Periodo complicato questo. Tanti lavori in ballo, tante cose da finire, altre da iniziare, altre da portare avanti. Mi sembra impossibile che sia già estate, estate 2018, oltre tutto!

Mi rendo conto che sono indietro di quasi un anno, da quando, nel maggio 2017 la mia vita si è alquanto complicata. Il 2017 doveva essere un anno smorto: un grande lavoro era sfumato, così mi sono data da fare per assumere diversi piccoli incarichi. Quando stavo ingranando, ci si è messa in mezzo la gestione familiare. Zie che si rompono ossa, mamme che si fanno operare ad altre ossa, fratelli assenti... ed io che non so stare ferma e che mi carico di impegni ulteriori.

Insieme ad alcuni amici appassionati rileviamo la gestione di un piccolo circolo di tennis di provincia, che gli ultimi gestori avevano ridotto ad un ammasso di erbacce adornato da un paio di tuguri decadenti.
Io, che non vedevo l'ora di buttarmi in questa avventura, mi rendo conto che di fatto non ce la vedo tanto dentro, e più che della gestione operativa mi occupo delle grafiche: loghi, striscioni, volantini, il sito... ed un minimo sfrutto la mia professione: per fortuna uno sponsor sensibile al tema delle associazioni sportive ci regala il rifacimento del tetto. Molto utile perché all’inizio dell’estate 2017 ogni sabato si scatena una sorta di tifone tropicale che in una delle sue versioni più cattive riesce persino a divellere la recinzione...
Gli altri amici, efficienti ed ipermotivati, sopperiscono alla grande alle mie carenze operative. Sì, perché un circolo di tennis deve offrire anche dei servizi, il principale dei quali è tenerlo aperto!

In ogni caso, si pensa già a come farlo crescere per il futuro: purtroppo si deve rinunciare alla copertura invernale di uno dei campi, ancora troppo onerosa economicamente. Nel frattempo, da novembre, a circolo fermo, ci si forma e ci si informa: corsi per usare il defibrillatore, corsi per giudice arbitro, corsi per istruttori.

E intanto si sente parlare del paddle, uno sport che altrove sta prendendo piede e che a quanto pare anche la federazione italiana tennis vuole promuovere. Quando dico che la vuole promuovere, intendo a livello di pubblicità, non certo sotto forma di contributi economici.
Ci informiamo, chi può va a provarlo: divertente, veloce, può essere la novità che spinge il circolo. Così decidiamo di buttarci. E il primo mutuo della mia vita non è per una casa, ma una quota parte per realizzare il campo e apportare migliorie varie. Facciamo un'analisi di fattibilità tecnica ed economica, firmo i progetti ed ottengo le autorizzazioni, chi seguirà il cantiere, chi i finanziamenti, chi i pagamenti, chi si occuperà di coinvolgere nuovi sponsor.
Insieme al paddle, riusciamo a realizzare anche un campo da beach.

Avrete già capito che sì, ce l'abbiamo fatta.
Ora mi trovo qui, ai campi. Siamo fieri che il circolo sia diventato un vero gioiellino. Guadagni personali? Nessuno, la speranza di ripagarci tutto e, soprattutto, di ottenere quanto serve per realizzare le coperture per l'inverno. Il compenso consiste in tanta soddisfazione e nella speranza, appena il lavoro "vero" si fermerà per l'estate, di riuscire finalmente a giocare come facevo fino all'anno scorso, prima che la mia vita si complicasse, 4 o 5 ore a settimana, e di riuscire a supportare di più i miei soci che tutti i giorni si danno i turni per mantenere attiva e sempre più efficiente la struttura.

_{Foto di mia proprietà: il campo da paddle.}