"Le Roselline ", terza puntata

Maria Rosa era pietrificata. Mai, in quei ventun anni di matrimonio, si era trovata in una situazione così palesemente conflittuale.
Massimo era furente.
“Ho capito- disse- me ne vado stasera, così domani festeggerete senza di me, tanto fate come vi pare”.
Le due donne non lo trattennero.
Anzi, appena fu uscito dal cancello, Rosellina cominciò a ridere.
“Mamma, che uomo assurdo hai sposato! Guarda, ti scuso solo perché eri tanto giovane, ma davvero, è un mammuth!”
Maria Rosa cercava di darsi un contegno, ma poi finì col mettersi a ridere insieme alla figlia, dato che certo non poteva darle torto e accese la radio a tutto volume, a significare il suo sollievo.

Il giorno dopo il compleanno di Rosellina si preannunciò speciale fin dall’inizio.
Già alle nove di mattina erano arrivate le rose di Cristiano ( e Maria Rosa si rallegrò che il burbero genitore non ci fosse, perché, sicuramente, avrebbe fatto una tragedia).
Poi andarono in spiaggia insieme ai due giovani ospiti.
Risero, giocarono a bocce, fecero il bagno più volte e Maria Rosa si sentiva sollevata come non mai. Le sembrava di essere davvero la sorella di sua figlia.
La giornata trascorse lieta e leggera, piena di musica e di parole, creme abbronzanti e profumi freschi.

Ma il momento clou era la sera. A cena fu servita una splendida torta con venti candeline e Roberto scattò una foto a Bianca/Rosellina con la madre e poi con Cristiano.
Con Maria Rosa, all’inizio, si era trovato un po’ in imbarazzo. Per quanto giovanissima, era pur sempre la madre della ragazza del fratello.
Così le aveva dato del lei, ma, nel corso di quella gradevole giornata, erano rapidamente passati al tu e, alle nove di sera, complice anche qualche bicchiere di champagne, sembravano vecchi amici.
Dopo cena, si avviarono alla spiaggia, perché verso le undici ci sarebbero stati i fuochi d’artificio di San Rocco.
Arrivava gente da Grosseto e si aggiungeva ai già numerosi villeggianti.
Alle dieci e mezzo la confusione era massima, sul primo viale, quello più vicino al mare, le persone continuavano a giungere, vocianti schiamazzanti, intere famigliole chiassose.
Rosellina, ormai Bianca, e Cristiano, in assenza del padre, si tenevano tranquillamente per mano e sorridevano estasiati muovendosi in mezzo alla folla.
L’amore li guidava così bene che, a un certo punto, scomparvero letteralmente.
Maria Rosa, rimasta sola con Roberto, cominciò ad agitarsi.
“Dove sono? Cosa sarà successo? Quando torneranno? E dove?”
Roberto, con un sorriso ammiccante, la tranquillizzò : “Via su, Rosa, sei una madre moderna, loro stanno benissimo, tranquilla”.
Lei non lo era tanto, in verità. Pensava a Massimo e anche al suo severo padre, che però giaceva in un letto di dolore e certo non era in grado di controllare la situazione, come sempre aveva fatto a memoria della figlia.
Insomma, concluse poi tra sé, quella sera non erano lì nessuno dei due e, dunque, le regole, per una volta, potevano essere trasgredite.
Così, convenne con Roberto che di sicuro i ragazzi si divertivano e gli propose di andare sulla spiaggia per meglio assistere allo spettacolo pirotecnico.
In realtà il “camiciaio” fiorentino era proprio simpatico, pieno di battute e senza alcun aspetto di quella severità che aveva sempre riscontrato negli unici due uomini frequentati, padre e marito, la cui mentalità era invero molto simile.
Stava proprio bene, Maria Rosa, anche perché dal vicino stabilimento balneare giungevano trasportate dal vento favorevole, le sue canzoni preferite, quelle che Massimo detestava e invece Roberto pareva apprezzare.

(continua)

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