Il Mare del Nord a South Shields

in #ita6 years ago (edited)

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I giorni scompaiono ad ovest, dietro i colli che un mare d'ombra bagna.
Chi riunirà il fumo del legno morto incadescente?
Chi tornerà dal Mare e potrà mirare il tempo lungo e fuggente?

John Ronald Reuel Tolkien, Il Signore degli anelli

Arrivo a South Shields direttamente con la Metro partendo da Newcastle, appena mezz'ora di viaggio. Mi ritrovo su quello che subito mi appare un enorme terrazzo naturale affacciato su quel mare cupo e misterioso che conosciamo come Mare del Nord. Un mare che, subito, a pelle, per un mediterraneo appare come diverso rispetto a quello conosciuto. Il Mediterraneo è vivo, caldo, solare. La sua essenza misteriosa è quella del segreto della vita: inafferrabile e insondabile ma pur sempre vita. Il Mare del Nord è cupo, freddo ed enigmatico. Sembra che la sua voce profonda nasconda il segreto del Tempo e della Morte.

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Anche nelle giornate d'Estate come questa appare comunque silenzioso e dotato di uno spirito profondo e altero. La sua voce bassa e quasi gutturale è disturbata solo dal grido elettrico dei gabbiani alla continua ricerca di qualcosa da mangiare. Una volta sceso nell'immensa spiaggia gli enormi faraglioni sembrano sculture pagane costruite da un Poseidone che sembra lanciare un monito a coloro che si avvicinano: solo la preghiera agli idoli di pietra possono difenderti dalla furia del Mare Freddo.

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Passeggiando si è quasi sopraffatti dall'enormità delle scogliere che in un certo punto - tra la scogliera e la guglia - va a formare uno strano arabesco che appare come un piccolo e stretto canion. Ci si sente stretti tra il Poseidone padrone del Mare e lo Zeus, padrone della Terra. L'uomo è piccolo e insignificante in questo scontro tra dei.

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Continuo a passeggiare osservando talora il mare e talora i ciotoli arrotondati dalla millenaria furia delle onde e spinti fino ai piedi del costone. Ma ad un tratto il mio occhio viene attratto da una struttura bianca. Una sfida dell'uomo alla potenza della Natura.

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Si tratta di un pub, come tanti se ne trovano in Gran Bretagna. Ma The Grotto ha una storia particolare, come del resto è particolare la sua architettura con quella strana "ciminiera" che in realtà è la sede di un ascensore che ti porta dal terrazzo naturale della scogliera fino alla spiaggia. La leggenda narra che nel 1782 il contrabbandiere Jack Bates costrui qui - con l'aiuto di sua moglie - il rifugio dove, lontano da occhi indiscreti, svolgeva i suoi traffici illegali. Con il tempo il rifugio si trasformò in una locanda malfamata dove non è mancato un omicidio. Quello di Jack the Jibber che fu lasciato appeso ad una botte in una grotta e lasciato morire di fame dai suoi compagni di malaffare che lo sospettavano di averli traditi vendendo informazioni alla Her Majesty's Revenue and Customs. Una sorta di via di mezzo tra le nostre Agenzia delle Dogane e Agenzia delle Entrate.

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Una spettrale storia di contrabbandieri, criminali e fantasmi che ben si attaglia al luogo. Ma che inevitabilmente ti fa pensare come la furia degli Dei sia preferibile a quella degli uomini.

Le foto sono di mia proprietà

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Grazie per questo bell'articolo e per le immagini suggestive

Grazie a te Fulvia!

Gran bel post, è complimenti per la vittoria del PostIT.

Grazie. Non lo sapevo. Ma il PostIT non l'avevano abolito?

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