5 months of steemit, lights and -even more- shadows | 5 mesi di steemit, luci e -soprattutto- ombre

in #ita6 years ago (edited)
I have been on the platform for 5 months now and, although certainly not new to the interaction mechanics of social networking, the complex monetary component of Steemit has required time to be fully understood. In these five months, starting from zero, I managed to increase the value of my profile decently, interacting with the system in different ways. Interactions that have made me raise more than a doubt about the goodness of this network, its imbalance and the people who interact with it. As can be seen from the history of my posts, I work primarily with photography. As a photographer the key element of my contents are my own photographs, a journey that has lasted a long time, made of study and a lot of time dedicated to photographic practice. I have already in more posts talked about Photography, with the capital F, previously. I have never dedicated myself to the preparation of tutorials and similar posts because, on the internet and in bookstores, you can get any kind of guide and information about photography: those who want to learn can study assimilating from who knows far more than me. The goal of a photographer should be, first of all, to talk little and show a lot, and eventually answer questions related to his work to suggest and guide the interpretation of the work itself. On steemit we write a lot, but mostly we write crap, level of content that I don't care, neither in their drafting nor in their reading. And indeed, the posts are mostly the way to create money, no more or less a trigger with which to get rewards. Steemit certainly has the great merit of having shown and continue to show how somehow a social network based on blockchain can exist, and at times has also shown how a network made up on this backbone can be truly revolutionary. Sharing one's own contents while obtaining financial compensation can be an approach that can change the work and life of the content creators themselves. Not only that, making social networks with a similar system can also work as a resource, for example, for crowd funding, then allocating funds to projects that can impact on, for example, local realities. It can, indeed, or better it could. The reality of Steemit actually shows great shadows that, except heavy interventions on the platform, take the form of more than a nail on the coffin. Without bothering the aspects related to the ancient interface and, after two years of development, an interactions system suitable for the 1998 web era, which are the last of the problems, the primary problem is made up of people. Both from the community side and from the witnesses side. The greed with which circle jerking is practiced is disconcerting, and shamefully under the sun. Communities that define intentions and draw rules that seem to be more than valid violated by themselves to the detriment of minor accounts and to benefit friends, whales that build their voting circles, bot accounts that constantly grow, upvote given only for interest if not directly to themselves and flags launched only to harm other users. As you can see from my last post, I myself have experienced the upvote bots, a necessary evil to try to push up my own contents, with the desirable and genuine belief that our own contents are valid. A probably necessary evil of which, with proper fix, the network could deal without. How could it deal without autoupvotes and flags. Developers side looms on the horizon practically nothing. What I see about steemit is the now rotting draft of what social networks will be in the future, a relatively close future that other developers are already starting to propose. On steemit greed will go on, for an undefined time, on the shoulders of unconscious masses of users, who will find themselves with crumbs in their hands when those who stand up there decide that it is time to leave before a new competitor, with more defined ideas, will start to move the masses from social networks 2.0 to the new world. A pioneering social network, which fails every day more about the goals it sets itself.
Ormai sono presente da 5 mesi sulla piattaforma e, sebbene sicuramente non nuovo riguardo alle meccaniche di interazione dei social network, la complessa componente monetaria di Steemit ha necessitato di svariato tempo per venir compresa approfonditamente. In questi cinque mesi, partendo da zero, sono riuscito ad incrementare decentemente il valore del mio profilo, interagendo con il sistema in modi diversi. Interazioni che mi hanno fatto sollevare col tempo ben più di un dubbio riguardo la bontà di questo network, il suo sbilanciamento e le persone che vi interagiscono. Come si può vedere dallo storico dei miei post, mi dedico primariamente alla fotografia. Come fotografo l'elemento cardine dei miei contenuti sono le mie stesse fotografie, un percorso che ormai dura da diverso tempo, fatto di studio e molto tempo dedicato alla pratica fotografica. Ho già in più post parlato di Fotografia, con la F maiuscola, precedentemente. Non mi sono mai dedicato alla stesura di tutorial et simila perché, su internet ed in libreria, è possibile procurarsi qualunque tipo di guida ed informazione relativa alla fotografia: chi vuole imparare può studiare assimilando da chi ne sa di gran lunga più di me. L'obiettivo di un fotografo dovrebbe essere, prima tutto, quello di parlare poco e mostrare tanto, ed eventualmente rispondere a domande inerenti il suo lavoro per suggerire e guidare l'interpretazione del lavoro stesso. Su steemit si scrive tanto, ma per lo più si scrivono cagate, livello di contenuti a cui non mi interessa dedicare tempo, né nella loro stesura né nella loro lettura. Ed anzi, i post sono per lo più il modo per creare soldi, né più né meno, un trigger con cui ottenere reward. Steemit ha sicuramente il grande pregio di aver mostrato e continuare a mostrare come in qualche modo un social network appoggiato su blockchain possa esistere, e a tratti ha mostrato anche come un network costituito su questa spina dorsale possa essere realmente rivoluzionario. Condividere i propri contenuti ricavandone un compenso economico può essere un approccio in grado di cambiare il lavoro e la vita stessa dei content creators. Non solo, fare social network con un sistema similare può funzionare anche come risorsa, per esempio, per il crowd funding, destinando successivamente i fondi a progetti che possano avere impatto su, per esempio, realtà locali. Può, appunto, o meglio potrebbe. La realtà di Steemit in realtà mostra delle grandi ombre che, salvo pesanti interventi sulla piattaforma, prendono la forma di ben più di un chiodo sulla bara. Senza scomodare gli aspetti relativi all'interfaccia vetusta e, dopo due anni di sviluppo, una possibilità di interazione adatta al web del 1998, che sono l'ultimo dei problemi, il problema primario è composto dalle persone. Sia dal lato community che lato witnesses. L'avidità con cui si pratica l'onanismo di gruppo è sconcertante, e vergognosamente alla luce del sole. Community che definiscono intenzioni e stilano regole apparentemente più che valide impunemente violate da loro stessi a danno degli account minori e a favore di amici, balene che costruiscono i loro circoli di voto, account di bot che crescono a dismisura, upvote dati solo per interesse se non direttamente solo a se stessi e flag lanciati solo per danneggiare altri utenti. Come si può vedere dai miei ultimi post, io stesso ho sperimentato gli upvote, un male necessario per provare a sospingere in alto i propri contenuti, con l'auspicabile e genuina convinzione che i propri contenuti siano validi. Un male probabilmente necessario di cui, con le dovute modifiche, il network potrebbe fare a meno. Come potrebbe fare a meno degli autovoti, come potrebbe fare a meno dei flag. Lato sviluppatori si profila all'orizzonte praticamente il niente. Quel che vedo di steemit è la bozza, ormai marcescente, di cosa saranno i social network nel futuro, un futuro relativamente prossimo che altri sviluppatori stanno già iniziando a proporre. Su steemit l'avidità andrà avanti, per un tempo non meglio definito, sulle spalle di masse di utenza non consapevole, che si troveranno con le briciole in mano quando quelli che stanno là in alto decideranno che è il momento di levare le tende prima che un nuovo competitor, con idee più definite, sposti le masse dai social network 2.0 al nuovo mondo. Un social network pioniere, ma che fallisce ogni giorno di più in merito agli obiettivi che si era preposto.

henraux.jpg

an abandoned place, Henraux marble cave, Italy

author Andrea Serra

Sort:  

Tranquillo, morto un social se ne fa un altro...Per adesso mi sembra sia una vita lunga quella si Steemit...più di due anni di vita. Non è poco

Ciao @iamunframed, ci siamo incrociati già sul tuo post "sul giudizio e qualità", in quel caso avevamo opinioni leggermente diverse sul concetto di giudizio e qualità in un'opera d'arte.

Questo tuo post di analisi su Steemit (anche se io sono da meno tempo di te sulla piattaforma) lo condivido in gran parte, diciamo negli elementi principali (più importanti).

Secondo me dobbiamo concentrarci (vale per te e vale anche per me) sul nostro percorso, su come sviluppare un progetto (nella fotografia nel tuo caso, nello sviluppo di progetti editoriali nel mio caso) che non sia schiava dei limiti imposti dalle piattaforme e dalla società.

Non essere schiavi non significa non subire limitazioni, ricatti, posizioni di svantaggio (perché probabilmente non riusciremo a liberarci completamente da queste cose). Non esserne schiavi significa cercare di subire il meno possibile, mantenere un livello di scelta, e secondo me l'unica strada possibile non è quella di cercare soluzioni all'esterno, da piafforme web, da social network, da tecnologie (come la blockchain), ma di cercarle all'interno del proprio percorso e contemporaneamente aprire il percorso a dei compagni di viaggio (perché da soli non si va da nessuna parte), ma non puntando alla quantità (perché questo è quello che già fa, cerca di fare, una piattaforma come questa), ma alla condivisione di un progetto, di una visione, di un percorso culturale.
Con la cultura non si mangia? Impariamo a trovare il modo di farlo.
Non ci riusciremo? Almeno abbiamo tentato, e questo tentativo sia la nostra scelta.

Ciao Anedo, apprezzo molto il tuo modo di porti.
Sono anche io convinto che i progetti, validi, siano comunque vincenti, nel senso che riescano a trovare riscontro e supporto indipendentemente dal tipo di network (anche non virtuale) scelto.
Relativamente a steemit, però, la sproporzione tra early adopters e witnesses è assolutamente devastante.
Indubbiamente, lato nostro di normali utenti, possiamo anche fregarsene e continuare a condividere i nostri contenuti e tessere le nostre relazioni, ma questa attività comporta tempo, ed il senso dell'investire tempo su steemit piuttosto che altrove dove sta?
Balene e witness stanno accumulando e macinando in cerchio quantità di soldi che lasciano attoniti, lato sviluppatori c'è un più che preoccupante silenzio, è all'orizzonte si profilano già più di un competitor che può proporre altre piattaforme più eque.
Ciò che temo, personalmente (non certo un pensiero che non mi fa dormire la notte sia chiaro) è che, ad un certo punto, i grossi profili incasseranno i loro prodotti e steem collasserà, e quando tutti gli altri se ne accorgeranno ormai sarà già troppo tardi, il risultato sarà quello di aver dedicato mesi se non anni di "tempo social" ad una piattaforma inutilmente, invece di aver volto lo sguardo altrove.
Date le sue dinamiche interne cancerose basate sull'avidita steemit non vedrà mai una diffusione di massa.
Ma, se non altro, ha mostrato il potenziale ed i benefici che, in effetti, un network decentralizzato potrebbe avere.
Sono sicuro che in futuro, un futuro magari anche prossimo, arriverà qualcos altro molto meglio bilanciato che possa realmente attirare le masse ed essere profittevole per chi sceglie di muoversi più onestamente.

Condivido la tua analisi.

Una considerazione:

Sono sicuro che in futuro, un futuro magari anche prossimo, arriverà qualcos altro molto meglio bilanciato che possa realmente attirare le masse ed essere profittevole per chi sceglie di muoversi più onestamente.

Lo spero anch'io, ma forse perché ho più anni di te (meno tempo di vita a disposizione e disilluso su alcune cose), non faccio di questa speranza troppo affidamento.
Quindi, in pratica, cerco di muovermi così (su steemit ma anche in altri contesti): non fare nulla che non mi possa essere di utilità per più obiettivi, anche fuori da steemit, non subire troppo il format che mi chiede questa piattaforma, proprio perché semmai domani scomparisse (o semplicemente non risultasse più congrua ai miei interessi), tutto il tempo che ho impiegato, ad esempio per intrecciare relazioni o per scrivere post, possa essere utile anche fuori da steemit per proseguire quelle relazioni ed utilizzare in altri modi i contenuti di quei post.

Ti seguo con interesse perché sei una persona che si prende il tempo per ragionare e se proverai altre piattaforme (o altri percorsi) spero che troverai il tempo anche di raccontare queste tue esperienze perché questa narrazione sarà per me (e per altri) molto utile, come mappe per i viaggiatori.

Beh oh tocchiamo ferro, non mi sembra tu sia ancora con un piede nella fossa ahahahahah.
Sicuramente se avrò qualcosa di interessante da condividere lo farò, sto orbitando intorno ad alcuni progetti interessanti, non mancherà occasione di parlarne prossimamente.

😃😁 sì, toccato ferro e non solo... appena mi sono riletto! 🙂

Resteem bot Service! Promote Your New Post.Find New Followers - Upvotes. Send 0.400 SBD to @stoneboy and your post url in memo and we will resteem your post to 9500+ followers from two different account.@stoneboy and @vimal-gautam.

Coin Marketplace

STEEM 0.20
TRX 0.14
JST 0.030
BTC 64870.15
ETH 3489.66
USDT 1.00
SBD 2.54