A Lezione di Impresa #2: Linee Generali

in #ita7 years ago (edited)
Carissimi, abbiamo visto nell’articolo precedente quali sono i passi per avviare una Startup. Se ve lo siete perso, in fondo a questo articolo, potrete trovare il link di riferimento. Oggi parliamo invece delle fasi pratiche per tradurre un’idea in business..

fonte pixabay CC0 Creative Commons

Analisi di fattibilità

E’ arrivato quindi il momento di sottolineare quali domande fare per mettere su carta l’idea e muovere quindi i primi passi verso una corretta composizione progettuale. L’analisi di fattibilità racchiuderà quindi una serie di informazioni utili a rendere “scalabile” l’idea originale e ad evitare particolari problematiche future. Si analizzeranno i futuri clienti, i vari competitor (diretti ed indiretti), si vaglieranno i modelli di business e leggi e regolamenti onde individuare limiti legali o possibili violazioni di normative etc.etc.

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Una buona analisi di fattibilità non può prescindere da una corretta disamina di tutti quegli elementi che riguardano il prodotto o servizio che andremo ad offrire. Quindi è opportuno a questo punto elencare quelle che sono le corrette domande prima di cominciare a stendere il “perfetto Business Plan” ovvero quel cruscotto di controllo che ci ritornerà utile in tutte le fasi di vita della nostra futura azienda, che ci focalizzerà sui nostri obiettivi e che se seguito alla regola ci consentirà di evitare grosse problematiche future.
E quindi…

  1. Che bisogno o quale problematica risolve il mio prodotto servizio?
  2. Che valore offre il mio prodotto/servizio?
  3. Di quali risorse (materiale/immateriali) necessito per rogare il mio servizio o costruire il mio prodotto?
  4. Qual’e’ la mia clientela target?
  5. Su quali canali di vendita possono contare per la distribuzione? (Negozi, reti commerciali, online etc)
  6. Quali strumenti adopererò per comunicare sul mio prodotto o per interagire con la clientela?
Queste banalissime domande introducono ad una serie di valutazioni che terranno conto dei costi connessi al’erogazione del servizio o alla produzione del bene destinato alla vendita. Bisognerà quindi pensare ai costi di costituzione societaria (vedi articolo precedente che parla di Startup) fino al personale da impiegare nel corso dell’esercizio. Bisognerà considerare i costi relativi al personale, all’acquisto di eventuali materie prime, ai costi dell’eventuale trasformazione delle materie prime stesse, ai macchinari, ai consulenti, agli agenti di commercio, al marketing etc etc. A questo punto è bene pensare di costruire una possibile società con una serie di soci lavoratori esperti in diversi campi sui quali poter contare per lo sviluppo delle singole tematiche di gestione e sviluppo dell’impresa.

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Solo quando avremo una visione più o meno completa sui dati precedentemente elencati potremmo passare alla stesura del Business Plan che è quel documento “fondamentale” che ci consentirà di tirare le somme e sancire se e come poter partire con la nostra nuova idea imprenditoriale. Il business plan è un documento molto particolare, complesso ed allo stesso tempo importantissimo, sarà il nostro fedele compagno da depositare sulle scrivanie di eventuali finanziatori o prestatori, ci sarà utile a cercare soci di capitale o soci lavoratori etc etc. Per questo sarà oggetto del nostro futuro articolo “A Lezione di Impresa”.

Puntate precedenti:
Startup #1

Alla prossima...

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