Il caffè della signora Olga, prima puntata

in #ita6 years ago

La signora Olga aveva un piccolo rituale personale di inizio giorno.
Le piaceva gustare da sola il primo caffè, dopo che figlia, nipote e genero erano usciti per le loro consuete occupazioni.
Non perché non stesse bene con loro, anzi, erano dei tesori, compreso Giovanni, il genero, davvero un bravo giovane.
Le sembrava di avere acquisito un figlio, così spontaneo, gentile, sempre disponibile.
Si riteneva davvero fortunata. La sua vedovanza, ormai risalente a vent’anni prima, non era stata poi così triste, dato che Giusy, sua figlia, era rimasta a vivere con lei dopo sposata e poi la nascita di Lisetta aveva allietato tutte le sue giornate.
Ora la sua nipotina cominciava davvero ad essere grande, prossima agli esami di maturità ed era una ragazza proprio assennata, intelligente e anche simpatica.
Ciò detto, però, le piaceva rimanere sola la mattina, nella sua grande cucina luminosa e gustare in pace il suo caffè un po’ lungo, zuccherato e aromatico.
Non solo: lei il caffè lo comprava in chicchi, alla torrefazione, per poi polverizzarlo col macinino e già questo era un momento di intenso piacere, quando si sprigionava il forte profumo che ogni volta le ricordava la sua vita di giovane sposa.
Con le sue vicine, Angelica e Paolina, spesso si intratteneva nel primo pomeriggio, per un caffè o più raramente un tè, ma la mattina no, le piaceva proprio così, in quella provvisoria, ma divina solitudine.
Si avvicinava agli ottanta, ormai, e ogni giorno ringraziava Dio, in cui credeva profondamente, per averla conservata in salute fino a quell’età, permesso di vedere le figlie sistemate e, soprattutto, l’adorata nipote, unico fiore della famiglia.
Lisetta frequentava l’ultimo anno di liceo, poi sarebbe andata all’università e un po’ le dispiaceva il pensiero che l’avrebbe vista solo il fine settimana. Olga, però, era una donna pratica e non era mai stata assillante neppure con le figlie: le donne, di questo era convinta, dovevano seguire la propria strada e, dato che Lisetta, come la mamma e la zia, era molto portata per lo studio, non c’era alcun motivo di non essere felici della sua scelta.
Una mattina di marzo, mentre gustava il suo splendido caffè e la luce entrava dall’ampia finestra preannunciando una bella giornata, sentì pronunciare il suo nome da una voce maschile.
“Olga”.
(continua)

[CCO Creative Commons] https://pixabay.com/it/caff%C3%A8-chicchi-di-caff%C3%A8-563797/
coffee-563797_1280.jpg

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In questa mattina di relativa libertà da impegni lavorativi impellenti, con la possibilità di poter leggere un po' di post, non appariva nessuno scritto sulla bacheca di SPI, per cui quando ho visto che avevi pubblicato il primo episodio di questo tuo nuovo racconto, mi sono fiondato a leggerlo, upvotarlo e commentarlo immediatamente.
Mi piace questo stile narrativo molto confidenziale e colloquiale, per cui aspetto di vedere anche le altre puntate di questa tua nuova e gradevole proposta

Per ora questo incipit mi piace molto, sarà che sono una vecchia caffeinomane..

Ammetto, non ho letto. E' da un po' che aspetto almeno la seconda puntata per leggere tutto insieme ... l'attesa mi uccide :D

Ecco un altro caffeinomane , credo che poi alla fine desiderare di gustarsi un caffé da soli non sia malvagia come idea , forse lo si gusta meglio.

Ecco, proprio un racconto di vita reale, anche i nomi, chissà che quella voce maschile non sia quella del marito... Troppa fantasia ?
Aspetto con ansia il continuo...

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