Possono portarti via tutto, ma non le bolle di sapone.

in #ita6 years ago
"Babbo lo sai che stavo facendo le bolle è ho int'appolato una mo'ca piccola piccola".

Se dalla finestra aperta non vedi nient'altro che nebbia, dalle nostre parti, vuol dire che per l'estate devi aspettare ancora un bel po'.
"Non preoccupatevi, la 's' viene con il tempo. Quando si cresce un po' di più", dice il logopedista.

Del resto quando diventi grande le consonanti le acquisisci più o meno tutte. Perché stare lì a pensarci ora. Tanto più che, a volte, ti domandi anche: per farne poi che?
Se esci di fuori, e tutta quella nebbiolina gelida arrossa i tuoi zigomi e il naso, significa che per infilarti un costume dovrai aspettare ancora giorni e giorni.
Chi è che si ricorda quello che, qualche tempo fa, in televisione, ha detto "la politica non è una cosa sporca". Sai quante ce ne sono di consonanti in una proposizione di quel tipo? È da non crederci... considerate anche le ripetizioni ne ha tirate in ballo più di una decina.

Il punto è che, su questa trottola che gira, il tutto nasce sempre un po' dalle parole. Non ci hanno forse cresciuti dicendoci che all'inizio era il Verbo. Non solo da noi, per intenderci. Da qui all'Australia è più o meno tutto uguale. La, in Oceania, credono che gli antenati totemici all'inizio, come prima cosa, si siano messi a cantare quello che desideravano, e gli oggetti e il mondo, piano piano, sono comparsi davanti ai loro occhi. In altre parti del mondo c'è chi si è inventato le sue teogonie. Mentre la, in Oceania, l'hanno fatta semplice semplice. Una cosa come da prestigiatori. E c'è da crederci. Uno cantava quello che gli passava per la testa e, quella roba lì compariva. Io ho pensato questo, se non fosse vero, un canguro, che si porta il cucciolo, che tra l'altro è grande come un capriolo, dentro ad sacco appeso alla pancia, come poteva venirne fuori.
Hai mai pensato di aprire le finestre e adornare gli alberi di koala? In Australia dice che uno l'ha fatto, mentre usciva da una buca. Ora li vedi appesi un po' qua è un po' la, per davvero.

"Babbo mi allacci le 'cappe?" dice mia figlia.
"non fatevene un cruccio, la "r" viene in seguito" dice il pediatra.
Da qualche parte devo aver letto che, a volte, viene prima della 's'.
In Italia, qualcuno ha detto che il verbo è che siamo tutti un po' evasori. Mica che non troviamo uno capace di organizzare un paese... no, e che, qui è colpa di tutti gli altri.
Così vedi dei vecchi che si trovano con delle raccomandate dove c'è scritto che devono restituire parte della pensione... Ne vedi uno che piange come se non ci fosse una possibilità di consolazione, sotto gli addobbi natalizi. Le parole che ha letto, l'hanno fatto crollare il suo, di mondo. Se gli avessero tolto la prostata con le pinzette per i peli avrebbe sofferto di meno.
Con tutto che avevano dichiarato che mai e poi mai ci sarebbero state notifiche sotto l'albero.

Così può succedere che la nipotina gli chieda se si è fatto male. Se si è bloccato con la schiena magari. Può essere che un nonno, con tanto di capelli bianchi, abbia preso paura per Babbo Natale. Forse scende una piccola lacrima anche a lei. Tanto basta perché, in una maniera meno dolce che dinoccolata, cerchino di riprendere una specie di contegno. I nonni. Magari sommessamente dicono: "Mi son preso una mosca nell'occhio..." E magari, io ho avuto modo di sentirlo, la nipote gli risponde: "Nonno, anche io l'ho p'lesa... che 'culo che hai".

Se devo usare delle parole, in questo momento, per definire questo di mondo, direi che a volte non è un granché, a dirla come va detta, ma se mia figlia ha già le "c" e le "l" per ora non mi interessa altro.

Note a margine.
La storia, che appena ora la mia mente ha terminato di rievocare, è illusoria. Ogni riferimento a persone o cose, o a fatti inquietanti è inventato. Posso sostenere, senza ombra di dubbio, che faccia parte meno delle mie fantasie che dei miei risvegli notturni. È irreale dunque, almeno tanto quanto possono esserlo il susseguirsi delle fasi lunari, o la genesi delle lotte di un regime che cerca di disarmarne un altro. Almeno tanto quanto possa esserlo il guaito del mio cane, se nel bosco non ritrova il mio sguardo.
Per evitare di commettere lo stesso errore dei nostri antenati totemici, e di generare delle forme che mi intimoriscono, eviterò di raccontarla a chicchessia. Non dirò nulla... se non delle bolle di sapone.

Le foto presenti nel testo sono scattate da me su miei disegni, elaborate, in seguito, con applicazioni come Canva e Snapseed. Ho provato a farli con la tecnica "senza staccare la penna dal foglio". Esercizi che si possono vedere svolti in maniera migliore da Jean Cocteau e Picasso, con i fili di ferro da Alexander Calder, o prima di loro, nel 600, dai calligrafi spagnoli, che disegnavano cherubini.

Sort:  

Per le parole non preoccuparti
e' piu' facile di quello che pensi
come le bolle di sapone bing
se soffi piano vengono da sole
anche le parole
anche le parole

Un post evocativo e delicato. Grazie della condivisione e complimenti per i disegni u.u

Grazie mad-runner
Un sano distacco aiuterebbe, anche per la fluidità della lettura. credo di non averne avuto 👍

Coin Marketplace

STEEM 0.19
TRX 0.14
JST 0.030
BTC 62893.52
ETH 3354.14
USDT 1.00
SBD 2.47