"Col pistacchio?", prima puntata

Quell’estate sarebbe stata breve per me. Ero impegnata con gli esami di maturità fino al 20 di luglio. Ma in fondo non mi dispiaceva, tanto non mi piaceva andare al mare e non ero neppure una viaggiatrice.
Negli anni della prima gioventù mi ero decisa poche volte a partire e solo per visitare qualche capitale europea.
Ora, poi, non mi andava proprio di togliermi dalle mie abitudini. Alcune colleghe erano solite compiere viaggi lunghissimi con “Avventure nel mondo”, una faccenda sicuramente affascinante, ma scomoda.
Le mie amiche, invece, avevano attraversato fasi diverse.
Martina, nelle molte estati in cui era stata fidanzata con Andrea, solitamente partiva insieme a lui. A volte rimanevano in Italia, avevano visitato la Sicilia, più volte le Dolomiti e tutte le città d’arte. Negli ultimi anni, i viaggi erano stati di più lungo raggio : Stati Uniti, Scozia e Inghilterra, Russia e perfino Islanda. Una gran bella vita, commentavano le Incompiute.
Avere un bel fidanzato, nessun problema economico e trascorrere vacanze splendide non era certo da tutti.
E poi che coppia! Lui decisamente bello, dalla pelle scura come quella di sua madre Maria Anellini, alto e prestante, ma, soprattutto, dal carattere dolce e sempre di buonumore.
E invece, come sappiamo, Martina lo aveva abbandonato a un passo dall’altare. Da allora, neppure lei partiva, in estate. Anzi : non prendeva proprio ferie. Rimaneva in ospedale al lavoro e si riposava in autunno, senza prendere impegni vacanzieri.
Manu e Simo avevano attraversato varie fasi : anni in cui erano fidanzate si alternavano a quelli di singletudine, con programmi diversi, ovviamente.
Talvolta erano anche partite insieme per località di puro divertimento, quali la riviera romagnola, Ibiza e Palma di Maiorca.
Luoghi che non erano certo nelle mie corde.
Quell’anno, però, non riuscivano a prendere decisioni. Manu era ancora provata dal gran rifiuto del ginecologo e, dato che era lei il motore dell’incompiuto duo, a luglio ancora non si parlava di partenze.
A Simo bruciava l’esperienza dell’anno precedente, quando aveva scoperto che il suo promesso sposo era marito e padre, per di più saldamente legato alla sua moglie-principale.
Questa rivelazione, dolorosa quanto inattesa, l’aveva resa diffidente, spegnendo quel suo sorriso fiducioso che l’aveva accompagnata nelle vicende della vita fino a quel momento.
Fisicamente, però, era sempre la stessa: slanciata e flessuosa, col bel viso ovale incorniciato da lunghi capelli castani. Gli occhi scuri erano dolci e tristi, ma questo fatto diventava irrilevante quando passava per strada ancheggiando impercettibilmente nei jeans aderenti : davvero molti uomini si giravano a guardarla.
Lei, però, era sconsolata e, dall’aprile precedente, contrariamente al solito, non aveva avuto neanche un flirt.
Spesso, la sera, ci trovavamo per un aperitivo o una pizza, ma la conversazione non era affatto frizzante.
L’unico evento di rilievo di quel periodo fu il trasloco di Simona nella nuova casa.

(continua)

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