Natura morta

in #ita7 years ago (edited)


Pubblico dominioMilano, Pinacoteca Ambrosiana ''Canestra di frutta''

Eccoci ritrovati con l'opera raffigurante un cesto con della frutta di Caravaggio, buona lettura...

Resto stupefatto dal disegno di questo pezzo, in quanto secondo me chi osserva si sofferma sul concetto della cesta, che si vede in modo chiaro e magistrale. Non ho mai dipinto, ma credo che debba essere davvero difficile rendere realistico in quadro del genere. Lo sguardo si posa sulla pienezza del color carne scuro del cesto e sui colori resi veri, con una maestria come pochi. Se si pensa alle nature morti, cavallo di battaglia dei giovani allievi, ci si imbatte in cesti di frutta e quant'altro, ma difficilmente in colori che ricordano quelli della carne; poi i colori facevano la loro parte, in quanto avrebbero reso vero tutto ciò che artisticamente si cercava di dipingere. Qui il colore è un coacervo di rosa più o meno scuri e rossi, in una mistura che rende realistico che si appresterà a dare. Si dipingeva direttamente dai modelli e fu accusato di rendere le figure che ritraeva, "tali e quali" ai disegni, quasi a rendere la sua pittura realistica più di ogni altra. Questo modo di fare fu tacciato di eccessiva perfezione realistica, da cui era bene discostarsi, forse per lasciare all'immaginazione di chi osserva per esempio un cesto con quel colore che sarebbe stato. Ma forse i cesti di frutta attiravano di più come nature morte, in quanto l'occhio di chi osservava questo modo di fare pittura, ed era più allenato nella visione della frutta. Io trovo molto interessante questo pezzo, non solo come concetto di espressione del dipinto stesso, ma come colore che è proprio quello con cui si presenta, ma la frutta stessa con una succulente visione di frutta.

fonte wikipedia

Sort:  

Sicuro che il cesto di Caravaggio non sia alla Biblioteca Ambrosiana di Milano?

grazie per il tuo contributo, ho aggiunto anche la fonte.

Coin Marketplace

STEEM 0.22
TRX 0.26
JST 0.040
BTC 97876.97
ETH 3483.25
USDT 1.00
SBD 3.26