Erasmus 5° episodio: ad un passo dalla Sicilia

in #ita6 years ago

DALLA LITHUANIA ALLA SICILIA E' UNA SOLA MAIL

Sveglia alle sette di mattina, con le borse ancora sotto gli occhi l'emozione era alle stelle in vista dell'inizio della settimana di orientamento. Dopo i dovuti esercizi di stretching (ah, avevo dimenticato di raccontarvi questo particolare: il letto non esisteva, era solo un ammasso di tavole con sopra un materasso spesso un centimetro, quindi vi lascio immaginare la mia schiena dopo 6 mesi, se già dopo due giorni mi faceva sembrare un vecchio di 80 anni), inizio a prepararmi!

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[CC0 Creative Commons - Immagine priva di copyright]

Trovai Burak nella stessa posizione della sera prima, trasandato, sigaretta in mano e ipnotizzato dal muro di fronte (tanto che pensai fosse sonnambulo); Francesco (l'italiano) era invece scomparso. Solo dopo qualche mese ci incontrammo nuovamente in una discoteca e mi disse: "ah ciao Fabio, scusa se sono scappato di casa senza dire nulla, ma a me quel luogo mi metteva una paura tremenda". A quel punto pensai che avessi fatto bene a credere che fosse pazzo 😂😂😂!

Ad ogni modo, dopo essermi vestito provo a fare il caffè, con un caffetteria italiana che avevo comperato la sera prima, e ovviamente non funzionava: aspettai ben 20 minuti prima dello scoppio finale, con conseguente schizzata su tutte le pareti della cucina. Parto, quindi, verso il centro, alla ricerca di un bar e del "Congress Palace", il luogo in cui si sarebbe svolta la cerimonia di iniziazione. L'aria fuori era tesa, non vedevamo l'ora di entrare, la zona fuoristante piena di gente; finalmente scattano le 9:30. Mi dirigo all'interno e trovo una segnaletica con scritto: erasmus on the right and lithuanian students or others on the left side.

Entro certamente nella sezione Erasmus e rimango sbalordito, più di 2000 persone sedute ad aspettare; convinto così di aver sbagliato ritorno indietro e invece no: era proprio quello l'Auditorium per accoglienza Erasmus, eravamo proprio 2000 ragazzi, proveniente da ben 71 nazioni diverse, pronti a vivere un'esperienza fantastica ed indimenticabile! Ci parlarono di tutto, dall'organizzazione della città e delle modalità di svolgimento delle lezioni, ai pub a cui potevamo accedere durante le serate; dai numeri da chiamare in caso di emergenza alla burocrazia da rispettare per il completamento del processo di studio. Eravamo felici, esterrefatti, pieno di adrenalina e io mi ero svuotato delle mie ansie e paure.

Al termine della manifestazione la nostra mentor decise di farci visitare al meglio la città: questa mi affascinò sin dalla mia prima impressione. Era piccola per essere una capitale di Stato, ma grande abbastanza per soddisfare gran parte delle esigenze di qualsiasi cittadino: pulita, rispettata, organizzata e, soprattutto, lussuosamente curata in ogni minimo particolare, dai trasporti alla sicurezza, dall'urbanizzazione al centro storico, alla presenza di cinema, pub, ristoranti, centri commerciali, fast food... (sostanzialmente quasi come in gran parte dell'Italia, vero?!). Lo stesso, però, non posso dire del cibo: la nostra guida decise di farci assaggiare i piatti tipici lituani. Fondamentalmente erano due: la pink soup, ossia una sorta di zuppa fucsia fluo dagli anonimo ingredienti, e la zeppellina, cioè a dire una patata, immersa nel burro, con dentro una salsiccia mista. Immaginate, ovviamente, un siciliano che si immerge, dopo il pranzo domenicale della nonna, in cui i commensali sono cinque ma gli invitati potrebbero essere cinquanta, in una realtà simile. Cosa avrei dovuto provare?! Ad ogni modo eravamo sorridente e rilassati, attoniti dalla giornata passata e curiosi di quella seguente.

Ad un tratto nel pomeriggio arrivò una mail, così a me, così come a tanti altri ragazzi. Era la Vilnius University, che ci informava circa la cancellazione di quattro materie che avremmo dovuto frequentare. Che problema c'era per tutti gli altri studenti?! Nessuno, bastava chiamare la propria Accademia e cambiarle. Purtroppo per me non era la stessa cosa, non per me che venivo dall'Università di Messina (che non mi rispondeva e non voleva convalidarmi più una materia); ero rimasto senza discipline da poter frequentare e ciò significava perdere sei mesi di corso di studi. Quando tutto sembrava andare nel migliore dei modi, ecco come una sola mail mi fece crollare, senza avviso, inesorabilmente, il mondo addosso.

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Provate ad immaginare il mio stato d'animo. Girai tutte le segreterie di Vilnius e chiamai a tutti i contatti della mia Università: niente da fare, non mi restava che prenotare un biglietto di sola andata verso la Sicilia, un biglietto senza più ritorno. Curiosi di conoscere il seguito di questa storia? Seguitemi nel prossimo post!! Salve a tutti Stemers!

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