Esercito.

in #ita7 years ago (edited)

All'età di 20 anni ho voluto provare il vfp1, un anno nell' esercito.

Io, una divisa che conoscevo poco, un mondo a parte fatto di regole e un fucile che le mie esili braccia a malapena tenevano su.
Non suona proprio come un inizio incoraggiante eppure è stata l'esperienza più bella, quella che ricordo con nostalgia e malinconia, quella che consiglio a chiunque.

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Sono partita ancora ragazzina e con l'odore di casa, sono tornata donna e con una determinazione che non sapevo neanche di avere.
Ho vissuto con altre ragazze, ho imparato a rispettare i confini altrui, a mettermi in gioco e a superare i miei limiti.
Ho pianto, dio quanto ho pianto, lontana da casa con quei ritmi, quelle regole, quella vita così lontana dagli altri, vicina ma diversa anni luce dalla realtà.

Eravamo in netta minoranza noi donne e quando ci siamo ritrovate nella caserma di destinazione a doverci allenare anche con i maschietti è stata particolarmente dura.
Anche ad Ascoli, dove eravamo tutte donne, non è stata esattamente una passeggiata di salute: c'erano ragazze che correvano meglio di Forrest Gump e avevano una predisposizione fisica da fare invidia. Ma il paragone con il mondo maschile è stato particolarmente difficile.
Correre tutti insieme allo stesso ritmo, allenarsi insieme, era richiesto da parte nostra il doppio dell'impegno per riuscire ad arrivare al loro minimo.

Ricordo in particolare quando abbiamo simulato l'irruzione in un luogo nemico dalla finestra al secondo piano: consisteva nell'arrampicarci su altri colleghi che ti sollevavano e, fucile in spalla, dovevi entrare con un balzo e il fucile spianato. La forza fisica richiesta era immane, in quei momenti sarà stato l'orgoglio o non so cosa, sono riuscita a cacciare fuori una forza che giuro non ho mai avuto, io che quando sollevavo un fardello di bottiglie d'acqua ero sempre sul punto di chiamare l'ambulanza.

Mi sono tolta anche qualche sassolino dalla scarpa, devo riconoscerlo.
Ricordo la volta in cui siamo andati non troppo lontano da Bologna a fare una bella marcia in montagna. Divisi per squadre con lo zaino pesante come due sacchetti e mezzo di cemento e il solito fucile come amico, dovevamo fare un determinato tragitto nel minor lasso di tempo, chi avrebbe impiegato più tempo sarebbe arrivato ultimo, naturalmente.

Ricordo gli sguardi perplessi dei miei compagni di squadra che mi guardavano come dire:

ecco questa ci fa perdere sicuro, perché proprio a noi??

Le ultime parole famose.

Ci mettemmo in fila indiana, ero la seconda, il passo lo portava il caposquadra. Io testa bassa non mi sono mai lamentata, né ho fatto rallentare il gruppo, anzi.
Un ragazzo a metà percorso si fermò totalmente, non voleva procedere. Gli altri volevano lasciarlo lì. Io che lo capivo, aiutai a trasportare lo zaino insieme ad un altro ragazzo e così riuscimmo ad arrivare alla fine tutti insieme, che era la cosa più importante.
Poco importava se mi guadagnai una vescica grande come una pallina da tennis, ero riuscita nel mio obiettivo, avevo fatto del mio meglio ed era lì sotto gli occhi di tutti, mai dimenticare che: volere è potere.


Immagine CC0 creative commons

Ho imparato tante cose, ho fatto esperienze che solo lì avrei potuto fare. Mi ha regalato tanto, ho collezionato amicizie, attimi, ricordi preziosi.

É stato difficile riabituarmi ad essere una civile, la divisa ce l'avevo cucita sottopelle. Ho creduto in quei valori, non ho condiviso alcuni aspetti, quelli più chiusi, quelli in cui non vedevo un senso.

Ho provato vari concorsi, speravo veramente che la mia vita tornasse ad intrecciarsi di nuovo con quel mondo: mi sono allenata e ho studiato molto per cercare di superarli, ma oltre all’impegno si sa che ci vuole molto altro. E quel “molto altro” io non ce l’avevo.

Era diventato un sogno che ho visto disintegrarsi davanti ai miei occhi quando ho dovuto fare i conti con gli anni che passavano e i soldi in tasca. Quando ho capito che ci sono momenti dove i sogni devono essere messi da parte, che c’è un limite a tutto. Ahimè con rabbia e con rammarico l’ho fatto e con il senno di poi forse le cose sono andate meglio così, avrei dovuto fare una vita lontana dai miei affetti, in una stanza vuota e spartana tipica delle caserme e con il cibo delle mense che non lo darei neanche al mio peggior nemico.

Il rispetto per la divisa continuo ad averlo a distanza di quasi dieci anni, mi piace pensare che qualcuno ancora ci crede in questo lavoro, perché io in loro e in quello che rappresentano, continuo a crederci.

La mia storia è piuttosto strana, nessuno in famiglia fa parte delle forze armate, nessuno mi ha inculcato l’idea di provare quell’esperienza, fino a 19 anni non ero mai entrata in contatto con quel mondo in nessun modo. Semplicemente ho letto una notizia per caso, avevo voglia di partire, mettermi alla prova e fare qualcosa di insolito, soprattutto per una donna. Nessuna forzatura quindi, è stata una specie di chiamata che si è trasformato in bisogno.


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Complice sicuramente il periodo che vivevo. L'università l'avevo accantonata dopo il terremoto de l'Aquila che oltre a scuotere le case aveva fatto tremare anche la mia coscienza e vedevo le cose con più lucidità: la scelta che avevo fatto non faceva per me, non era quello che volevo.

Si fanno scelte per caso a volte, dettate dal momento, dalle sensazioni e dall'incoscienza: quella di prendere lingue a l'Aquila rientra fra queste, infatti dopo la tragedia ho lasciato. Non avrei mai potuto continuare lì, mi ero spaventata troppo in più non era la strada giusta e ogni fibra del mio corpo me lo confermava.

Quello era il momento giusto per voltare pagina e iniziare un nuovo capitolo: l'esercito.


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fico, una storia e un punto di vista interessante, non sapendo quasi nulla di questo mondo, se no le poche notizie provenienti da articoli video e qualche amico, è sempre bello venire a conoscenza di esperienze direte che sono quelle più cariche da l punto di vista emozionale e più realistiche

Grazie per aver letto e apprezzato!
Beh si quando le vivi in prima persona certe esperienze è tutta un’altra storia e racconti sicuramente in modo più lucido e sentito!
Un saluto ❤️

Wow, un'esperienza forte, complimenti! Io ho fatto il servizio civile quando c'era la leva obbligatoria, quindi non condivido certe "cose" ma in ogni caso ti va riconosciuta la forza di aver fatto un passo del genere quando molte rahazze di quell'età pensano a tutt'altro.
Oggi m'hai sorpreso più del solito.

Si sicuramente certe cose non le condivido nemmeno io che ci sono stata figurati.
Ho cercato però di apprezzare il buono e il positivo di quell’esperienza e ne ho fatto tesoro!
Mi ha aiutato soprattutto per le mie insicurezze e a mettermi alla prova, senza dubbio.

E ho fatto una scoperta: quando siamo solo donne facciamo gruppo anche noi, incredibile!!!

Grazie caro @miti ❤️

E ho fatto una scoperta: quando siamo solo donne facciamo gruppo anche noi, incredibile!!!

Ecco, allora hai scoperto una cosa che ha dell'incredibile! :D

Già 😎😎

CONTRARIO alle donne nelle forze armate, nulla di personale

Certo, ci mancherebbe.

Un tuo punto di vista!

Complimenti, un aspetto di te insolito @ g-e-m-i-n-i! Da domani allora non potrò più offrirti fiori, ma cercherò qualcosa di più forte, se no sembrerò ai tuoi occhi una femminuccia!!! Complimenti!

Ma nooo per carità, rimaniamo ai fiori e ai dolci, ci mancherebbe ❤️!!!
È stata un’esperienza niente di più, sono rimasta sempre io 😎😘

Pure io ho fatto la stessa scelta di @miti, e ne sono ancora convinto. Ma a maggior ragione, credo che se qualsiasi cosa è fatta assecondando la propria volontà, e non per forza, sarà vissuta nel migliore dei modi, proprio come è successo a te!

Sono assolutamente d’accordo con te. La leva obbligatoria è stata tremenda.
È una scelta molto particolare e andrebbe fatta in assoluta libertà.

Come tutte le cose è una scelta personale e va fatta perché ci crede e la si vuole fare. Non perché si deve!

Grazie @mondodidave73 💪

Avendo fatti il militare non posso che lusingarti , bellissimo esempio di forza , di spirito e lasciami dire che aver aiutato il vostro compagno ti fa onore , credo che il senso di fare la naia é proprio quello , forza e senso di unione , pronti a sacrificarsi per gli altri.

Grazie @niccolini.
Si lo scopo finale è l’unione, smettere di ragionare come un individuo singolo per arrivare all’importanza del gruppo, creando dei rapporti molto forti. 💪
In fondo è proprio questo!

Apprezzo la tua dedizione assoluta alla causa, perché se ti sentivi di fare il percorso della leva militare, hai fatto benissimo a seguire il tuo istinto, io ho evitato il servizio militare per "gravi motivi famigliari", e non ti nascondo che fui estremamente felice di questo fatto, perché l'ho sempre considerato un anno perso, almeno per quello che già avevo accumulato nella mia vita fino a quel momento, ma concordo che per certe tipologie di mentalità poteva avere essere "istruttivo", ma devo proprio concentrarmi molto, perché è sufficiente che il mio pensiero vada a fenomeni come il "nonnismo" ed il sangue va in ebollizione immediata, avendo sofferto pesantemente ripetute episodi di bullismo.
Ottimo post, ci hai abituati a standard elevati e continui a non smentirti, davvero brava

Per fortuna quando sono andata io il nonnismo non c’era più quindi ho potuto apprezzare di più il momento che vivevo grazie soprattutto ai rapporti creati lì dentro.

La differenza sta soprattutto nel fatto che io ho scelto quel percorso, valutandone i pro e i contro senza nessun obbligo.
Sono molto contraria alle leva obbligatoria, è un percorso dove ognuno deve essere libero, non si può obbligare a vivere un’esperienza così particolare e per questo molti hanno un brutto ricordo!

Grazie caro Mad del passaggio ❤️

Respect!!!!!!!! se passi dalla sicilia qualche volta avvisa !!!! Andiamo a fare una mil-sim
:)

Ricordo ancora la mia richiesta, durante la leva obbligatoria: Battaglione San Marco.
La risposta del'ufficiale fu fumosa e tortuosa, ma chiara: A Brindisi vanno solo i raccomandati.
Complimenti per la scelta coraggiosa.

Eh già la parola raccomandazione apre tutte le porte! Purtroppo. E non solo nelle forze armate!

Grazie ❤️

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