Metteva l'amore sopra ogni cosa

in #ita6 years ago

love-794333_1280.jpg[CCO Creative Commons]https://pixabay.com/it/amore-dichiarazione-d-amore-bacio-794333/

Il Dottor Gianluigi Marriagi, medico chirurgo, ma anche brillante dentista, uscì dal suo studio verso le dodici di una luminosa mattina di febbraio del 1973.
L’aria era frizzantina, ma gradevole, d’altra parte in Maremma il clima era mite e lui, nell’attraversare l’ampia Piazza Dante, pensava a se stesso come un uomo fortunato per più motivi: un lavoro che gli piaceva, un’ottima posizione sociale, ma anche vivere a Grosseto, la sua amata e tranquilla città. E poi, ultima, ma non trascurabile prova della sua buona sorte era senza dubbio l’amore.
Per lui, quarantenne di successo, la vita non avrebbe avuto senso se non fosse stata percorsa da quell’emozione che solo la passione amorosa poteva assicurare.
Volendo utilizzare le parole di una canzone, si sarebbe potuto dire che “Metteva l’amore sopra ogni cosa”. Sì, d’accordo, questi sono i versi di Bocca di rosa, ma, mutatis mutandis, si potevano adattare benissimo ad un uomo come lo stimato professionista.
Era uscito mezz’ora prima, perché doveva fare acquisti per San Valentino. Una festa inventata e consumistica? Poteva essere, ma era pur sempre un’occasione per sottolineare i propri sentimenti e non poteva farlo senza un piccolo cadeau.
Entrò così nel fornitissimo negozio di dischi che si apriva sotto i portici,
il mitico Olmi, dove già da più di dieci anni era possibile ascoltare i nuovi arrivi del panorama musicale prima di acquistarli, in quelle deliziose cabine dove sembrava di isolarsi dal mondo per pochi, ma fondamentali minuti, quelli sufficienti per il tempo di una canzone.
Ma stavolta non aveva bisogno di ascoltare niente. Aveva già in mente, e con precisione, il disco da regalare a sua moglie, dal momento che Sergio Endrigo aveva avuto la brillantissima idea di presentare a Sanremo una canzone il cui titolo era per l’appunto anche il nome della signora Marriagi: “ Elisa Elisa, Elisa rosa, Elisa Elisa, Elisa casa, Elisa amica e casa mia…” Cosa poteva esserci di meglio?
Gianluigi entrò deciso nel negozio e si fece confezionare un bel pacchetto che, appena giunto a casa, consegnò trepidante nelle mani di Elisa. Quest’ultima, emozionata e felice, baciò e abbracciò il marito. Dopo dodici anni di matrimonio e due figli, cos’altro poteva desiderare?
Il suo amatissimo Gigi (così lo chiamavano in famiglia) non aveva perso quella vena romantica che tanto l’aveva colpita all’epoca della loro conoscenza.
Anche allora le aveva regalato un disco, “Arrivederci Roma” di Renato Rascel, e poi l’aveva portata a fare un giro romantico nella capitale, sempre canticchiando “Arrivederci Roma, goodbye, au revoir …”
Eh sì, era proprio fortunata ad avere un marito così affettuoso, oltre che lavoratore e benestante.
Dopo un piacevole pranzo in famiglia, Gianluigi si apprestò a tornare in studio, aveva diversi appuntamenti. Ma prima tornò al negozio di dischi e si fece fare un altro pacchettino, stavolta con il 45 giri della canzone che aveva vinto Sanremo, Un grande amore e niente più, di Peppino di Capri.
Ah, Peppino, uno dei suoi preferiti, al contempo romantico e moderno, esattamente come lui.
Indimenticabile “Roberta, ascoltami…”, un capolavoro.
E, guarda caso, la sua segretaria e assistente alla poltrona da quasi un anno, si chiamava proprio così, Roberta. E anche a lei piacevano le canzoni del cantante caprese. Questa poi, vincitrice del festival, l’aveva proprio entusiasmata.
Una ragazza davvero molto carina, Roberta, moretta, con occhi neri da cerbiatto e un vitino di vespa. Peccato che qualche mese prima si era lasciata col fidanzato… Beh, troppo geloso, non voleva che lavorasse, ma via…
Il regalo fu molto gradito dalla graziosa assistente.
“Oh, Gianni– perché così le aveva chiesto di essere chiamato il premuroso principale – grazie davvero. Tu sai quanto mi piace questa canzone”.
“La nostra canzone, tesoro, lo sai. Un grande amore e niente più…”
E, accennando le note del ritornello, le si avvicinò, cogliendo un bacio da quella bocca fremente e profumata.
Roberta si abbandonò rapita da tanta passione, pensando “Poverino il mio Gianni, sposato con un’arpia… Ma tanto ama solo me”.
Il Dr Marriagi canticchiò ancora un po’ “Là dove c’è la capanna scoperta da noi, dove tu mi dicesti vorrei, stasera vorrei…”.
Un ultimo bacio e poi via, di là c’era il signor Bianchi che doveva fare un’otturazione. “Roberta, ascoltami, prepara la poltrona, tesoro”.
Lei, cinguettando un sì, si apprestò al suo lavoro felice e sorridente.
Eh, sì, veramente il Dr Marriagi, Gianni o Gigi che fosse, metteva l’amore sopra ogni cosa.

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Davvero un bel racconto!!! Se ti va, puoi leggere la ia ultima storia. Mi piacerebbe un tuo commento. https://steemit.com/ita/@marcuz/il-lunedi-di-pasquetta

Letta. Molto carina, ma la tua è autobiografica, la mia è fiction 😊

Bel post... chissà perché quando ho letto che aveva due figli e sposato da tanti anni ho pensato subito che ci fosse sotto qualcosa all’ennesimo regalo e dimostrazione romantica.
Spiegato l’arcano!

Bello bello ❤️

tutti noi conosciamo molti Dr Marriagi, è una tipologia frequentissima, un clichè. Non a caso ho messo questo cognome, ironica italianizzazione di marriage

Ne è pieno il mondo!
Ecco presa dalla storia non avevo colto l’associazione..che ci sta benissimo!!! 😊

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