Italia: elezioni, debito cattivo nelle banche e l 'integrazione europea

in #ita7 years ago (edited)

La zona euro si sta preparando per un'altra decisiva decisione il 4 marzo con le elezioni in l'Italia, che é la terza economia più grande del blocco.

Il rischio di un parlamento diviso potrebbe ostacolare l'integrazione europea e mettere pressione sul settore bancario nazionale. Nel frattempo, un aumento del sentimento populista sta portando alcuni a chiedere un referendum sull'uso futuro dell'euro. Anche se l'Italia, probabilmente, non abbandonerà l'euro, anche se l'aumento dello scetticismo metterà alla prova l'unità del blocco.
Tutti i maggiori partiti italiani hanno messo in discussione l'appartenenza alla zona euro, ma molti sembra che abbiamo attenuato la loro posizione. Un referendum potrebbe arrivare con i 5 Stelle o con la coalizione della Lega Nord se le concessioni che chiederanno all'UE non saranno vinte, in sostanza, regole fiscali più rilassate.

Da notare, che le proposte dell'UE per aiutare le banche italiane in caso di crisi, potrebbero bloccarsi in caso di un parlamento appeso.
Come potete vedere dal grafico sottostante, i prestiti "cattivi" (cioé in fallimento) che sono nei bilanci delle banche Italiane é sceso dall'alto dei 205 miliardi di Euro, pero rimane, oggi, a 167miliarrdi di Euro, che é ancora molto specialmente rispetto alla media di 30/40 miliardi prima della crisi del 2008.
Screenshot_20180223-123604.png

Allora, cosa stanno facendo in Europa per quanto riguarda l'unione bancaria?

Un nuovo fondo monetario Europeo (FEM) ricavato dal fondo di salvataggio esistente del blocco (ESM) avrebbe ampi poteri, tra cui la funzione di prestatore di ultima istanza.
L'apertura del fondo si baserebbe sul voto a maggioranza, non sull'unanimità, anche se il FME avrebbe un ruolo di compliance maggiore.
I piani in corso della creazione di un piano comune di assicurazione dei depositi (EDIS) darebbe ai depositanti una protezione più forte e più uniforme.

Risultato dei piani?

Se i piani per l'introduzione di un'assicurazione sui depositi si realizzeranno, le banche dei paesi periferici della zona euro, come l'Italia e la Spagna, potrebbero essere in grado di garantire una maggiore protezione dei depositanti.

Speriamo che facciano questo fondo di protezione in fretta, non vorrei mai che ci ritrovassimo con lo spread a 5% e di dover piegarci, di nuovo, a Bruxelles, e dare il nostro governo nuovamente ad un tecnico

  • Pregiamo

  • Amen

Vi abbraccio

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Analisi molto interessante
Chissà dove ci porteranno queste nuove elezioni, se mai ci porteranno da qualche parte...

Ciao @eugin grazie del commento. É un po che non ci sentiamo. Spero tutto bene. Si vedremo cosa succederà. Probabilmente niente di cosi positivo o che ci cambierà la vita. Su questo ci posso scommettere

Anche per i partiti maggiori no euro (Lega e 5 stelle) non è necessaria un'uscita dall'Europa a patto che vengano rispettati certi canoni. Ma il fatto di pagare chi taglia olivi e chi vende mucche da latte la dice lunga sulla politica europea. L'Europa era nata per una cosa, poi è finita per diventarne un'altra. Che sta insieme forzatamente lo si percepisce. Ad est, vedendo la catastrofe di alcuni paesi tra cui la Grecia, stanno sempre diventando più filorussi. In Ucraina che hanno fatto un colpo di stato per attaccarsi all'Europa adesso stanno prendendo le distanze. Non possiamo sempre rimanere fregati solo perchè "ce lo chiede l'Europa"

Esatto!! Grazie del tuo commento. Oramai siamo succobi. Ma se non giochiamo il gioco di potere rimaniamo fuori, vedi cosa é successo con l'EMA. Francia e Germania prendono sempre piu potere a Bruxelles, sempre piu influenti, noi come 3a potenza economica europea non ci facciamo neanche sentire e comunque non ci facciamo valere.

Noi come Italia avevamo tutto. La manodopera più bassa rispetto alle big, una potenza economica che va dalle industrie al turismo invernale ed estivo, al settore alimentare. Se guardavamo cosa avevamo rispetto agli altri, erano gli altri che faticavano a competere. Poi l' inglobalizazione nell'euro ci ha portati allo stesso pari con l'aggiunta di leggi che distruggono la produzione di stampo italiano ( vedi olio, pomodori, frutta, latte). l'Europa doveva favorire queste produzioni invece le ha devastate. Per come è strutturata, l'Italia non ha assolutamente bisogno di Europa, semmai è il contrario.

Sono daccordo. Il fatto é che pero l Europa era un occasione che abbiamo mancato. Ormai passiamo in secondo livello dopo Ge e Fr :(
W il made in Italy w l Italia

Forse con qualche politico più preparato ci saremmo fatti intendere di più. Il progetto Europa era ben ideato...si è sfaldato dopo. Era nato con una moneta e una banca per investimenti che doveva rendere. Ma quando dai 10 e ricevi 7 qualcosa non torna.

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