Ancora sulla scienza etica: la voce

in #ita6 years ago (edited)

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Pixabay – Immagine CC0 Creative Commons

Questa mattina ho letto un interessante articolo di Rébecca Kleinberger, pubblicato sul blog di Beppe Grillo.

Oltre ad essere interessante in generale, affronta, anche se solo velocemente, un punto riguardante la scienza etica che non conoscevo e che vorrei approfondire.

Da molti anni ci si interroga sull'uso che eventualmente viene fatto dai produtori di smart tv degli audio e/o video che questi apparecchi possono ed effettivamente registrano ed inviano alle aziende produttrici.

Qualche anno fa ci fu un flame su questo argomento, poi la cosa passò velocemente in cavalleria.

Oggi, però, a questi apparecchi, se ne stanno aggiungendo altri ancora più invasivi, i vari Echo di Amazon, HomePod di Apple e Google Home di Google.

Io, per mia ignoranza, ho sempre pensato alle implicazioni etiche legate al fatto che queste apparecchiature, così come i "vecchi" smart tv, ascoltassero le nostre parole.

L'articolo letto oggi mi ha aperto però un nuovo mondo, un ulteriore livello di problematicità che, ignoranza mia, non conoscevo.

Cosa dice Rébecca Kleinberger sull'argomento:

Per esempio: ascoltare tipi di turbolenze molto specifiche e la non linearità della voce può aiutare a prevedere i primi stadi del Parkinson, solo attraverso una telefonata. Ascoltare il respiro della voce può aiutare a rilevare problemi cardiaci. E sappiamo anche che il cambio di ritmo nelle singole parole è un ottimo indicatore della depressione.
La voce è anche molto legata ai livelli ormonali. Terze parti che ascoltano voci femminili sono state in grado di posizionare accuratamente chi parlava nel ciclo mestruale. Solo con informazioni acustiche. Ora con tecnologie che ci ascoltano in continuazione, Alexa di Amazon Echo potrebbe riuscire a prevedere se siete incinta anche prima che lo sappiate.
Pensate alle implicazioni etiche. La voce è anche legata a come creiamo relazioni. Avete una voce diversa per ogni persona con cui parlate. Se prendo un frammento della vostra voce e la analizzo, posso sapere se state parlando con vostra madre, vostro fratello, un amico o il vostro capo. Possiamo anche usare la postura vocale per fare previsioni. Ossia, come decidete di posizionare la voce quando parlate con qualcuno. La postura vocale, quando parlate con il vostro partner, può anche prevedere non solo se, ma anche quando divorzierete.
Rébecca Kleinberger, Translated by Anna Cristiana Minoli, Reviewed by Elena Montrasio http://www.beppegrillo.it/creare-relazioni-con-la-nostra-voce/

Quelli che fa l'autrice dell'articolo, ovviamente, sono solo degli esempi e sono solo gli attuali riferimenti di una nuova metodologia di analisi della voce, nel futuro le cose non possono che peggiorare/migliorare a secondo del punto di vista.
Sostanzialmente, quindi, non solo questi apparecchi possono compiere azioni o raccogliere dati sensibili e potenzialmente utilizzabili per fini eticamente discutibili, ma possono farlo anche senza per forza di cose comprendere le parole che pronunciamo, possono infatti analizzare anche il tono, il volume, le pause, etc. etc. della nostra voce e, tramite queste analisi acquisire dati ancora più sensibili.
Pensiamo, ad esempio, ad una persona che sottoscrive una polizza vita e al fatto che l'assicurazione, attraverso uno dei produttori di smart assistant, possa venire a conoscenza del fatto che il soggetto è probabilmente affetto da problemi cardiaci, è fumatore anche se dichiara il contrario, potrebbe avere il morbo di Parkinson, etc.
Pensiamo ad un'azienda che vuole assumere una donna e potrebbe essere informata che questa è incinta addirittura PRIMA che ne sia a conoscenza la donna stessa!
Oppure un manager che è in preda ad una depressione, magari anche inconsapevolmente, e può venire allontanato dalla sua azienda che cerca informazioni su di lui.
Che dire di uno studio di avvocati matrimonialisti che vi telefonano proponendosi di tutelarvi durante una causa di divorzio che non avevate nemmeno ipotizzato?

Ora, chiariamo, tutti noi, chi più chi meno, abbiamo la capacità di comprendere molte cose sulle persone solamente dal tono della voce, dalle pause, etc. Capiamo al volo quando un uomo è attratto da una donna dal tono della sua voce e viceversa; riusciamo a capire dalla voce se una persona ha dei problemi, etc.
Forse dalla voce possiamo capire anche se abbiamo di fronte un fumatore oppure no.
Non credo però che sapremmo riconoscere un problema cardiaco, un primo stadio di Parkinson.
Il problema etico si pone, come sempre, con le tecnologie, non solo per il fatto che queste capacità sono più ampie delle nostre e in continuo velocissimo miglioramento, ma il vero vulnus è che possono acquisirle velocemente e pervasivamente, archiviarle indefinitivamente e diffonderle incontrollatamente.
Contrariamente a quanto avviene quando navighiamo su internet, quando scriviamo un testo e quando pronunciamo delle particolari parole o formuliamo determinate frasi, il problema centrale è che noi non abbiamo il controllo consapevole sul tono della voce, sulla postura della voce, etc.
Per questo motivo le implicazioni etiche sono ben maggiori, perché noi non abbiamo il controllo su quante e quali informazioni possono essere estrapolate da COME parliamo.
Possiamo controllare cosa diciamo, quali parole usiamo, ma non come moduliamo la voce, un fenomeno prevalentemente inconscio.
Anche in questo caso, come per molti altri problemi etici legati alla tecnologia, risulta veramente difficile arginare il problema e definire i limiti per l'acquisizione dei dati, per la loro diffusione e i controlli che eventualmente andrebbero fatti per verificare che questi paletti vengano rispettati.
Il primo passo, in ogni caso, è la consapevolezza, la presa d'atto che questo problema esiste ed è estremamente pressante e preoccupante.

Come reagireste se alla vostra richiesta di ordinare una pizza a domicilio Alexa vi rispondesse "Ok, la pizza te la ordino, ma non sarebbe meglio risparmiare visto che sei incinta?"
Sort:  

Ho trovato il tuo articolo davvero interessante... Non avevo idea di quello di cui parli. Comunque, oltre alle implicazioni etiche negative che condivido, a livello medico è un gran passo avanti

Considerazioni molto interessanti direi! Bravo! anzi bravissimo!

Sono dell'Idea che ci adegueremo e ciò che può sembrare eticamente scorretto oggi non lo sarà più tra qualche anno.

Grazie mille. Adesso metterò diecimila filtri sulla voce quando registro e canto.
Sto scherzando.
Io penso che cosi come si possono tradurre tutta una serie di "debolezze" dalla nostra voce e informare datori di lavoro, banchieri e assicuratori. È altrettanto vero che potremo anche tradurre tutta una serie di "forze".

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