Il bar.

in #ita6 years ago

Ho lavorato al bar per sei mesi, circa tre anni fa, più per fare un'esperienza che per il vero guadagno (che era molto irrisorio) e ho scoperto con il senno di poi che mi è servita e che tutto contribuisce a modellarci, nel bene e nel male. Anche se mentre lo vivi ti sembra di vedere solo il lato negativo.


Immagine CC0 creative commons

Era un bar piccolo a quindici minuti da casa, di quelli che hanno tutto ormai avviato da anni con una clientela fissa consolidata.
La ragazza che dovevo sostituire aveva avuto una semiparesi facciale (poverina) e la sostituii, completamente senza esperienza.
Gli orari erano pesanti, strutturati su due turni. La mattina dovevo svegliarmi alle 5, visto che alle sei meno un quarto già c'erano delle persone ad aspettare fuori, fino alle 13.30. Il turno pomeridiano cominciava alle 13.30 e terminava alle 20 e questo era un grosso vantaggio.
L'aspetto drammatico era che lavoravo da sola, a parte un piccolo affiancamento iniziale, ero sola in mezzo alla gabbia dei leoni.
Non mi sono fatta intimidire da nulla perché mi sono detta: "Ho fatto il militare, posso affrontare di tutto!", frase che può essere un'arma a doppio taglio.
Insomma mi fu spiegato cosa dovevo fare la mattina in cinque minuti e ho realizzato che due mani non riescono a fare tutte quelle cose: prendere i cornetti freschi e disporli, accendere tutto, sigarette da sistemare, macchinetta del caffe da accendere, cornetti congelati da preparare e i clienti che cominciavano ad arrivare a frotte.

Io prima di fare colazione non riesco neanche a dire "A" e mi sono ritrovata non solo a dover parlare all'alba ma anche a decifrare l'indecifrabile, si perché a quell'ora le persone sono solo un'idea di loro stessi, una proiezione, hanno il mal di vivere dipinto in volto.
I primi tempi sono stati faticosi per abituarmi a tutti i ritmi dei fedelissimi, ero sempre sul filo del rasoio, sperando di farcela, una lotta contro il tempo.
C'erano due ragazze con cui mi alternavo: una simpaticissima e sveglia sempre pronta ad aiutarmi nel caso di bisogno, l'altra una stronza che aveva sempre le labbra serrate e che non sorrideva mai. Io e la mia ironia andammo a cozzare contro lei e la sua stronzeria e la sua totale mancanza di spirito.
Al cambio turno era buona educazione lasciare tutto in ordine, lei no doveva lasciare tutto come se fosse passato Tasmania e io per non creare discussioni inutili lasciavo perdere, per quieto vivere.
Per non averla più intorno avrei fatto qualsiasi cosa.
Ma lei dopo che staccava non andava a casa come tutte le persone normali quando finiscono il turno, no. Si faceva raggiungere dal prode fidanzato e passavano lì le ORE.
E ovviamente mi chiedeva il caffe decaffeinato corto al vetrino con un tono da signora isterica e mi osservava dall'alto in basso. E me lo faceva rifare. Più e più volte, la stronza. Non ho mai rifatto il caffè a nessuno, sono sempre stata molto attenta, ma niente lei staccava per darmi il tormento lei e i suoi mille bicchieri d'acqua, un'assetata in mezzo al deserto neanche beve così tanto. La titolare mi dava ampia libertà e fiducia lei invece, per non so quale diamine di motivo, doveva fare la stronza professionale.


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Ma torniamo a noi. Oramai fare un cappuccino è diventata una cosa complessa. Prima era: "Mi fai un cappuccino??"
"Certo", fine della storia.
Adesso: "Mi fai un cappuccino leggermente tiepido temperatura brezza primaverile con latte di soia e caffè decaffeinato?"
"Ah e leggermente schiumato, se non chiedo troppo".
Ma figurati, oramai, impiego venti minuti a persona per tutte le richieste strane che mi fate.
Nessuno ormai dice più: "Un caffè o un cappuccino!!".
Quando mi capitava chiedevo sempre: " Tutto qui?" Strano non mi chiede un bicchiere d'acqua di fonte o del latte vaccino appena munto.

E' un lavoro che mi ha aiutato a combattere la timidezza, che mi ha reso ancora più empatica con le persone. Si perché molti venivano a sfogarsi.
C'era il ragazzo appena lasciato che quando entrava trasformava il bar in un piccolo centro per ascolto e anche un uomo appena separato che era visibilmente a pezzi.
Devo dire che mi sono fatta anche grasse risate. Si perché il bar se lo guardi dalla giusta ottica sai cogliere anche l'aspetto divertente.
Hai a che fare con gente di tutte le tipologie ed età e alla fine si era creato anche un bell'ambiente.
Solo una volta me la sono vista brutta. Era un sabato pomeriggio e c'era poca gente quando è arrivato un pullmino con degli Ultras. Il primo pensiero è stato: ok chiudo me ne vado. Ciao è stato bello!
Il secondo pensiero: Speriamo bene.
Andò discretamente anche se il mio cervello ha rimosso totalmente, forse non era proprio un bellissimo ricordo.

Ma la volta che sono rimasta veramente senza parole è stata quando è entrata uno delle Iene. Stava facendo un servizio vicino al bar e senza preavviso entra (incravattato) e mi chiede a bruciapelo: "Scusi dov'è il bagno?" E io: "A destra!" e di solito facevo segno anche con la mano tipo vigile urbano perché non so per quale motivo quando dicevo così il 90% andava a sinistra. E pure lui, c.v.d.
Io gli corsi dietro per dirgli di andare a destra e si, era proprio uno del programma (non lo guardo e il nome neanche lo so. So solo che l'associavo a quel programma).


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Finii ad agosto due giorni prima di iniziare il lavoro che faccio tuttora. E' stato un lavoro pesante sotto tanti punti di vista, anche fisico.
Tuttavia ci sono stati dei bei momenti, ho conosciuto persone interessanti e come in tutte le cose ci sono stati degli alti e dei bassi. Mi ha aiutato a sconfiggere buona parte della mia timidezza e l'aspetto piacevole di quel lavoro è che certe persone mi hanno aiutata ad arrivare a fine giornata e a farmi sorridere quando proprio non ci riuscivo. Ho provato una tenerezza infinita per certi signori che si sentiva fossero molto soli e venivano per scambiare due chiacchiere, in particolare uno che avevo ribattezzato Mr. Magnum perché ogni pomeriggio prendeva un Magnum diverso (cambiava ogni volta gusto beato lui!) ed aveva sempre una parola gentile.

In ogni esperienza che faccio, anche la più faticosa o pesante, cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno anche quando manca proprio il bicchiere. Tante volte cambiare prospettiva aiuta molto e spesso cambiare approccio ci fa affrontare le cose nel modo giusto.

E' solo questione di prospettive.


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Bello..mi è piaciuto molto. Mi hai fatta divertire!
Fare la barista è sempre stata un'esperienza che vorrei provare. Ma sono abbastanza tonta, non credo di riuscire a gestire mille cose contemporaneamente 😂

Ma nooo non sottovalutarti ❤️ Fidati che fino a quando non provi non lo sai!
Un abbraccio cara 😘😘

Senza empatia molte cose non si notano.
Ovviamente bisogna anche predisporsi al prossimo.
Molto bella la parte dei signori tristi e soli, succede a molti. Un peccato, tutti abbiamo qualcosa da dare.

Facendo quel lavoro non puoi non essere empatico o ben disposto verso i clienti, si percepiscono tante cose 😊
I signori soli erano di una tenerezza devastante!
Grazie per essere passato 😊

Ho avuto diverse attività in propio da bar da gelateria e ristorante.
Ti capisco benissimo.
Ti sei mai messo nei panni del proprietario ?

Beh sinceramente no, ho raccontato l'esperienza dal mio punto di vista!
Non sapevo bene le dinamiche della proprietaria quindi non so nello specifico..

Bella l'esperienza del bar.
L'ho fatta pure io, anche se credo che il bar dove ho lavorato io era di altro genere, nel senso che era un bar estivo, in una località di vancanza. Non un bar "tradizionale"...con i vecchietti che giocano a carte.
Ma è anche vero....che tutto è relativo, alla fine della fiera, un bar è un bar.
Per me, fu la prima esperienza lavorativa in assoluto, e ricordo le parole del mio titolare il primo giorno

vedi tutti questi bicchieri? non mi interessa se li rompi, se li fai cascare tutti. Non mi arrabbierò mai per questo. Ma...MAI, MAI fare mancare il sorriso a nessun cliente.

Il sorriso e il buon umore sono molto importanti in questo lavoro.

E anch’io da cliente se vedo che sono servita da una persona solare sono ben disposta 😊

Io non no mai voluto provare a lavorare in un bar perchè immagino che ci si sta sotto pressione in certe ore della giornata e conoscendomi non sarei in grado di mantenere la calma..per cui brava! Anche tu non scherzi con le mille risorse nascoste!
Un abbraccio

Sii stress e pressione in certi momenti esplodono proprio! Ma anch’io dicevo che non l’avrei mai fatto, non mi sentivo in grado.
Poi quando me l’hanno chiesto l’ho fatto senza pensarci più per dimostrarmi che non esiste: non ce la faccio!

Hai visto 😎 anch’io caccio fuori esperienze qui e lì!
Un abbraccio cara ❤️

Cara @g-e-m-i-n-i ...
Ho fatto anch'io la barista per 2 anni. :))
Ti capisco perfettamente.
Il mio turno era quello dalle 5 di mattina alle 2 di pomeriggio. Mi sembrava di vivere dentro quel bar! :)))
Era davvero stancante e stressante effetuare tutto quel lavoro avendo solamente 2 mani.

Sembra una cosa da poco, invece c'è dietro tantissimo lavoro.
Poi, se hai la sfortuna di incontrare certi personaggi con la puzza sotto il naso - bocca mia taci. :)))

Esattooo sembra di vivere sempre lì dentro e i clienti diventano la tua “famiglia”! Incredibile mi sembrava di non avere più una vita fuori da lì!
Tantissimo lavoro, dietro e davanti 👍

Maaamma mia quando incontri certi soggetti devi solo pregare!!!
Ciao cara ❤️

Ora capisco da dove deriva il tuo attaccamento al bar, quell'altro.
Cmq la barista è una delle professioni più amate dagli italiani, insieme alla segretaria e all'infermiera. Hai mai fatto l'infermiera?

Il mio attaccamento ormai si è capito da dove deriva. Il tuo, invece??

Comunque no niente infermiera.

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Ho avuto anch'io un bar, ero il proprietario, per ben 3 anni, che sono stati lunghi e tormentati, tra alti e bassi, prima o poi inizierò anche a parlare di quel periodo della mia vita, il mio orario era dal lunedì al sabato dalle 7 alle 20, tutta una tirata con una pausa di poco più di mezz'ora.
Capisco bene tutte le tue difficoltà e quello che bisogna fare e soprattutto dare quando sei dall'altra parte del bancone, perché la gente vuole essere capita ed ascoltata e nella maggioranza dei casi non gli importa nulla dei tuoi problemi, vengono sempre prima i loro, ed è anche giusto che sia così.
Gradevolissimo post, @g-e-m-i-n-i, molto piacevole da leggere

Allora capisci meglio di me tutte le difficoltà di un lavoro del genere che neanche potevo lontanamente immaginare prima di farlo.
Grazieee
Un saluto 😘

Bello questo tuo approccio. Intanto pf preparami un caffé d'orzo biologico tostatura bruna con latte delle ande a temperatura mare del Nord. Senza olio di palma, grazie

Ahahahahhaah arriva subito. Scrivimi un capitolo a parte se lo vuoi zuccherato ed eventualmente che tipo. Prendo un aereo subito subito!

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