Poesia della canzone napoletana, seconda parte
Proseguendo il nostro volo sulla musica napoletana, forse non tutti sanno che anche Gabriele D'Annunzio è stato l'autore di una canzone piuttosto famosa, 'A vucchella, scritta dopo essere stato sfidato da Ferdinando Russo, a sua volta autore di canzoni. Così, nel 1907, il vate si cimentò in questa impresa e scrisse il testo di 'A vucchella, su musica di Francesco Paolo Tosti, come lui abruzzese.
Si' comm'a nu sciurillo,
tu tiene na vucchella,
nu poco pucurillo,
appassuliatella.
( Sei come un fiorellino,
hai una boccuccia
un po' pochino,
appassita)
.....
Dammillo e pigliatillo
nu vaso; piccerillo
comm'a chesta vucchella
che pare na rusella
nu poco pucurillo
appassuliatella…
(dammi e prendi un bacio piccolo come questa boccuccia
che sembra una rosellina un pochino appassita)
[CCO Creative Commons] https://pixabay.com/it/rosa-cespuglio-r%C3%B6schen-rosa-rosa-1687884/
Un'altra storia che collega un famoso poeta italiano alla canzone napoletana, non come autore stavolta, riguarda nientemeno che Giosuè Carducci.
Si racconta che il poeta , nel 1891, si trovasse a Napoli in compagnia della sua amante, la poetessa Annie Vivanti, donna disinvolta, colta e molto bella.
Ferdinando Russo, colpito dal fascino di Annie, le dedicò una sua canzone, Scetate, e questo suscitò l'ira di Carducci, tanto che i due vennero alle mani.
La canzone, comunque è molto bella e romantica. E' una vera e propria serenata, in cui l'innamorato invita la sua bella a svegliarsi e ad ascoltarlo.
“ E’ 'nu ricamo, 'sta mandolinata !/ Scetate, bella mia, nun cchiù durmì.”.
[CCO Creative Commons] https://pixabay.com/it/luna-mare-luna-piena-2762111/
Molto diversa è la storia di un altro grande classico napoletano, "Torna a Surriento".
Accompagnato da struggenti mandolini, l'autore raccomanda alla sua innamorata di tornare, mentre invece lei parte e dice addio, si allontana dal suo cuore...
E tu dici "io parto, addio!"
T'alluntane da stu core
Da sta terra de l'ammore
Tiene 'o core 'e nun turnà?
La genesi della canzone, però, non è così romantica.
Nel 1902, il primo ministro Giuseppe Zanardelli si trovava in vacanza a Sorrento, presso l'albergo di Giuseppe Tramontano, sindaco della cittadina.
Pare che sia stato proprio Tramontano a chiedere ai fratelli Ernesto e Giambattista Decurtis di dedicare una canzone a Zanardelli per convincerlo a tornare e a creare a Sorrento un ufficio postale.
Così, i due si recarono alla stazione, alla partenza del primo ministro, e cantarono appunto Torna a Surriento.
Inutile dire che Sorrento ebbe un ufficio postale di prima categoria.
(continua)
[CCO Creative Commons] https://pixabay.com/it/italia-sorrento-golfo-napoli-3206105/
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Amo molto la canzone napoletana (non tutta ovviamente). Bella questa idea della storia della canz. nap. A me piace Gragnaniello. Interessante anche il film di Turturro "Passione". proprio sulla canz. Nap. L'avrai visto sicuramente. Se no, te lo consiglio.