Aspirapolvere o assorbenti? Il nuovo dilemma delle donne canadesi

Stasera in tv hanno trasmesso la pubblicità dell’aspirapolvere senza filo, quello col motore digitale, che non significa assolutamente nulla perché un motore non può essere digitale, ma poco importa. Osservando le linee sinuose mi sono chiesta: quale modello avranno usate quelle donne idiote canadesi che si sono infilate un aspirapolvere nella vagina per terminare il proprio ciclo menstruale in soli 20 minuti?
Si’, quelle che sono finite in ospedale con l’utero devastato ed altre cose risucchiate di cui i medici che hanno dato l’allarme non hanno avuto cuore di fare menzione? Perché pare che sia comparso in rete l’ennesimo articolo di quello che oggi viene chiamato giornalismo, inneggiante alla libertà della donna di poter disporre del proprio corpo come le pare e piace.
Un tempo questo slogan serviva a sostenere l’aborto, oggi, in linea con la totale decadenza del pensiero sociale, incita ad infilarsi un aspirapolvere nella patata per risucchiare l’inconveniente mensile in un battito di ciglia.
Basta crampi, mal di schiena, fastidiosi assorbenti. Una bella botta di folletto e via, libere e felici. E magari anche discretamente soddisfatte.
C’e un’ampia scelta di strumenti a cui affidare la propria demenza: il già citato aspirapolvere senza filo, quello classico a bidone che si rovescia sempre di lato quando lo tiri per il pavimento, o l’ergonomico aspirabriciole, leggero e maneggevole. Innocui, quasi intriganti. Finché non li attacchi alla presa della corrente, apri le gambe e premi ON.
Solo all’idea un brivido di orrore mi corre lungo la schiena. L’idea della potenza di un aspirapolvere che ti eviscera perché sei una cretina che legge articoli cretini e pensa siano genialate.
Dopo il ricovero in ospedale di due ragazze di 19 e 23 anni sono comparsi diversi post di medici che davano l’allarme ed esortavano a non emulare le due donne, vittime del lavaggio del cervello da social network, incapaci di rendersi conto che è internet il vero aspirapolvere, che succhia, succhia come un pazzo la nostra intelligenza e la nostra capacità di pensare, di riconoscere una follia, una cosa pericolosa, una stronzata da un buon consiglio. Cosa possa passare per la testa di certe persone davvero non saprei. Perché neanche con un tasso alcolico da cirrosi epatica mi verrebbe in mente di infilarmi un aspirapolvere dentro il corpo.
Eppure è successo.
Chissà cosa ne pensano alla Vorwerk.