Rubrica - Parlo Male - Informazione
Notizie false o ritoccate, la rete ne è piena.
Ma siete sicuri che l'inquinamento informativo sia solamente circoscritto ad internet?
Il tema che voglio affrontare con voi oggi, riguarda la maggior parte dei mass-media. Queste righe sono solamente un mio modestissimo modo di pensare, discutibile o meno.
Da tempo mi sto rendendo conto di come le nostre deboli menti vengono plagiate dai sistemi di informazione, e che le notizie legate ad essi vengono sfornate solo per rapire la nostra attenzione. E magari cambiare il nostro modo di ragionare.
Avete fatto mai caso che, supponiamo un bimbo muoia, lasciato solo in auto d'estate dalla mamma irresponsabile. Per i restanti 20 giorni non sentirete parlare d'altro. Improvvisamente i bambini nelle auto ritrovati esanime si moltiplicano. Com'è possibile, c'è forse un'epidemia di mamme incoscienti? E' palese che il discorso è un'altro. Serve prendere una notizia e risaltarla, per farne parlare nei bar, tra casalinghe, nelle scuole. Aumentando l'interesse per quel fatto specifico, e riproponendone uno simile il giorno dopo e quello dopo ancora. Per poi scartarla e passare ad un altra notizia '' chiave''. Ve ne potrei citare una ventina di casi simili. Questo è il fulcro dell'informazione moderna, e soprattutto italiana. Diamo alla gente qualcosa di cui parlare.
Partendo da questa premessa, il potere in ballo è smisurato verso lo spettatore ( italiano ) medio.
Questo mi fa capire con quanta facilità siamo suggestionabili. E che molto spesso la realtà non è quella che vediamo/leggiamo. O meglio, è diversa.
Non a caso siamo convinti che il nostro paese sta uscendo dalla crisi, evviva!
Quando in realtà la disoccupazione giovanile in primis non accenna a migliorare. Veniamo bombardati di dati statistici ad ogni edizione del telegiornale, con l'intenzione di convincerci che la situazione è in ripresa.
-Vedete è scritto qui, sul grafico...-
Ma poi basta guardarsi attorno per vedere neolaureati vagare come zombie in cerca di uno stipendio, disposti a tutto. Anche accantonare i propri obbiettivi e le professioni per cui hanno sudato. Passiamo da una fase di esaltazione per gli studi che procedono verso la meta, al vuoto più totale una volta conseguita una laurea. Non c'è lavoro per te. E' innegabile anche che molti ragazzi hanno poca voglia di lavorare al giorno d'oggi è, c'è da dirlo.
Fortunatamente io un lavoro ce l'ho, ma non per questo non so cosa si prova. So quello che vedo negli occhi di chi questo privilegio ( che in realtà dovrebbe essere un diritto ) non lo ha.
Terremoto. Tremenda, straziante, infida forza della natura. Arriva senza preavviso, spazza via ogni oggetto materiale e ogni sogno. Restano solo macerie e polvere ( essendo non troppo lontano da Amatrice e l'Aquila so di cosa si parla ).
Cosa ci può essere di peggio? Parlarne fino al vomito ad esempio. Ostinarsi ad intervistare chi sta soffrendo per strappargli un'affermazione che farebbe sobbalzare gli spettatori. Questa è violenza signori. E' giusto documentare un disastro, ma restando sempre nei limiti della decenza e della moralità.
Mi ha colpito in quel periodo un particolare servizio, dove in diretta i pompieri cercavano di udire un lamento, una voce, per individuare il malcapitato. Ebbene il telecronista veniva sollecitato a stare in silenzio. Ma lui niente. Continuava a parlare. E' il suo lavoro per carità non mi ritrovo di certo qui a spalare merda sui giornalisti o reporter. Ma sul sistema. Che ormai ha accantonato il rispetto in favore dell'audience.
Morale della storia.
Qui non stiamo parlando di notizie false. Ma delle falsità di chi ha il compito di farle arrivare ai nostri occhi e orecchie. Conosco personalmente giornalisti, intendiamoci se ogni mattina davanti un caffè abbiamo un pezzo di carta che ci aggiorna su come gira il mondo, è merito loro. Ma rendiamoci conto che ognuno di noi è facilmente influenzabile. E non sempre ci troviamo di fronte a chi il suo lavoro lo fa egregiamente, si sbaglia tutti. In questa storia però i pezzi che non combaciano sono molti. Qui si sta giocando con le nostre conoscenze dei fatti e delle notizie, fulcro della società. Oppure è proprio la società stessa che ha partorito questa realtà corrotta, su questo non so rispondervi.
Non siamo liberi nemmeno di fronte all'informazione. E questo è deprimente se ci pensate.
Le mie parole sono forti lo so, forse ho solo bisogno di sentirmi dire che non è così. Forse l'importante non è romanzare un fatto per tranne consensi e profitti.
Forse l'informazione non sta morendo.
By frask14
Cosa ti dice che questa tua visione non proviene, anch’essa, dall’influenza dei media?:)
Sarebbe curioso se così fosse, ma comunque la mia teoria sarebbe lo stesso valida :D