"Sto con le quattro capriole di fumo del focolare"

fulviaperillo (62)in #ita • 5 years ago

Difficile spiegare cos'è il Natale per me.
Forse dovrei dire cosa è stato nelle varie fasi della mia vita, ma si scenderebbe sull'autobiografia e non è mai il caso.
In senso generale, potrei dire che da sempre ho anelato la dimensione mistica del Natale.
Una sorta di tendenza incompleta, nata forse nei primi anni infantili per qualcosa che mi è stato detto oppure per certe messe natalizie suggestive e incomprensibili (ancora la liturgia era in latino!).
Credo comunque che l'unico modo di dare un senso al Natale sarebbe quello di coniugare misticismo e carità.
Sarebbe, per l'appunto. Il condizionale è d'obbligo, dato che le feste natalizie sono ormai un vortice (a cui partecipo pochissimo, da diversi anni).
Per quanto mi sforzi di non entrare nel vortice, sono comunque coinvolta in un pur limitato scambio di regali. Ma, soprattutto, in un illimitato scambio di auguri.
Quest'anno ho evitato quasi del tutto le cene degli auguri (solo una), ma non ho potuto esimermi dal rispondere a messaggi, telefonate, wa e quant'altro...
Almeno, un tempo, i mezzi erano solo tre : incontrarsi, telefonare o mandare un biglietto.
Ora, a questi basilari metodi di contatto augurale, si sono aggiunti quelli legati a internet.
Premesso che adoro internet, mi piacciono i social e la possibilità di scambiare informazioni in tempo reale, questo degli auguri è un rituale di cui cellulari e web hanno dilatato le dimensioni in modo impressionante.
Ti fanno gli auguri tutti : amici, nemici, parenti, serpenti, negozi, palestre, profumerie, locali, bar...
Chiunque si sente obbligato ad augurare buon Natale a chiunque.

Ungaretti poetava, a proposito del Natale