La clessidra (racconto breve)

in #ita7 years ago (edited)

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"Mi si chiudono gli occhi, sono così stanca…
Mi si chiudono gli occhi, non riesco a fermare i pensieri…
Vanno così veloci…
Sempre!
Tutto il giorno! Tutto il tempo!
Sono così stanca di ascoltarli, di vederli correre.
Vorrei fermarli, vorrei fermarli qui vicino a me.
Vorrei che non parlassero, vorrei che non pensassero…Vorrei restare sola per qualche momento, in silenzio!
Magari tutto diventerebbe molto più chiaro.
Adesso invece mi sento solo come se fossi rinchiusa in una clessidra capovolta: c’è sabbia da tutte le parti! Ed è così soffice… è così soffice! Però scende e non posso fermarla! Scende e ricopre i miei piedi, le caviglie, i polpacci…
È così morbida, calda…e io sono così stanca, forse dovrei solo distendermi, lasciarmi coprire da questa sabbia delicata…
I pensieri andrebbero a dormire, la stanchezza forse si riposerebbe…
Sarebbe così semplice lasciarsi semplicemente andare, coprire…
Che male può fare il non svegliarsi? Il sonno è così dolce….
Che cosa posso perdere se quello che vivo è così difficile?
Ho bisogno di dormire!
La sabbia, il caldo, non ho voglia di lottare contro questi granelli, sono così piccoli, indifesi…
Guarda, stanno arrivando alla vita, ricoprono la mia pancia…
Devo solo lasciarmi andare, la stanchezza è il corpo che la trasmette, sì certo il corpo insieme alla mente…
Devo solo chiudere gli occhi…
La stanchezza passerà insieme ai respiri…
Vedi già sento la sabbia tra le labbra…soffice!
Tra i capelli…"

Quando aprì la porta, lei era ancora lì: lui ebbe solo il tempo di prenderla tra le braccia e aiutarla a respirare!

La storia di oggi nasce dalle 2 parole "sabbia e occhi" suggerite da Camilla Randi.

Immagine CC0 creative commons

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