Quanto siamo disposti a mettere in discussione le nostre credenze?

in #ita6 years ago

Introduzione: la strana storia di Carlo e Giorgio

Carlo e Giorgio sono due amici: condividono praticamente tutto, la casa, le serate, le frequentazioni e le vacanze.
Il loro modo di pensare e di vedere la vita è quasi identico, tanto da riscontrare pochissimi motivi di disaccordo. Anzi, in realtà ne trovano solo uno: il calcio.

Carlo è tifoso dei Bianchi, mentre Giorgio è uno sfegatato sostenitore dei Rossi. Quest'anno, in modo particolare, Bianchi e Rossi si contendono punto a punto il successo in campionato.

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Carlo rinfaccia a Giorgio che, se nella partita Bianchi contro Verdi avessero convalidato un gol regolare, la sua squadra non avrebbe perso la partita; tuttavia Carlo dimentica che, nello stesso incontro da lui tirato in ballo, ai Verdi non è stato concesso un calcio di rigore clamoroso.

Giorgio dal canto suo, sostiene che i "suoi" Rossi sono la squadra che ha subito più torti arbitrali, ma ignora che compaiono al primo posto anche nella graduatoria delle formazioni più beneficiate da calci di rigore a favore.

Carlo afferra un giornale colmo di statistiche, rinfacciando all'amico che i Bianchi sono indubbiamente più forti, dato che hanno prevalso nelle partite contro la terza e la quarta in classifica; nello stesso quotidiano però, vi sono riportate anche le sconfitte contro la quinta e la sesta, formazioni invece sconfitte dai Rossi.

Giorgio, sempre più inviperito, ricorda a Carlo, come testimonianza della superiorità della sua squadra del cuore, che solo i Rossi sono stati capaci in questo campionato di vincere delle partite con cinque gol di scarto; tuttavia nell'ultima partita la medesima formazione è andata incontro ad una pesante sconfitta per 5-0.

Il pregiudizio della conferma

La breve e strana storia di Carlo e Giorgio è il tipico esempio di Bias (pregiudizio) della conferma: trattasi nient'altro che di quel processo mentale che scatta quando, profondamente convinti delle nostre idee, tendiamo a sminuire o addirittura ignorare le prove che esistono a sostegno di una tesi contraria [1].

Sia Carlo che Giorgio, per confermare la propria convinzione, mostrano all'altro le prove a sostegno della veridicità delle loro argomentazioni, rifiutandosi di metterle in discussione. Sebbene anche le prove avanzate dalla controparte abbiano assoluto riscontro oggettivo, entrambi i contendenti le giudicano di minore o nessuna importanza, così come non tengono affatto in considerazione le rivelazioni contrarie a quanto da loro sostenuto.

Naturalmente più la credenza o la convinzione in un'idea sarà radicata, tanto più si tenderà a non prestare attenzione alle voci dissonanti, e si cercherà con maggior forza una prova che confermi la tesi sostenuta.

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A partire dagli anni '60, diversi studi hanno confermato che, un po' tutti, siamo soliti portarci dietro la tendenza a confermare le nostre credenze senza metterle in discussione [2]; un sostenitore del terrapiattismo, ad esempio, sarà portato a ricercare articoli e testimonianze che confermino la sua credenza, evitando di esaminare le innumerevoli prove esplicative del contrario.

Già ne La guerra del Peloponneso del resto, lo storico ateniese Tucidide aveva ben chiaro questo schema mentale [4]:

è un'abitudine dell'umanità affidare alla speranza incurante ciò che si desidera e usare la ragione sovrana per mettere da parte ciò che non si desidera.

Lo scrittore e filosofo russo Leo Tolstoj, autore di grandi classici come Guerra e pace o Anna Karenina, era solito sostenere che:

tutte le cose, anche le più difficili, possono essere spiegate all'uomo più tonto se non ne ha già avuto un'idea; ma la cosa più semplice non può essere chiarita all'uomo più intelligente se è fermamente convinto di sapere già, senza ombra di dubbio, ciò che gli viene posto davanti.

In tempi più moderni, anche il celebre investitore statunitense Warren Buffett ha espresso la sua idea sull'argomento:

ciò che l'essere umano è più bravo a fare è interpretare tutte le nuove informazioni in modo che le loro precedenti conclusioni rimangano intatte.

La ricerca di Wason

Lo psicologo inglese Peter C. Wason, ha ideato negli anni '60 un test per studiare l'effettivo schema mentale alla base del bias di conferma [5]:

Si prenda la serie di tre numeri 2, 4, 8. Questo gruppo segue una regola ben definita, applicabile a gruppi di tre: siete capaci di trovare il prossimo gruppo di tre numeri e spiegare la regola alla base della sequenza?

Molti di voi probabilmente, come il sottoscritto, avranno risposto di primo acchito: 16,32,64, sostenendo che la regola applicata vede ciascun numero essere il doppio di quello precedente. In questo caso Wason vi avrebbe informato che:

la risposta è conforme alla mia regola, ma non è la mia regola.

Lo studioso rimase sorpreso del numero di persone incapace di spiegare quale fosse la regola stabilita alla base del ragionamento. Alcuni risposero, moltiplicando per 10, 20,40,80; altri trovarono un'altra chiave di lettura ancora più astrusa: 14, 24, 40, sostenendo che ogni numero era la somma dei due precedenti più 2, ma per tutti la replica era sempre la stessa: la risposta è conforme alla regola, ma non è la mia regola.

La regola in realtà era molto più semplice di quello che si possa immaginare: qualsiasi sequenza ascendente. Tuttavia quasi nessuno era stato capace di andare oltre alla propria iniziale convinzione e notare quale ragionamento, piuttosto logico e scontato, si ponesse alla base della domanda.

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Questo accade perché, anziché sforzarci di cercare tutte le prove rilevanti, tendiamo a costruire ipotesi che sostengano le idee che già abbiamo, senza provare ad andare oltre.

Ricorsi storici

Lo psicologo americano Raymond S. Nickerson ha evidenziato nel suo studio, Confirmation Bias: A Ubiquitous Phenomenon in Many Guises [4], alcuni casi storici evidentemente condizionati dal confirmation bias:

  • Medicina: per oltre un millennio, al fine di stabilire la validità di una terapia, la tendenza della scienza medica era quella di concentrarsi esclusivamente sui casi di guarigione, dando ad essi maggior peso di quelli nei quali le terapie non avevano successo.

  • Politica: spesso i governi basano le proprie leggi basandosi su provvedimenti adottati dagli esecutivi precedenti, che vengono in qualche modo ritenuti scontati. Nel caso dell'emanazione di provvedimenti nuovi, è probabile che le attività seguenti siano orientate alla giustificazione degli stessi.

  • Scienza: lo scienziato modello è colui il quale, resistendo al pregiudizio della conferma, una volta effettuata una scoperta, prova a confutare la stessa ricercando prove contrarie.

  • Giurisprudenza: la ricerca delle prove e l'emissione di una sentenza devono essere necessariamente attività separate e ben distinte, in modo da garantire la terzietà di un giudizio.

Come evitare la trappola

E' evidente come la trappola del pregiudizio della conferma sia in agguato praticamente per tutti noi: affrontare le discussioni in maniera acritica e basandosi solo sulle nostre convinzioni precedenti, può essere sintomo di grande cultura e conoscenza, ma allo stesso modo rischia di non farci prendere in considerazione ipotesi diverse che potrebbero modificare, o confermare in maniera più potente le nostre credenze.

Abituarci ad interpretare le informazioni in modo imparziale può aiutarci invece ad evitare seri errori di valutazione; affidarsi al pensiero critico infatti, ci permetterà di non diventare prigionieri delle nostre supposizioni, di aprire la mente a nuove conoscenze e potrà rappresentare il passo decisivo verso un sapere più libero e più profondo.

Fonti

[1] https://www.psychologytoday.com/us/blog/science-choice/201504/what-is-confirmation-bias

[2] https://www.unc.edu/~fbaum/teaching/articles/Psych-Bulletin-1990-Kunda.pdf

[3] https://www.fs.blog/2017/05/confirmation-bias/

[4] http://psy2.ucsd.edu/~mckenzie/nickersonConfirmationBias.pdf

[5] https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/17470216008416717

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Letto velocemente ma per intero.
Interessante.
Cose ovvie e scontate ma che rendi interessanti e soprattutto esse diventano ovvie e scontate grazie alla tua bella forma di scrittura.
Sospetto che quei 2 tizi siano un azzurro e un bianconero...
no dico cosi per dire eh..

ahahah era troppo evidente, meglio bianchi e rossi :)
Comunque non troppo ovvie e scontate direi, il pregiudizio di conferma è qualcosa che molti hanno in maniera abbastanza inconsapevole, forse persino tu nella tua risposta ;)

Ti confermi sempre come un utente capace di scrivere post che analizzano comportamenti molto interessanti e con ottiche davvero peculiari, frutto di una grande coordinazione nello scrivere e nel toccare queste specifiche argomentazioni.
Grande @frafiomatale, complimenti

ti ringrazio molto amico, avere i tuoi apprezzamenti per me è sempre un piacere :)

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