L'ALTRA FACCIA DELLO SPICCHIO

in #ita7 years ago (edited)

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L’aglio è un meraviglioso dono della natura, un vero toccasana per la nostra salute.

Persino nei rimedi tradizionali questa pianta è sempre stata considerata una medicina naturale efficace per i malanni di stagione come il raffreddore e studi medici hanno confermato questa teoria.

Ma l’aglio, come del resto un po’ tutto, per far bene deve nascere e crescere in un ambiente sano e visto il mercato globale in cui va ad inserirsi diciamo che l’amore per questo saporito alimento potrebbe in alcuni casi venir meno.

Lo sapevate che il maggior esportatore di aglio nel mondo è la Cina?

Ebbene si questo popolo pieno di risorse ogni anno si accaparra una fetta sempre più grande di mercato garantendosi la presenza in molti settori, uno di questi è il settore alimentare e con la loro produzione di aglio su larga scala si sono assicurati il primato per quanto riguarda il mercato dell’export.

Dato che circa l’80% dell’aglio in circolazione proviene dalla Cina è bene sapere come questo viene prodotto visto che le probabilità che finisca nel carrello della spesa sono davvero elevate.

Il fatto che l’aglio o altri alimenti che acquistiamo provengano da altri paesi non dovrebbe essere un problema ma purtroppo in alcuni casi la scelta degli alimenti ed il controllo provenienza si rivela di fondamentale importanza per la nostra salute.

Ma partiamo dal principio.

Durante il corso degli anni, studi e ricerche scientifiche hanno dimostrato che l’uso di alcune sostanze utilizzate in agricoltura per ottenere raccolti più floridi, erano in realtà vere e proprie miscele tossiche sia per il nostro organismo che per i terreni.

Di conseguenza si è deciso di agire attraverso normative che regolamentano l’uso di suddette sostanze vietandone l’utilizzo non in toto ma in parte così da eliminare almeno quelle più tossiche.

Ovviamente ogni paese ha le sue normative ed i suoi organi di controllo ed è proprio a questo punto che si trovano le vere differenze.

Come abbiamo detto prima la Cina è uno dei leader mondiali per quanto riguarda la produzione di aglio, ma come fa a mantenere i suoi standard?

Ebbene, questo paese, oltre a detenere il primato per la produzione, detiene anche il primato per l’uso di pesticidi e sostanze tossiche impegnate dagli agricoltori nelle loro aziende.

Purtroppo i controlli probabilmente non sono severi come in altri paesi quindi l’impiego di sostanze vietate è ancora molto elevato.

In più il suolo cinese è quasi certamente inquinato anche se gli studi effettuati sulla contaminazione dei terreni non sono mai stati resi pubblici.

Infatti, in un paese avvolto tra le scure braccia dello smog, i terreni si ritrovano ad essere inquinati da metalli pesanti come il cadmio e l’arsenico ed intossicati dalle eccessive quantità di pesticidi utilizzati sia legalmente che illegalmente contro le disposizioni del governo Cinese.

In più ci sono le falde acquifere, a loro volta impestate da resti di rifiuti industriali che si uniscono a tutto il resto.

Da questi terreni escono produzioni spesso insane e pericolose per la salute dei consumatori.

Con questo non vogliamo dire che la Cina sia l’unico paese che utilizza pesticidi, perché sarebbe una bugia.

Ovunque nel mondo ed anche in Italia ci sono aziende che ne fanno uso o abuso, quindi la morale è che bisogna sempre controllare la provenienza del cibo che consumiamo in un'era devota all’adorazione del dio Denaro.

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Ma la Cina è il maggior importatore o esportatore? Nel tuo post sono indicati entrambi i termini.

Errore di battitura, l'articolo si riferisce al settore dell'export in cui la Cina si conferma tra i primi posti a livello mondiale.

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