivato fino a qui?”
“Sono qui dalle quattro.”
“È qui dalle quattro?”
“Si!!”
“E perche non è entrato prima?” Chiese il dottore, seccato più dal fatto che fosse tardi che dal racconto dell’uomo…
“Ho pensato che fosse meglio farle vedere cosa succede nel momento esatto in cui succede!”
“Capisco! Quindi cosa succede?”
“Gliel’ho detto! Perdo l’orientamneto!”
“E dove va? Cosa fa?”
“Cerco di tornare a casa, e invece mi ritrovo in un bar del centro; cerco di andare al bar e mi ritrovo all’ingresso di un giardino…Sono strade che conosco da sempre, ma di sera, con la luna presente, mi perdo!”
“E se la luna non c’è?” Chiese il dottore con fare scientifico. “Se la luna è nascosta dietro alle nuvole?”
“In questo caso non succede nulla: trovo le strade e tutto è come sempre! Dottore, che devo fare? Vuole che le faccia vedere?”
Il dottore adesso leggeremente incuriosito e lontano da ogni protocollo diagnostico, decise di assecondare il paziente.
Una volta, di nuovo, fuori dal palazzo gli chiese di mostrargli dove abitasse, ma quello lo portò a un bar.
“Cosa ci facciamo qui?”
“Non ne ho idea!”
"Capisco! Ma cerchi di spiegarmi meglio, lei ricordava la strada da fare? Secondo lei in quale parte del percorso ha sbagliato strada?”
“Dove le ho detto che stavamo andando?”

Cara @heidi71, grazie mille per queste due parole. Tra le mille storie possibili, stasera è nata questa! Chissà cosa avrai pensato alla fine...Mando un abbraccio a te e a tutti quelli che avranno letto questo strano racconto.
Ps se avete voglia di ricevere un racconto, dovete solo inviarmi 2 parole....qui nei commenti.
A presto #gigli
È giunta mezzanotte, si spengono i rumori, si spegne anche l'insegna di quell'ultimo caffè...

Immagine CC0 creative commons

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Un ricordo, una notte lungo una stradina di montagna, ai lati la neve che poche ore prima ricopriva l'asfalto, davanti alla mia auto che saliva piano una lepre che non ne voleva sapere di lasciarmi passare. Ho fermato l'auto e spento i fari e la lepre è scomparsa.

Un mio pensiero, spesso la Luna è stata usata come metafora della verità, sempre è stato ammonito chi guarda il dito che indica la Luna invece della stessa, poche volte è stato rivelato che la Luna in realtà esiste soltanto in chi la guarda quando desidera con tutto il cuore vederla. Un mio pensiero ... millenni d'interpretazioni di ciò che in realtà non ha importanza e che danno per scontato quel che ciascuno è ma che nessuno ricorda.

Bellissimo racconto!

Bellissimo racconto, complimenti

Grazie mille <3

Grazie! TI leggo sempre volentieri e mi ha fatto piacere che abbia accolto le "mie" due parole :)

Sei sempre la benvenuta!!! Quando hai voglia puoi sempre inviare 2 parole...io sono qui! A presto!

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