"Il caffè della signora Olga", seconda puntata

in #ita6 years ago

Eppure non era entrato nessuno, pensò. Ma fu un solo momento, perché, girato lo sguardo alla sua destra, si accorse che in piedi accanto alla dispensa c’era suo marito Arrigo.
“Olga” ripetè lui.
Lo trovò decisamente in forma, uguale a quando aveva sessant’anni. D’altronde, era morto all’improvviso, non aveva mai avuto un aspetto deperito, neppure nella bara.
“Arrigo, che ci fai qui? Tu sei morto!”
“Certo, lo so” disse lui sorridendo.
“Ah, beh…” Olga non sapeva cosa dire, non era abituata a conversare con i defunti.
“Sempre il solito caffè, eh?”
“Sì, ne vuoi una tazza?”
Lui stavolta si mise proprio a ridere.
“Olghina, ma l’hai detto tu stessa che sono morto! Come potrei bere il caffè?”
Olga era piuttosto imbarazzata. La situazione le appariva grottesca, non aveva paura, ma le mancavano gli argomenti.
Poi si lanciò : “Abbiamo una nipote, Arrigo, che si chiama Lisetta”.
Lui sorrise : “Lo so, sono solo morto, non disperso”.
“Ah”. Certo, probabilmente era al corrente di tutto, anzi, molto più di lei, dato che il suo punto di osservazione era senza dubbio privilegiato. Intanto sapeva cosa c’era “dopo”…
Lui parve leggerle nel pensiero :
“Olghina, non essere curiosa come tuo solito. Io non ti posso dire niente sull’aldilà. Ognuno deve vedere da sé”.
La signora Olga si stizzì, le sembrava ingiusto che Arrigo fosse comparso inaspettato e poi facesse il vago e il reticente.
Un attimo dopo non c’era più. Però era certa di non aver avuto una visione, anche se forse era meglio non parlarne con le figlie. Giusy, poi, era così ansiosa, sicuramente si sarebbe agitata.
Il giorno dopo era domenica e tutta la famiglia era a casa, così fecero colazione insieme e non ci furono presenze di alcun tipo.
Ma il lunedì mattina, durante il rituale caffè, Arrigo ricomparve, sempre sorridente. Lo era stato anche in vita. Un uomo buono e gentile, pensava Olga. Molto meglio dei suoi cognati e degli altri parenti, generalmente poco rispettosi con le mogli, autoritari coi figli e indifferenti all’andamento domestico.
Arrigo, invece, era stato fin dall’inizio aperto e interessato alla vita familiare, molto affettuoso con le figlie. Peccato che non avesse visto la nipote, nata un anno dopo la sua scomparsa.
Ma forse, chissà, pensava Olga, l’aveva vista e ne era orgoglioso.
“Sì,– rispose lui pur senza che Olga avesse parlato – Lisetta è proprio un tesoro”.
E scomparve.
Nel periodo seguente, almeno un paio di volte alla settimana, la signora Olga rinnovò l’esperienza di prendere il primo caffè in compagnia del marito. Ormai le sembrava del tutto normale.
Conversavano amabilmente, scambiavano ricordi e opinioni.
Il fatto che Arrigo, pur visibile, non avesse un corpo materiale, non era particolarmente importante. Senz’altro non poteva bere il caffè né farle una carezza, pensava Olga, ma la solidarietà e l’affetto che le aveva sempre trasmesso in vita continuavano ad essere presenti e, in qualche modo, palpabili.
(continua)

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Sort:  

Che coraggio la signora Olga..io sarei totalmente spiazzata, mi prenderebbe un colpo!

Davvero coraggiosa Olga , incomincia a incuriosirmi sempre di più.

Mi ero perso questa puntata, ma adesso ho recuperato subito, e mi fiondo a leggere la puntata odierna.
Davvero carina quest'ottica della visita "spirituale", sono proprio curioso di vedere come andrà a finire, mi piacciono molto questi tuoi racconti, tutti di facile e distensiva lettura, brava @fulviaperillo

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