Cadiamo a pezzi?

in #ita6 years ago (edited)

cadiamo a pezzi?

Non credo che avremo altro tempo per domandarci il perché.
Tanto più che credo ne avremo poco per iniziare a lavorare sul come venirne fuori.
E non mi riferisco alle condizioni delle nostre infrastrutture, che comunque sono un’altra faccia monotonamente uguale del dedacaedro che ci rappresenta.

Invece la domanda: “ce la faremo?”, la trovo del tutto inutile. L’ultimo libro di Forchielli ci dice già cosa succederà se la risposta sarà negativa. Finiremo schiavi. Schiavi di sistemi economici più propensi alla progettazione, all’analisi dei feedback e, al raggiungimento dei risultati. Obbiettivi che quei sistemi economici hanno bene in mente. Un chiodo fisso.

Per caso avete mai sentito dei vostri amici, in questi anni, lamentarsi della mala gestione delle risorse nel nostro paese? Avete avuto modo di vedere le piccole attività cedere il passo e chiudere adducendo cause come eccessiva burocrazia, impossibilità di rimanere coerenti con le normative di settore, eccessiva pressione fiscale, un numero indiscriminato di aperture di negozi sempre uguali, a cui dicono di non trovare una logica, incolpando quello che definiscono un liberalismo senza criterio? Gli avete visti abbattuti perché si sono detti consapevoli che non sembra esserci una comprensione di queste problematiche? Avete visto nascere migliaia di piccole attività condotte da ragazzi extracomunitari e vi è venuto il dubbio se per loro la burocrazia e la tassazione siano assimilabili a quelle che gravano sugli esercenti nazionali che invece le statistiche dicono che chiudono uno dopo l’altro? Vi siete chiesti se su queste attività è uguale la pressione frutto dei controlli a tappeto? Avete visto qualcuno chiedersi come mai alcuni piccoli imprenditori esteri, ora, iniziano a comprare anche attività di maggior spessore, che poco prima sembravano condotte con sempre minor profitto dagli imprenditori nazionali? Come mai aziende quotate in borsa iniziano a cedere parte delle loro quote ad investitori esteri? Come mai parte delle nostre banche stanno passando di proprietà ad imprenditori e banche estere?

Io personalmente non ho sentito parlare di questi argomenti, passo la più parte del tempo a guardare Peppa Pig. E magari anche i vostri amici non vi hanno lamentato queste domande. Anche perché alla fine che importanza possono avere queste tediose discussioni.

Oggi però sono chiuso in casa per colpa della pioggia. Sono solo e non ho più la possibilità, come quando ero ragazzo, di chiamare delle amiche. Così mentre mi annoio da morire passo del tempo a chiedermi ma… se avessi voglia di scrivere 300 parole di mera speculazione dialettica, anzi per esprimere dei desideri. Da qui a proseguire, che cosa potrebbe essere interessante sperare che capitasse?

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Immagine scattata dall'autore


È sempre una pessima idea stare in un posto da soli e non fare niente di niente. Potrei giocare a tombola con lo specchio. Invece mi è partita questa scheggia per un gioco inutile: Scrivere due righe su cosa sperare.

  • Sperare nel ritorno di tanti ragazzi che stanno facendo la fortuna di altre paesi nel settore delle nuove tecnologie? Un bel richiamo all’amor di patria, intendo quella patria dalla quale, è probabile, si son sentiti cacciar via quasi fossero degli inetti o inutili (quanti anni come ricercatori accademici si devono fare in Italia per avere un minimo di riconoscimento? Basta una vita?). Questa storia mi ricorda un po’ quello che facevano gli spartani sul monte Taigeto. Per quanto esecrabile, quanto meno gli spartani abbandonavano i figli giudicati deboli e inferiori. Se dovessi seguire questo Diabolicamente ironico paragone con Sparta, come dovremmo giudicare l’Italia? In effetti non è molto importante ma… come mai la Cina ha investito senza sosta in questi anni con l’obbiettivo di raggiungere e superare gli Stati Uniti come potenza tecnologica. Ritenendo tutti i settori correlati come PRIORITARI. Che ci importa, tornando alle premesse, io che guardo sempre Peppa Pig, cosa ne posso capire di Big data.

  • Sperare in una macchina culturale, storica e artistica che macini risorse infinite per quanto è profonda e stratificata la nostra geografia. Mi ricordo che qualche anno fa pagai 15 euro per ogni castello visitato nella zona della Loira. Ho fatto magnifiche fotografie ai loro giardini, encomiabili per come erano ben tenuti e puliti. Non rammento tuttavia opere d’arte che valessero quel biglietto, e mi scuso fin d’ora per l’insensibilità che magari dimostro. Amo la Francia, amo molto meno il fatto che ci siamo trovati costretti a regalargli alcune nostre banche locali. Ma questo forse sta a significare che soffro psicologicamente il timore di una loro maggior capacità politica e progettuale?

  • Sperare che… no provo a dirla diversamente. Ho un’amica svizzera che si è accompagnata con un Italiano che ha un’attività e, lei sta provando ad adattarsi a vivere in Italia. Mi ha confidato che ogni mattina che si sveglia si domanda con quale piede sia più giusto entrare nel negozio del compagno. Sinistro oppure destro, chissà? No perché dice che ci sono così tante norme che ha il timore che se fa una cosa gli possono sempre imputare che l’abbia fatta sbagliata. Adora l’idea che ha del nostro paese. Un’idea aerea, tanto più vicina ai ricordi tramandatigli dai suoi genitori di origine Italiana, ma mi diceva che, dove è nata, cioè in Svizzera, questo problema non c’è. E’ tutto molto più facile. Per credergli dobbiamo metterci a contare quante norme regolano il nostro e il suo paese?

chains-2886574_1920 (1).jpg Immagine Pixbay

Temo di essermi avvicinato alle 300 parole che avevo pensato di scrivere e mi sto già annoiando un casino. Ne ho tante altre inutili… Forse è meglio se inizio a preparare le catene per legarmi quel dedacaedro alla caviglia?


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Carissimo, scrivine 300 , 3 mila o 3 milioni.
Se questi sono gli argomenti che intendi trattare e se questa è la grazia con cui li tratti io li leggerò.
Come ho avuto modo di esprimere nel.mio post odierno siamo schiavi volontari.
Cosa faremo?
A quanto pare nulla, se non guardare Peppa Pig

Ma sai non è male...
C'è anche un episodio che parla dell'Italia
c'è da scompisciarsi un bel po 🖖

Grazie di essere passato serialfiller 👍

Un post ricco di Domande vitali per la nostra nazione. Un bel post. Forse bisogna prendere una Domanda e approfondirla, approfondirla, sino a darsi risposte abbastanza esaurienti...ma purtroppo una risposta spesso apre altre domande...

A volte si dice che nelle domande si possono nascondere delle risposte. Ma forse non è così corretto. Forse sarebbe più appropriato sviscerare ogni singola risposta per generare, come giustamente dici, altre domande... come dire, fino alle radici platoniche di ogni questione?

Mi son ricordato che dopo la seconda guerra mondiale Antonio Trizzino diede alle stampe un libro con delle risposte.
Seguì la sentenza 5/12/1953 della Corte di Assise di Milano, con la quale fu dichiarato colpevole del delitto di vilipendio delle FF SS dello Stato...

Eh... che siano birichini quelli che buttano lì le risposte?

👍Grazie della lettura

A me piace tantissimo star sola, mi vengono in mente cosí tante cose da fare che non so nemmeno da quale partire :-)))

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