Checkup azioni e mercato Italiano

in #ita7 years ago (edited)

Il potere d'acquisto dell'Italia è come le sue favolose vetture sportive: non è certo il Nico Rosberg della corsa economica, ma il suono del suo motore attira l'attenzione anche in marcia bassa.
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Ferrari - Pixabay
Dopo anni di fallimenti, le banche e i marchi di consumatori italiani sono pronti a guidare la crescita progressiva in Europa. Tuttavia pero, i progressi potrebbero continuare a rimanere in secondo piano in seguito alle "elezioni indecise".

I guadagni delle società italiane stanno avanzando rispetto al resto della zona euro
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Bloomberg terminal
Risvegliandosi cosi da un crollo che è durato per la maggior parte dell'ultimo decennio. L'indice MIB sta "prendendo velocità", sovraperformando gran parte della regione Europa negli ultimi 12 mesi.
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Vale Rossi - Pixabay
Nonostante la bella performance delle azioni italiane, il P/E (Price to Earnings: una indicazione di valuazione azionaria) è tra i più bassi della regione. Le banche, le auto, i settori del lusso e della moda dei consumatori sono stati i driver del 2017, con UniCredit, Intesa, Fiat, Ferrari e Luxottica che hanno contribuito a una quota sproporzionata dell'aumento di prezzi.
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Vini Italia - Pixabay
Le banche possono anche fare una pausa nel 2018, ma le prospettive indicano una crescita superiore alla media per il 2019 e i prossimi due anni per l'Italia.
La regolamentazione del settore bancario e le politiche commerciali, sia in Italia che in Europa e nell'Atlantico, saranno fondamentali per il mercato in vista delle elezioni. Le politiche anti-establishment non sembrano ancora in grado di sfidare la costituzione dell'Euro e delle "Euro politiche".
Le industrie bancarie ed automobilistiche italiane detengono le chiavi per crescita nel 2019 dopo essere state in prima linea nella ripresa degli utili 2017.
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Artigianato Scarpa - Pixabay
Il commercio è al centro dell'economia europea sia all'interno che all'esterno della zona euro, con oltre 7 trilioni di dollari in esportazioni e importazioni combinate. Le esportazioni equivalgono al 30-50% del PIL per molte delle major della regione. Dopo la Brexit, oltre la metà del commercio totale sarà al di fuori dell'unione doganale, sottolineando l'importanza del libero scambio globale.

Le dita sono incrociate perché il buon senso prevalga nelle prossime politiche e negoziazioni, ma l'intransigenza sarà una fonte di angoscia, volatilità del mercato e premi di rischio più elevati.
Interruzioni del commercio e movimenti politici anti-establishment su entrambe le sponde dell'Atlantico potrebbero rapidamente pesare sul sentimento degli invetsitori, influenzando anche l'attività economica e la fiducia dei consumatori. Questo é perché sono i mercati finaziari che dirigono l'economia reale, e non il contrario. Lo abbiamo sperimentato sulle nostre pelli nel 2010/2011, non scordiamoceli mai.
Io resto compratore della ripresa europea, ci credo e penso le azioni, con focus domestico, hanno una grande potenziale

  • Che ne pensate?
  • Credete anche voi in questa ripresa economica?

Speriamo che ora, chiunque avrà il governo, non faccia troppi casini..

Vi abbraccio

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