"Bosforo e le sue sorelle", prima puntata

in #ita6 years ago (edited)

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Nel maggio del 1979, lo zio Bosforo morì, all’età decisamente non verde di novantadue anni.
Ma la faccenda più singolare fu che le sue sorelle maggiori, Marsiglia e Barcellona, erano ancora vive, anche se davvero vetuste.
Dobbiamo fare un passo indietro, in quei cinque anni tra il 1882 e il 1887 in cui i tre fratellini erano venuti al mondo.
Il loro avventuroso padre e mio trisavolo, il nonno Giovanni, era stato imbarcato per molti anni.
Il mare era decisamente il suo elemento. Non solo. La sua vita da marinaio gli aveva consentito di conoscere luoghi lontani, quando la maggior parte degli abitanti del suo paese non aveva neppure mai visto il mare e tanto meno città importanti e popolose.
Così aveva chiamato il primo figlio, padre di mia nonna, con l’oceanico nome di Atlantico. Dopo tre anni, nel 1882, era venuta al mondo Marsiglia, poi Barcellona e infine il piccolo Bosforo.
Purtroppo Atlantico era morto durante la prima guerra mondiale, lasciando orfane mia nonna Ada e sua sorella Argentina, ancora bambine.
In compenso, ai tre fratelli superstiti è toccata in sorte una vita lunghissima e senza malattie, salvo che non si voglia far nostro il motto latino “Senectus ipsa morbus est”, la vecchiaia stessa è una malattia, perché null’altro di serio afflisse la loro salute.
Dei tre, solo Marsiglia si era sposata, con un agricoltore piuttosto benestante ed aveva messo al mondo due figli, Amerigo e Aladino.
Barcellona, per contro, era stata una donna d’affari ante-litteram: aveva infatti preso in carico la macelleria dei genitori, l’aveva ingrandita e fatto fiorire gli affari.
Marito non l’aveva preso. Bosforo, che era sempre vissuto nella sua ombra, facendo il garzone e il lavorante del negozio, sosteneva che avesse un carattere insopportabile, prepotente e iracondo e dunque, secondo lui, nessun uomo avrebbe potuto decidere di condividere con lei la vita.
Barcellona, invece, raccontava di aver respinto vari pretendenti, perché, diceva : “Il matrimonio è come un cocomero, se è bianco sono guai e non lo sai prima. Guardate mia nipote Argentina quante ne ha viste col marito fannullone e alcolista. Io, cari miei, ho avuto la macelleria e le case da amministrare, mica scherzi. Non avrei potuto sopportare che un uomo mettesse bocca nei miei affari”
(continua)

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E vai, era un po' che non ci regalavi un tuo racconto a puntate e rieccoti qui, con questa nuova e carina proposta, ambientata nel secolo scorso, almeno apparentemente, perché non si sa mai gli sviluppi che potrebbe prendere!!

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