"Manu fa sul serio", prima puntata

in #ita6 years ago (edited)

“Nel mezzo del cammin di nostra vita/ mi ritrovai per una selva oscura/ chè la diritta via era smarrita…”

A febbraio del ’97, Manu ebbe improvvisamente una folgorazione. Stava per compiere non trentacinque, ma trentasei anni. Il suo compleanno cadeva il 5 marzo, dunque non mancava molto quando, nel gelido pomeriggio del 2 febbraio, uscendo dall’ospedale dove lavorava come ostetrica, si precipitò a casa mia.
“Giulietta – disse con veemenza – ti devo parlare”.
Come sempre, quando esordiva così- iniziai a preoccuparmi. Generalmente, si era innamorata oppure qualcuno che non le piaceva continuava a tampinarla.
In ogni caso, erano sempre situazioni complicate, non dirado travolgenti, generalmente inconsistenti e transitorie.
Invece, la mia bionda amica era in vena di riflessioni, quel giorno.
“Allora, ho pensato una cosa: tra un mese e tre giorni, anzi meno, perché febbraio è corto, compio trentasei anni”.
“E dunque? - risposi – Io li compio a settembre e Simona a luglio. Abbiamo festeggiato insieme decine di compleanni, a partire dall’asilo”.
“Allora? Ma ti rendi conto? Ma ti ricordi come inizia la Divina Commedia? Dante era in crisi a trentacinque anni, ha dovuto fare un viaggio nell’aldilà per riprendersi!”
Mi veniva da ridere, ma capivo che Manu stava parlando sul serio.
“E dunque? Vuoi scrivere un poema anche tu?”
“Certo che no! Anche perché un trip come quello non sarei in grado di farlo!”
“Un trip? Ma che dici? Dante era un grandissimo poeta, sublime”.
“Sì, dai, lo so. Non parlare da professoressa. Insomma, quello che volevo dire è che gli anni passano”.
“Eh. Ho capito. E ripeto: e dunque?”
“Dunque mi devo organizzare. Mi devo sposare e mettere su famiglia”
“Risposare” precisai.
“Ora via. Il matrimonio con l’Armando è roba archeologica. Ed è stato pure annullato alla Sacra Rota. Dunque non esiste”.
“Sì. Ma dopo ne è passata di acqua sotto i ponti…”
“Vorresti dire che ho avuto troppi fidanzati? Come diceva Marilyn Monroe, i fidanzati non sono mai troppi”
“Non mi risulta che l’abbia detto. Piuttosto diceva -mai correre dietro a un uomo o dietro a un taxi, tanto ne passa sempre un altro”
“Appunto. Quindi il corollario è che non sono mai troppi”
“Va bene. Non la penso esattamente così, ma diciamo di sì. Però non ho capito dove vuoi arrivare”
“A sposarmi. Mi sembra chiaro. Ho già in mente il vestito, la cerimonia e anche il ristorante. Tu sarai la mia testimone. Per la data, direi che va bene settembre, non troppo caldo, ma ancora estate”
“A questo punto immagino che avrai in mente anche il marito”.
“No – rispose lei – è l’unica cosa che manca”.
“Ah, beh, quasi niente, direi”.

(continua)

[CCO Creative Commons] https://pixabay.com/it/donna-ragazza-capelli-biondi-1149911/
woman-1149911_1280.jpg

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Bello il taglio di questo racconto, sei arrivata un po' più vicino ai giorni odierni, sono proprio curioso di leggere il seguito di questo nuovo avvicente racconto

Grazie, @mad-runner, per l'apprezzamento e la costante attenzione

Manu è quella della foto? Ammappa oh! 😍

me la immagino così, molto bella, molto incompiuta

Beh dille che se col ginecologo va male, ci sono io. Nel frattempo parlo con mia moglie, sento che dice... ;)

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