Si sveglia la città con le campane, quarta puntatasteemCreated with Sketch.

in #ita6 years ago

Dopo vari tentennamenti e visto che la situazione non si sbloccava,ma diventava ogni giorno più grave, Angelica decise di dar retta alla vicina e si recò al negozio più fornito che c’era in città, in pieno centro.
Subito la proprietaria le mostrò l’ultimo arrivo, un televisore MIVAR, tutto italiano, modernissimo e duraturo. Aveva una lunga garanzia, ma, soggiunse la commerciante, mai nessun reclamo si era verificato e sì che ne aveva venduti proprio tanti.
La sera stessa l’apparecchio televisivo fu consegnato a casa Daichiri e, come prevedibile, il signor Gerolamo ebbe una crisi di nervi.

Dette talmente in escandescenze che la moglie si vide costretta a chiamare la placida Olga per vedere se riuscisse a calmarlo.
In effetti, la vicina, con i suoi modi pacati, ebbe un risultato insperato. Gerolamo accettò di vedere la televisione quella sera e, dato che era sabato e c’era un solo canale, fu obbligatorio vedere Il Musichiere.
Mario Riva era in piena forma, gigione e comunicatore, i concorrenti agguerriti e la musica piacevole.
Il cupo signor Daichiri cominciò a rilassarsi.
Più che altro fu colpito dalla sigla : “Domenica è sempre domenica, si sveglia la città con le campane…”, tanto che la mattina dopo, alle sette, andò a svegliare la moglie dicendo : “Senti, Angelica, suonano le campane” E, accennando il motivo, ripetè le parole della canzone.
La signora Daichiri non credeva ai propri occhi. Eppure Gerolamo era lì, davanti a lei, non catatonico come al solito, e canticchiava!
Da quel giorno, ogni mattina i due coniugi presero l’abitudine di alzarsi prima delle sette, ora in cui suonavano le campane, prima quelle di San Francesco e, subito dopo, quelle del duomo.
Gerolamo, risvegliato da Mario Riva, amava quell’appuntamento e ogni mattina ripeteva il motivetto che gradiva tanto.
Così, di campana in campana, ci furono notevoli miglioramenti.
Intanto riprese a mangiare, poi qualche volta accettò anche di guardare il telegiornale e, incredibilmente, dopo anni di assoluta indifferenza, si svegliò anche una (moderata) vena erotica nei confronti della moglie. La quale era davvero meravigliata, piacevolmente sorpresa e aspettava il sabato sera con ansia, dato che quello del Musichiere era per il marito un appuntamento di piacevolezza e di ricarica.
Le cose andarono avanti abbastanza bene.
Angelica continuava a lavorare in merceria, Gerolamo usciva poco, ma qualche volta, la domenica, faceva una passeggiata per il corso con la moglie.
E, ogni mattina, prendevano il caffè ascoltando suonare le campane, momento di originale intimità in cui il signor Daichiri non mancava di canticchiare.
Tracorsero parecchi mesi, più di un anno in questa ritrovata serenità.
Nell’estate del 1960, Tommaso con la moglie e i due splendidi gemellini trascorsero una settimana a casa Daichiri.
E fu sorprendente vedere come Gerolamo gradisse le grida e i giochi dei bambini che, insieme a Lisetta, la nipotina di Olga, giocavano da mattina a sera.
Angelica era preoccupata, temeva che la confusione facesse ripiombare il marito nel suo stato peggiore, anche perché in estate non c’era il Musichiere e mancava la ricarica del sabato sera. Invece, il signor Daichiri si mostrò non solo tollerante, ma felice dei chiassosi giochi infantili e trascorsero davvero un momento felice.
La quiete prima della tempesta, per l’appunto.
Il 21 di agosto del 1960 Mario Riva, il conduttore che aveva riportato Gerolamo alla vita, ebbe un tragico incidente. Precipitò dal palcoscenico e subì lesioni gravissime, tanto che il primo di settembre morì dopo diversi giorni di sofferenze.
Inutile dire che il signor Daichiri visse malissimo questo evento.
Pianse perfino, cosa che non aveva fatto neppure alla morte dei suoi genitori.

Non solo se n’era andato Mario Riva. D’ora in poi il sabato sera non ci sarebbe stata quella parentesi felice e salutare che tanto lo aveva aiutato.
Gerolamo tornò in uno stato di prostrazione. Non solo. Il primo ottobre, un mese dopo la morte del suo idolo, fu colto da un grande dolore al petto e il medico di famiglia ne dispose il ricovero.
Nella grande camerata del vecchio ospedale, i coniugi Daichiri vissero una delle fasi più brutte della loro vita.
Senza alcuna intimità, le camere singole erano tutte occupate, appresero che Gerolamo era stato colpito da un infarto del miocardio e fu necessario trattenerlo a lungo in quel lazzeretto.

(continua)

[CCO Creative Commons] https://pixabay.com/it/portatile-mano-megafono-idea-3345051/laptop-3345051_1280.jpg

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Ciao Fulvia! Sono molto curiosa del finale, anche perchè sono accadute molte cose inaspettate... a domani :)

domani ultima puntata!

il finale è online!

Hai fatto davvero una perfetta riproduzione della vita reale, proprio con la nefasta morte di Mario Riva, e rivedere il risveglio del signor Gerolamo faceva ben sperare, adesso vado a leggere il gran finale...

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