La "riabilitazione" del Dottor Morte

in #ita4 years ago (edited)

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L'immagine è tratta da pixabay ed è liberamente utilizzabile

Ieri ha fatto molto scalpore sia l'articolo, a firma Giulio Meotti, pubblicato su Il Foglio dove si recensisce il libro "Mengele: Unmasking the Angel of Death" sia il tweet di presentazione all'articolo fatto dal Direttore de Il Foglio Claudio Cerasa dove si distingue tra un Mengele grande scienziato e un Mengele criminale di guerra.

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Lo screenshot del tweet è stato fatto da me

Come è facilmente intuibile il tema è assolutamente spinoso. Innanzitutto perchè è impossibile fare una distinzione tra il Mengele scienziato e il Mengele criminale visto che i crimini sono stati commessi proprio nell'ambito della sua attività di "ricerca scientifica". Non è forse giusto definire diabolico uno scienziato che tentò di influire sulla colorazione degli occhi delle sue piccole cavie umane con l’iniezione di metilene blu direttamente nell’iride? Senza contare che peraltro la mancanza di ogni base scientifica provocò in chi vi fu sottoposto l'unico l’unico risultato di produrre sofferenze e cecità.
E come dimenticare i suoi deliranti interventi chirurgici, eseguiti senza anestesia, che potevano includere la rimozione di organi, o l’amputazione di parti del corpo? Oppure come dimenticare la tremenda operazione su due bambini rom che vennero uniti per creare dei gemelli siamesi artificiali?(*)

Mengele è una figura di scienziato che non è azzardato definire demoniaca pertanto è difficile non criticare il tweet del direttore de il Foglio. Diverso è invece il contenuto della recensione del Meotti e la tesi del libro di cui si parla. Non mi pare infatti che né l'articolo né il libro tentino di riabilitare la figura dello "scienziato" Mengele. Piuttosto si vuole fare luce su un'aspetto importante: Mengele non lavorò da solo ai suoi folli e criminali esperimenti ma fu coadiuvato da prestigiosi scienziati e addirittura da premi Nobel. Fatto questo che sconcerta e che è giusto venga fatto emergere.

Per il poco che vale il mio personale parere questa verità sottolineata dall'autore del libro non solo è giusto venga sottolineata ma è anche facilmente spiegabile. Purtroppo all'epoca la scienza era in molti paesi (non solo nella Germania nazista) razzista e dava per assodata l'esistenza di razze umane superiori e razze subumane sulle quali si potevano fare esperimenti. Questa è davvero una pagina terribile della storia della scienza e dell'umanità in generale che deve interrogarci tutti affinché mai più possano lontanamente verificarsi simili aberrazioni.

(*) Paul J. Weindling, Vittime e sopravissuti. Gli esperimenti nazisti su cavie umane, Mondadori Education (2015)

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