"Bosforo e le sue sorelle", seconda puntata

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Il matrimonio di Marsiglia era stato ragionevolmente felice.
Suo marito Varo (ironia della sorte, anche lui aveva un nome che ricordava il mare e le navi) non beveva, era un lavoratore e molto attaccato ai figli.
Usciva di casa prima dell’alba per andare nei campi, in ogni stagione, perché la sua fattoria era grande e conteneva coltivazioni di tutti i tipi.
La vita che conducevano era molto semplice. Anche i ragazzi erano stati cresciuti senza troppi fronzoli. A scuola fino alla quinta elementare e poi anche loro a lavorare nei campi e con le bestie che allevavano.
Amerigo, a vent’anni si era sposato. In campagna era normale. Sua moglie ne aveva addirittura sedici. Diceva Marsiglia : “Lauretta, quando si è sposata, sembrava una comunicanda”.
Aladino, invece, si era fidanzato giovanissimo con una certa Nunziata che poi, però, era andata a servizio in città, scordandosi dell’innamorato rurale e si era sposata con un carabiniere.
Pare che Aladino non avesse mai superato questa storia.
Anzi, Marsiglia diceva che proprio non era stato più lui, non mangiava più, non parlava e piangeva sempre, tanto che i genitori lo avevano portato a Siena da un luminare che aveva prescritto una cura molto forte.
Fatto sta che, in seguito, Aladino era diventato tranquillo, ma poco vitale.
Era talmente strano e debole di mente che era stato riformato alla visita di leva, nel 1930, con la diagnosi di “demenza melanconica”.
Così, non aveva fatto il soldato né preso moglie.
Si era limitato a lavorare nei campi con il padre e il fratello, ma in lui non erano mai più tornati progetti per il futuro.
Dopo la morte di Varo, avvenuta nel 1950, Marsiglia e Aladino si erano trasferiti in paese a vivere con Barcellona e Bosforo nella grande casa di famiglia.
Amerigo, Lauretta e i loro due figli, Luciano e Amelia, erano rimasti al podere, devo dire con grande sollievo, perché vivere con l’imperiosa Marsiglia e con Aladino, sempre più svanito, non era facile.

La riunione dei tre fratelli aveva avuto sicuramente aspetti positivi per Aladino. Era infatti molto più a suo agio con gli zii che col fratello e la cognata. Loro non pretendevano che partecipasse alle conversazioni e lo lasciavano stare. In cambio lui aiutava la zia in macelleria e solo saltuariamente andava a lavorare col fratello, dato che ormai anche il nipote era grande e collaborava col padre.

(continua)

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