Democrazia diretta
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Democrazia diretta
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Da alcuni anni, in Italia soprattutto per merito/colpa del Movimento 5 Stelle, si è aperto un dibattito sull'attuabilità e opportunità di utilizzare strumenti di democrazia diretta.
La democrazia, come metodo di governo, nasce nell'antica grecia, dove per democrazia, cioè governo del popolo, si intedeva esclusivamente un sistema di governo diretto del popolo, non mediato da rappresentanti.
Tutti i cittadini avevano pari diritto di voto e tutti erano chiamati ad esercitarlo direttamente.
In epoca moderna, la democrazia non viene più declinata come diretta bensì come rappresentativa, cioè il popolo esercita il proprio potere non direttamente, ma delegandolo ai suoi rappresentanti attraverso forme di elezione.
Questo accade perché le entità di governo sono ad un livello troppo alto (federazioni, unioni, nazioni, regioni) per potere materialmente chiedere il parere a tutti i cittadini su tutte le questioni in modo diretto.
Molti stati si sono comunque dotati di strumenti di democrazia diretta quali i referendum (abrogativi, consultivi o propositivi), limitandone però l'uso a casistiche particolari.
In Svizzera sopravvivono ancora oggi assemblee di democrazia diretta in piccole cittadine o paesi e c'è un uso intensivo e metodico del referendum popolare, così come accade anche negli USA; in generale però, fino a pochi anni fa, quando si parlava di democrazia si sottintendeva rappresentativa.
Cosa è cambiato negli ultimi anni?
Oggi, con internet e con i moderni strumenti a nostra disposizione, esiste, almeno dal punto di vista teorico, la possibilità di tornare a forme di democrazia diretta, è, cioè possibile chiedere il parere di tutti i cittadini su tutte le questioni.
Molti non lo ritengono auspicabile, altri invece ritengono che sia un ritorno all'unica vera forma di democrazia.
Questa idea, comunque sia, sta facendo breccia in tutte le istituzioni e a tutti i livelli.
Un esempio, sebbene si tratti semplicemente di consultazioni senza efficacia decisionale, sono le Consultations1 dell'European Commission.
Ogni cittadino ha la possibilità di far conoscere il proprio parere alla Commissione Europea tramite delle consultazioni online.
Attualmente ci sono 18 consultazioni attive, dall'inizio di questa iniziativa ne sono state proposte 485.
La Commissione tiene e terrà conto del vostro parere? Non saprei proprio, ma compilare questi semplici questionari richiede solitamente pochi minuti e, perlomeno su questioni in cui sentite di poter esprimere un parere, credo che sia giusto far sentire la propria voce.
Ieri, ad esempio, ho inviato il mio questionario sul tema della eliminazione o meno dell’ora legale2.
Per altri argomenti, ad esempio: Interfaccia fra la legislazione riguardante le sostanze chimiche, i prodotti e i rifiuti3 non mi sento in grado di esprimere un parere, perciò evito di farlo.
Credo che utilizzare tutti gli spazi che si creano per poter far sentire la propria voce può essere un buon modo per favorire la transizione dalla democrazia rappresentativa a quella diretta, naturalmente se, come me, pensate che questo sarebbe un miglioramento e non un arretramento rispetto alla situazione attuale.
Dare il proprio parere non costa nulla...
Anche se forse non serve a nulla...
Riferimenti:
1Consultazioni European Commission
3Consultazione su sostanze chimiche, i prodotti e i rifiuti
La democrazia diretta teoricamente sarebbe il modo migliore per dare il potere al popolo, che poi è il concetto stesso alla base della democrazia.
Però, c'è un grandissimo problema da considerare: in questo modo TUTTI avrebbero diritto di esprimersi su qualsiasi argomento, anche se non ne sanno niente a riguardo o peggio sono male informati, hanno interessi personali che si oppongono a quelli collettivi, anche se sono, e mi scuso per la volgarità, della capre ignoranti a cui non chiederesti nemmeno un parere su come si apre una scatoletta di tonno.
D'altronde, chi è il popolo? Quello che in massa acclamava Hitler o Mussolini, che tacitamente accettò le leggi razziali, quello che per tanti anni ha votato Berlusconi nonostante, ne dico una, un conflitto d'interssi grande come un grattacielo? In questi casi sorgono persino dubbi sull'opportunità del suffraggio universale (è una provocazione, allo stato attuale è imprescindibile, ndr).
Fu proprio per ovviare a queste storture che già ad Atene, dove pure era possibile una forma di democrazia diretta dato il basso numero di abitanti, si scelse di delegare il potere a coloro che, almeno in teoria, fossero i più capaci, competenti e abili tra tutti i cittadini.
Su questo dovrebbe vigilare il popolo, affinchè chi ci rappresenta sia, come ha detto @serialfiller, illuminato, visionario e garante delle Istituzioni stesse.
Ognuno, ovviamente, ha una sua visione delle cose.
Le domande che mi faccio io sono:
Naturalmente la risposta è soggettiva, non oggettiva.
In Italia sono stati fatti un certo numero di referendum, prescindendo dal quorum che ne ha invalidati molti, a mio parere, il popolo ha quasi sempre fatto la scelta giusta.
In Svizzera c'è un uso molto spinto dei referendum, al popolo vengono demandate molte scelte importanti e, sempre a mio modesto parere, il popolo, anche lì, compie quasi sempre scelte che io condivido e la Svizzera a me pare sia governata meglio dell'Italia.
Ognuno ha la sua visione e può esprimerla liberamete, questo è il bello della democrazia, diretta o non :)
Per quanto riguarda i referendum sono perfettamente d'accordo, è uno dei più utili strumenti democratici e più viene usato, più la democrazia della nazione è "in salute".
Le mie perplessità riguardano la democrazia diretta alla Grillo-Casaleggio, per così dire, dove, attraverso internet, ognuno può esprimere il proprio parere su qualunque argomento. Ciò mi sembra un tantino avventato, se non pericoloso, visto il rischio di manipolazione che sottende.
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Terreno scivolosissimo.
L'intuito ci dice che la democrazia diretta possa risolvere ogni male.
La verità è che se tutti possono realmente partecipare a proposte di legge e altro si finirà per creare qualcosa di potenzialmente utopico (in senso positivo) e distopico allo stesso tempo.
Purtroppo il problema risiede sempre nella classe dirigente. Dovrebbe essere composta da illuminati in grado di guidare la massa, i rappresentanti dovrebbero essere garanti e al tempo stesso visionari. Se manca quello non c'è democrazia che tenga.
Molto interessante. Soprattutto le cons. europee. Democrazia Diretta fu anche un movimento di fine anni '60, di estrema sinistra, che dava potere al popolo. Fu un momento importante nella storia politica italiana e non solo.