Les misères de l'économie

in #ita6 years ago

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Limmagine è tratta da pixabay ed è liberamente utilizzabile

Da una parte trovi quelli convinti che basta aumentare la spesa pubblica per aumentare il Pil e dunque per ridurre il rapporto debito/pil noncuranti del fatto che siamo un economia aperta e posizionata in un determinato modo nella Global Value Chain (fatemi parlare per una volta come quelli bravi anche se bravo io non sono); ovverosia un paese manifatturiero che abbisogna di acquistare energia (ma anche medicinali visto che tra le prime dieci case farmaceutiche otto sono americane, una francese e una svizzera) in moneta sonante semplicemente questo rende impossibile per noi (che non abbiamo manco una Françafrique da dissanguare) avere una bilancia commerciale cronicamente in passivo semplicemente perché consumi le tue riserve in valuta e quando gli investitori esteri che ti tenevano su decidono di chiudere i rubinetti semplicemente l'Italia si spegne. Esattamente come accade ciclicamente in Argentina. Altro che stampare lirette e fare spesa pubblica.

Dall'altro lato hai gente che dice che se fai spesa pubblica aumenta lo spread e renderà inutile l'aumento del Pil da spesa pubblica vanificato dalla spesa per interessi.
Ai primi insomma gli sembra che viviamo in un'economia chiusa tipo Corea del Nord (ma senza bombe atomiche) e ai secondi invece gli sembra che viviamo in un'economia aperta solo per i mercati finanziari ma chiusa per quello delle merci.

A questi due errori di segno opposto fa da sfondo un tripudio di tromboni che ti parlano di Austerità Espansive, di Espansioni Restrittive (del Debito/Pil) e di Espansioni Rescessive (ultima perla di Blanchard).

E nessuno in aggiunta sottolinea il gap di innovazione tecnologica tra un'Europa affetta da cretinismo contabile e il resto del mondo. Da una parte quella cariatide di Draghi parla di crypto come se fosse assets e non monete e dall'altra parte gli americani danno licenza bancaria a Coinbase. Da una parte non si vuole vedere il fenomeno e dall'altra parte si parla apertamente di Dollar Standard. Ovvero di trasformazione del dollaro da valuta globale e di riserva in un'altra cosa.
Per non parlare della robotica e dell'intelligenza artificiale dove cinesi e americani ma anche coreani e giapponesi ci sono avanti e di molto. Ma noi dobbiamo avere i conti in ordine. E rimarremo competitivi importando raccoglitori di patate dall'Africa (che poi possa essere giusto portarli e altro discorso, ma la competitività di un sistema è altro). E nessuno sottolinea il cretinismo contabile e econometrico che ha colpito l'Europa la sta portando al suicidio.

Lasciamo poi perdere lo scacchiere geopolitico e geoeconomico nel quale questo fenomeno di delirio collettivo si sta verificando.

Molto meglio a sto punto sbagliare di testa mia anziché ripetere a pappagallo gli errori degli altri anche se provenienti da blasonatissimi personaggi.

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