Chiacchiere, Bar e Noir: pt. 3

in #ita6 years ago (edited)

Puttanate.

Il suono degli spari ancora mi risuonava nelle orecchie… ed avevo voglia di vomitare. In tutto questo una donna era appena apparsa dal nulla, aveva appena fatto fuori uno tra i baristi meno antipatici del quartiere ed ora mi invitava a passare la luna di miele con lei.

Aspetta, cosa aveva detto esattamente?
"A fare un lavoro"

Quante stronzate.

Ma in quel momento lei era lucida e armata, io ero ferito, ubriaco e con la pistola scarica. Sì, un killer con la pistola scarica: credo che non ci sia niente di più patetico al mondo.

  • Bellezza, non ti conosco ma hai appena conquistato il mio cuore.

Le dissi, raccogliendo i soldi che avevo lasciato al barista sul bancone.
Immagino che non ne avrebbe più avuto bisogno.

Fuori sì udì una brusca frenata.

  • Nasconditi!

Disse.

Mi trascinò dietro la porta del bagno, o meglio quella lurida cloaca che si ostinavano a chiamare bagno. Sapevo di essere un tipo strano: ma nonostante l'olezzo trovavo quella situazione stranamente eccitante. Forse era l'alcool, forse il suo modo di fare, ma quella donna, mentre attendeva tesa come una corda di violino, con la pistola in mano... aveva qualcosa di bello. Qualcosa di famigliare...

Entrarono tre scagnozzi correndo ad armi spianate: controllarono il cadavere del barista e parlottarono tra di loro. Non persero neanche tempo a controllare il locale: uscirono fuori e se ne andarono.

Lei si rilassò, rinfoderando la pistola.

  • Dobbiamo andare

Era una tipa di poche parole.


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Uscimmo dal bar e corremmo in una via laterale, sperando di incrociare un Taxi. Nel frattempo, aveva anche cominciato a piovere: quella giornata stava peggiorando a vista d'occhio. Io volevo solo tornare a casa a smaltire la sbornia, passando il tempo come piace a me: nell'autocommiserazione e nella solitudine, indeciso se porre fine alle mie sofferenze davanti ad una bottiglia di pessimo cognac fosse una buona scelta.

Forse per quel giorno avrei dovuto comprare un Bourbon.

Trovammo il Taxi: a guidare c'era un brutto ceffo che ad incontrarlo per strada gli avrei rotto il naso con un pugno per puro scopo cautelativo.

Non ci rivolse neanche uno sguardo mentre salivamo sui sedili scuciti e rovinati.

  • All'aeroporto. Di corsa.

Disse la mia compagna, senza neanche aspettare una domanda che, ben sapeva, non sarebbe mai arrivata.

La pioggia mi aveva fatto passare la sbronza.

Quando ero piccolo mi piaceva restare steso sul terrazzo a guardare gli aerei passare sopra di me e seguirli con lo guardo oltre l'orizzonte. Mi piaceva fare la stessa cosa anche con mia madre, quando la mattina usciva per andare al lavoro e la seguivo dalla finestra con lo sguardo, fino a quando non spariva dietro l'angolo della strada.

Avevo sei anni quando la seguii con gli occhi per l'ultima volta.
Non tornò mai più.

Pensavo a questo mentre guardavo gli aerei che si muovevano sulla pista, giganti tristi di metallo, lenti come elefanti sotto la pioggia scrosciante.


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I passeggeri del volo UP9834 per Il Cairo
sono pregati di avvicinarsi al gate 11

Era il nostro aereo... e non avevamo ancora superato i controlli di sicurezza.
Era difficile superarli carichi di piombo come eravamo.

  • Seguimi... ci libereremo delle armi in un cestino della spazzatura di un bagno in disuso.

Aveva pensato a tutto.
La seguii come un docile cagnolino.

Arrivati nel bagno lei prese la sua pistola e la lasciò cadere con noncuranza dentro il cestino. Poi si tolse l'impermeabile, mostrando per la prima volta un vestito color tortora, corto al punto giusto, che faceva vedere abbastanza pur celando il necessario. Si guardò allo specchio, sfilando un rossetto dalla borsa.

  • Ci conosciamo da meno di un'ora ed è la seconda volta che mi ritrovo sola al bagno con te. Mia madre mi avrebbe uccisa.

Mi avvicinai a lei fissando i suoi occhi attraverso lo specchio.

  • Perché... cosa avrebbe pensato esattamente tua madre?

Mi guardava mentre si metteva il rossetto, sbattendo le ciglia.

  • Non lo so. Sola, con un uomo. Nessuno nei dintorni. Un posto silenzioso, dove avere un po' di privacy...

Mi avvicinai a lei, togliendomi l'impermeabile e gettandolo di lato. La presi dolcemente per la vita e l'avvicinai a me.

  • Un uomo ed una donna soli. Hai idea di come potrebbe finire questa storia?

Lei mi accarezzò il volto con un mignolo, rivolgendomi un sorriso così meraviglioso da sembrare sprecato per un reietto come me.

  • Come..?

Disse lei chiudendo gli occhi.

Conoscete il detto "Quando il diavolo ti accarezza, vuole l'anima"?

La presi per un braccio e glielo torsi. La accompagnai verso terra con tutti i riguardi del caso: era pur sempre una dama disarmata.

Con lo stesso riguardo le puntai alla tempia la canna della mia Colt.45.

  • Forse avresti dovuto dar retta a tua madre.

Le dissi.

Sul suo volto si dipinse prima la sorpresa, poi la rabbia... infine la paura. Le coprii le morbide labbra con una mano, per evitare che gridasse.

  • Ora tu mi dici chi sei, cosa stiamo facendo qui e perché dovremmo andare dall'altra parte del mondo. Perché questa situazione mi puzza terribilmente di trappola ed io non sono sopravvissuto tutti questi anni dando retta ad ogni paio di belle gambe incontrate lungo la strada.

Caricai il tamburo della pistola. Vi avevo detto che era scarica? Beh, forse non vi avevo detto il perché: non avevo i soldi per pagarmi le munizioni. Portavo con me la pistola per atteggiarmi, per darmi un'aria da duro, ben sapendo che non avrei neanche potuto usarla.

Cercai di fermare il solito tremolio della mano concentrando tutta la mia forza di volontà.
Beh, il mio l'avevo fatto.

Era un bluff.

Ora la parola stava a lei.


Chiacchiere, Bar e Noir

di @gianluccio e @stella87s
Parte 1
Parte 2
Parte 3


Firma finale.gif

Sort:  

Mi hai rubato l'idea ( il titolo era minne apolis, una storia noir

Beh già dal titolo si capisce che sarà un best seller... cosa aspetti a scrivere? :P

ti dirò, dovevamo farlo con mia moglie... Mi servivano le foto noir, dove le hai prese te? Quando finisci la tua storia inizio la mia dai!

All'inizio avevo pensato a convertire qualche foto personale in bianco e nero, poi mi sono accorto di essere un pessimo fotografo e le ho prese da internet :( però puoi rivolgerti a @stella87s che è sicuramente più brava: inoltre visto che è una storia a quattro mani potrebbe non finire MAI :D

ahahahahahahahahahah

ma che fica sta cosa! Scopro solo ora!!

Meglio tardi che mai 😉 contento che ti piaccia, grazie!

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