CLIMB AND TREKKING STORIES | KALYMNOS | GREECE | PT 2

Come accennato nel post precedente, Kalymnos è una piccola isola, poco conosciuta dal turismo ad eccezione dalle persone che si divertono a salire e scendere dalle pareti rocciose.

Il modo più rapido ed economico per raggiungerla è prendere un aereo per Kos, che dista appena 20 minuti di traghetto. L’aeroporto di Kos è piccolo e spartano, ma ciò che più stupisce è la distinzione sostanziale tra due macro-gruppi di turisti: vecchi tedeschi sandalo e calzino e arrampicatori fanatici zaino in spalla e canotta.

Superate le porte dell’aeroporto le loro strade si divideranno, e si rincontreranno solo una settimana più tardi o due, di nuovo all'aeroporto.

I primi preferiscono rimanere nei paraggi, dove l’acqua bagna larghe spiagge, occupate da file ordinate di lettini e ombrelloni.

Tutto sommato non è poi così spiacevole fermarsi un attimo in attesa del “traghetto” verso Kalymnos. Sdraiarsi è gratuito, basta consumare anche solo un caffè. E i lettini sono di quelli imbottiti, che invitano al sonno.
E così ci siamo fermati anche noi, in attesa di intraprendere l’ultimo pezzetto del nostro viaggio.

Finalmente, qualche ora dopo, il nostro traghetto-peschereccio salperà e nonostante un forte vento contrario che ci schiaffeggiava la faccia, arriveremo dopo una manciata di minuti.

L’isola è case bianche e roccia beige, grezza ma dolce. Dolcezza che si percepisce anche negli sguardi dei passanti.

Ci precipitiamo ad affittare un motorino, mezzo di locomozione prevalente in quest’isola in cui c’è solo una strada asfaltata, e raggiungiamo la nostra abitazione, accuratamente scelta tramite un noto sito dedicato.

La casa è di un inglese che ha mollato tutto e ora vive in barca guadagnandosi da vivere col poco turismo che c’è. Affitta casa e porta la gente a danzare sul mare. Ha gusto: c’è equilibrio, tra l’arredo e i colori. E la cornice della porta-finestra inquadra l’infinito, fin dove il blu del mare si confonde col cielo.

Sta per iniziare una settimana entusiasmante, nel silenzio delle onde, cercando di sconfiggere il peso della gravità.