I mancati silenzi di Internet (cronaca)

in #ita7 years ago (edited)

Oggi non voglio parlare di social, digital marketing o innovazione. Oggi vorrei parlare dei mancati silenzi di internet, della storia della ragazzina di Cassino molestata due volte: la prima molestia subita (pare) dal padre e la seconda dalla notizia data in rete. Anche questa volta la tutela della privacy si é dimostrata un’ effimera finzione: a cosa serve non dire il nome quando si dice il paese (Cassino fa trentaseimila abitanti), il mestiere del padre (agente di polizia penitenziaria), che la giovane vittima ha quattro sorelle delle quali si viene a sapere che la più grande probabilmente ha passato lo stesso incubo? Persino il Preside non ha resistito a farsi intervistare dal Corriere della Sera e raccontare la vicenda. Nessuno ha protetto la ragazzina travolta da una pruriginosa popolarità che sconterà nella sua vita e dal senso di colpa di aver, seppur indirettamente, cagionato il suicidio di suo padre. Non si può pensare che tenere nascosto il nome della vittima sia sufficiente a tutelarla come ai tempi delle notizie sui quotidiani o al massimo della notizia data in un telegiornale. Oggi le notizie in rete hanno una diffusione di una capillarità spaventosa ed anche se siamo distratti ci sarà sempre qualcuno che ci chiederà “Hai saputo?”, “Conosci qualcuno in quel paese?” “Sai chi é?”. Domande morbose che ci trasformano in indagatori, accusatori e giudici. Quindi responsabili anche noi per il suicidio. Riflettiamoci.
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Purtroppo hai ragione. Io cercherei di capire chi ha chiamato i giornalisti, perchè è un delitto anche questo.

E chi ha permesso la pubblicazione di stralci del tema della ragazza...

Ahimè ...

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