Malinconia
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Munch ancora concentra la sua attenzione su conosciuti sentimenti umani che annichiliscono la persona, annientandola. Qui esclude elementi autobiografici, ma chi conosce bene l'artista sa che nella composizione delle sue tele, non poteva esulare da se stesso, come d'altronde avrebbe fatto qualsiasi artista. La tempera, dunque ritrae una ragazza che piange sulla spiaggia, la scena è un angolo di spiaggia, non c'è orizzonte e su un sasso è seduta la donna. La pietra bicolore che è in primo piano si impone allo sguardo dell'osservatore quasi sembrando un essere animato. Questo dipinto si fonda su ripetizioni di forme che hanno colori diversi e aspetti che esprimono dati psicologici. La donna indossa un vestito rosso, lungo e siede prossima al mare; piegata su di se e con capelli lunghi, come in tutte le rappresentazioni di Munch, che ricadono su ginocchia. L'atteggiamento è di disperazione. Questa tempera esprime ciò che Baudelaire definì Spleen, quelle malinconia esistenziale e angoscia persistente tipiche della sensibilità ottocentesca, che era profondamente tormentata, e che Munch come pittore esprime meglio di molti altri. La donna non è preda di un temporaneo disagio, ma la stessa esprime la personoficazione della malinconia. Munch in vari dipinti usa simbologia cristiana e vestito rosso, colore che si associa ad altro da sofferenze e malattie, richiama la Maddalena peccatrice pentita. ALTRO QUADRO A DIR POCO STUPENDO. MUNCH È DAVVERO UN GENIO.
Bella recensione! continua cosi!
altro quadro bellissimo...qui l'artista gioca con colori diversi...che armonizzano in modo particolare
un altra espressione malinconica