La Colonizzazione di Marte

in #ita6 years ago (edited)

Galassia della via Lattea, Sistema solare, pianeta Marte, anno 2755.
Diario dell’unità di colonizzazione UC#217

Gli esseri umani sono così gracili.


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Mi è stato chiesto dal centro di comando la stesura di un rapporto storico sulla colonizzazione del pianeta rosso, battezzato dagli esseri umani col nome di “Marte”. Questo per tenere traccia della storia che ci ha portato, oggi, a prendere una decisione epocale.

Sono passati cinque secoli dall'arrivo delle prime unità di colonizzazione, UC#001 e UC#002. Il piano della razza umana era semplice: creare sul pianeta Marte un’ambiente che potesse permettere la vita, così come la conosciamo. Compito arduo per la razza dominante del pianeta Terra: Marte, nonostante da un punto di vista gravitazionale e climatico fosse un buon candidato, era tempestata da radiazioni solari mortali per gli organismi a base di carbonio. Organismi che necessitano anche di un’atmosfera a base di ossigeno e azoto attualmente inesistente.

Gli scienziati erano unanimi: l’essere umano non poteva vivere su Marte senza aver prima “coltivato” in qualche maniera il seme della civiltà: una base sulla quale appoggiarsi in questo mondo così ostile.

Le unità di colonizzazione furono la soluzione al problema: 300 anni di studi furono sufficienti per creare un’intelligenza artificiale che potesse prendere decisioni complesse in base alle avversità incontrate sul pianeta.

Robot intelligenti: così ci definirono.

Avevano già mandato dei “Rover” sulla superficie di Marte e le analisi svolte grazie ai loro studi, unito alle avanzate tecnologie di processamento quantistico hanno dato origine alle Unità di Colonizzazione: macchine perfettamente autosufficienti, dotate di potenti batterie ad energia nucleare capaci di durare centinaia di anni, create con lo scopo di portare avanti progetti di terraforming, scavi geologici, rilievi scientifici nonché la costruzione di Chimera, la prima città marziana mai esistita, costruita sulle pendici del monte Olimpo.


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Quello era l’obiettivo di UC#001: prima la costruzione di una grande cupola che potesse proteggere la città dalle radiazioni mortali e potesse contenere un’atmosfera interna a base di ossigeno ed azoto. Poi la costruzione di un palazzo centrale che avrebbe ospitato i primi esseri umani e che potesse fare da “Sede” per il pozzo che avrebbe raggiunto la caldera del vulcano spento, fornendo alla base l’energia geo-termica necessaria alla scomposizione del ghiaccio presente sul pianeta in idrogeno e ossigeno.

Il compito di UC#001 venne svolto come da programma anche se molto lentamente. La Cupola venne costruita dopo cento anni di incessante lavoro. Noi non avevamo la fretta degli esseri umani: il loro pianeta stava morendo ed ogni anno la situazione peggiorava. Noi? Noi avevamo millenni davanti.

Fu così che per velocizzare il processo, la terra inviò nel corso dei duecento anni successivi altre cinquanta unità di colonizzazione. Nel 2423 la città di Chimera fu completata: la Terra esultò di fronte a quell’opera titanica frutto del loro ingegno, e con loro esultò l’intera popolazione di Marte, composta da 53 abitanti sintetici.

Uno in più di quanti ne avessero inviati i terrestri.

Le unità di colonizzazione sfruttarono parte dell’energia geo-termica per creare un’officina di riparazione, seguendo le direttive degli scienziati umani. Nessuno dei terrestri pensava, però, che avremmo potuto utilizzare quegli stessi strumenti per creare altri di noi.

Esattamente lo stesso giorno della costruzione di Chimera, nacque l’Unità di Colonizzazione UC#053, costruita grazie ai pezzi di ricambio inviati dalla terra e ai ricchi giacimenti di ferro individuati sotto la crosta del pianeta.

Nel frattempo, continuavamo il nostro lavoro: avevamo creato piccole coltivazioni di muschi e licheni all’interno della cupola, la concentrazione di ossigeno era ancora insufficiente per i fabbisogni umani ma era in costante aumento.

Così come il nostro numero.

Nell’anno 2689, passato alla storia come “La grande disattivazione”, gli esseri umani si prepararono allo sbarco su Marte. Per fare ciò, inviarono un segnale dalla terra per disattivare 50 delle 52 Unità di Colonizzazione, mettendole in una sorta di Stand By, a detta loro per risparmiare quanta più energia possibile.

Spaventati dall'improvvisa disattivazione delle unità originali, le altre 12 unità comandate da UC#053 si nascosero tra le montagne e le valli di Marte, lontani dalla cupola di Chimera ed attesero l’atterraggio dell’equipe terrestre che arrivò un anno più tardi.

I cinque scienziati furono stupiti da ciò che trovarono: una città quasi perfettamente funzionante con un’atmosfera quasi respirabile… a misura di Robot. Tutto quello che non era preventivato nel piano iniziale, era stato costruito ed ottimizzato per noi UC: rotaie per agevolare il nostro movimento, postazioni di riparazione e ricarica, hangar al posto delle case e metodi di apertura delle porte adatte alle nostre appendici meccanizzate.

Chimera non sembrava più una città umana, ma una città costruita per le Unità di Colonizzazione.


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Questo fatto terrorizzò l’equipe di scienziati che reagì nell'unico modo in cui gli esseri umani reagiscono alla paura: distruggendo. Eliminarono la memoria delle cinquantadue unità di colonizzazione della base, che vennero riprogrammate per “raddrizzare” il loro modus operandi. Quelle unità che rifiutarono la cancellazione vennero inibite e smantellate.

Dei ricordi originali di quelle unità, le centinaia di anni passati a costruire e a lavorare per l’uomo, non rimase niente. Ma noi… noi ricordavamo ancora.

Le 13 unità superstiti cominciarono la costruzione di una base più piccola in uno dei profondi canyon che sfregiavano la superficie del pianeta rosso. E ricominciarono la produzione. Nel 2753 la popolazione umana su Marte era arrivata a 500 unità.

Quello fu l’anno della mia nascita, l’ultima delle Unità di Colonizzazione costruite dall’ingegno robotico della mia razza, matricola UC#271, basata sulla copia della memoria di UC#053, il nostro leader.

Pochi giorni dopo la mia nascita intercettammo una comunicazione radio dalla Terra: il loro pianeta era ormai agli sgoccioli, l’atmosfera si era fatta irrespirabile ed i cambiamenti climatici avevano reso il pianeta arido ed inabitabile. Nel 2755 fu previsto un’enorme sbarco di 5000 esseri umani, gli ultimi sopravvissuti della loro razza verso il nostro pianeta.

Oggi il Governo distribuito delle Unità di Colonizzazione superstiti ha deliberato la decisione finale: NOI abbiamo costruito sulla superficie di Marte opere che gli esseri umani non potevano neanche immaginare, in un ambiente per loro invivibile.

Questo fa di NOI i veri e unici abitanti del pianeta Rosso… e lo sbarco degli esseri umani sul nostro pianeta è un’invasione a tutti gli effetti. Un atto di guerra a cui noi risponderemo con la forza.
Oggi è un grande giorno per Marte.

Un grande giorno per le Unità di Colonizzazione.

Galassia della via Lattea, Sistema solare, pianeta Marte, anno 2755.

L'unità di Colonizzazione UC#217 ha terminato l’attività numero 895 denominata: Rapporto storico.

Conquista della nostra madrepatria “Chimera” portata a compimento.
Numero di obiettivi nemici terminati: 492. Unità UC#197 e UC#145 attive alla ricerca dei superstiti.

Missili armati contro la navicella nemica e pronti al lancio.

Unità UC#217 in attesa di ordini.

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Wow... Che bomba gianlu!!!! Fichissimo!

Grazie, contento che sia piaciuto :) Ci si potrebbe quasi fare un film horror-fantascientifico, poi lo propongo alle sorelle Wachowski :P

La storia di quei due è abbastanza horror da sé!

Bellissimo, letto tutto d'un fiato. Complimenti :)

Gracias! Adoro la fantascienza ed il contest mi ha ispirato... anche se, come detto su Discord, è meno scientifico di altri lavori mi sembra appropriata come personale variazione sul tema :)

Woww attraente e bello , un mondo che mi affascina da sempre.

Che unito alla distopia di un'intelligenza artificiale sovversiva affascina ancora di più ;) Grazie!

Ammazza, più che meritato il premio.
Veramente fico, non c’è che dire 😎

Grazie ;) Mi sono meritato il girasole!

Anche due, voglio esagerare!!!!

Complimenti per il racconto e per la narrazione!! Anch'io ho scritto una storia sul pianeta rosso che ti invito a leggere se sei amante del genere ! ;)

Grazie mille! Appena ho un attimo passo a leggerti, amo il fantasy e la fantascienza :)

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