Boletus
Una pausa me la prederei volentieri.
sveglia alle quattro e mezzo, qualche chilometro in macchina e poi si inizia a passeggiare. Puoi trovare qualche cosa come nulla. A volte si è in compagnia, altre volte si condivide uno spazio, che non è più asfalto e frecce verdi dei semafori, con un solo amico, che per me è Pepe.
Quando ho iniziato a addentrarmi nel bosco ho dovuto affrontare qualche cosa che mi ritornava solo nei sogni. Mi sono domandato se fosse reminiscenza.
Il sottobosco fitto e intricato che trovi ai piedi delle colline di castagno si dirada verso boschi di Quercus Ilex per poi salire ancora e addentrarsi sotto gli alti fusti delle faggete, dove piccoli tappeti di muschio verdeggiante, illuminati dalla rugiada, diventano complementari al tappeto di foglie rosse.
Ho parlato speso con i cacciatori. Nel bosco c'è modo di ascoltare il richiamo di molti animali, così come la rosa di pallini che li insegue. Qualcuno di loro mi ha raccontato che la notte può essere visitata dalla memoria di una caccia che si ripete. Un uomo robusto e, dai tratti duri, mi ha confidato che per problemi di salute, e a malincuore, ha dovuto smettere di cacciare. E che i suoi sogni si sono rasserenati.
Non escludo che qualche cosa di atavico rincorra ancora l'illusione di poterci vedere come un suo diapason. Di riprendere contatto con qualche corda che, nel deserto del tempo, è stato un respiro condiviso.
Dovrò attendere ancora un po' per tornarci.
Nel frattempo ripeto, senza rifletterci, quello che facevano i primi cacciatori o cercatori di bacche e frutti. Nei giorni o nelle ore che anticipano la ricerca, tappezzo la mia grotta di segni. Non fosse mai, il caso credo non lo neghi, che immaginare una preda voglia significare generarla.
Qui sotto inserisco un piccolo filmato di 15 secondi che mostra dove ho trovato un dei funghi raccolti nella ciotola:
Il bosco è cultura e inevitabilmente cucina. Una cosa che ho imparato passeggiando sotto l'ombra dei castagni è che di molti frutti ci siamo dimenticati il sapore e le svariate possibilità del loro uso. Vi propongo una cosa veloce da descrivere, ma che richiede un attimo di pazienza per farla.
chef Gianni Quondamatteo
- Verso ottobre fate una bella passeggiata sotto le castagnete e raccogliete i gallinacci (o Cantharellus Cibarius).
- Mettete sul fuoco un buon brodo di carne,
- Quando è pronto aggiungete i gallinacci e fateli venire a fuoco lento per 30 / 40 minuti,
- Sbattete delle uova in una ciotola con del parmigiano grattugiato, un pizzico di pepe e sale. Versatele nel brodo dove stanno cuocendo i gallinacci poco prima di portare in tavola.
Buon Appetito
Vero contatto con la natura.
Ti invidio per questo, roba da fare e rifare sempre e che spesso rimandiamo.
Si capita anche a me - poi nell'ultimo anno per esigenze lavorative di famiglia è diventato ancora più difficile. Ma è un contatto che desidero mantenere. Dovremmo condividerlo con i più giovani anche poche volte all'anno - ha uno strano effetto 😂 Forse si potrebbe scegliere di rispettare di più la ns terra.
👍Grazie per essere passato serialfiller
Bel post , mio padre era un enorme appassionato di funghi e di camminate tra i boschi.
Bisogna conoscerli, si legge spesso di tanta gente che ne raccoglie di velenosi.
Verissimo come per tutte le cose l'improvisazione non è gradita - bisogna studiare.
La famiglia dei boletus contiene al suo interno alcuni esemplari tossici. Non ricordo ce ne siano di mortali, ma comunque si può finire all'ospedale (per fortuna sono fra i funghi più facilmente distinguibili).
Nella famiglia delle amanite invece si trova l'eccellenza: l'amanita Cesaria, ma anche diverse specie mortali, che sono spesso causa di cronaca. Come hai giustamente ricordato.
Alcuni funghi hanno caratteristiche che bene li identificano, altri sono più confondibili nella luce variabile del bosco.
grazie mille thelastlips
Fortissimo 👍Se ti ha raccontato di uno o due posti vai a vederli e a fare una scampagnata (attenzione a non perdere l'orientamento), è un'esperienza molto bella. Li hai vicino a casa?
Se non lo fai, uno di questi giorni ti citofono verso le 5 senza preavviso e ti porto a funghi 💪😂
che bellezza cavolo!
Grazie mille phage93 👍
Spero un giorno di chiederti consigli... o anche solo del miele 😂
ahahahahahhaa :)
Che invidia! Fino a qualche anno fa', ogni autunno andavo a caccia di funghi nel bosco: gallinacci, cornucopie, le cosiddette mazze di tamburo (macrolepiota) e occasionalmente qualche porcino succulente o improbabili champignon; i chiodini che crescevano a mazzi sotto una quercia precisa nel bosco sotto Rocca Busambra...mamma mia che ricordi hai risvegliato!
Un giorno, arrabbiatissima con un ragazzo, avrei voluto raccogliere un'amanita phalloides per vendicarmi, ma per fortuna non l'ho fatto xD
Passeggiare con l'intento di raccogliere funghi, verdure selvatiche o asparagi è un'esperienza che ci immerge nella natura totalmente, anima e corpo; anche la mente, focalizzata nella ricerca, non ha altri pensieri. E', almeno per me, (o era, considerando che non vado più da anni) un'esperienza unica, rilassante, ricaricante; migliore di una seduta dallo psicologo o di una sessione di meditazione!
E pensare che i funghi neanche li mangiavo, quando andavo a raccoglierli boschi boschi. Facevo la felicità altrui, consegnando le ceste piene (o magari, era soltanto tutta un tattica per avvelenare i nemici, cospargendo di spore tossiche funghi commestibili a loro insaputa e poi elargendo doni in abbondanza, chissà!)
Be, il dubbio è sempre utile per dare un po' di movimento, a volte di poesia... ma anche di mal di pancia senza altri veri motivi direi 😂 - quindi a quel ragazzo potevi fargliela credere subito dopo cena 😂 Sai che corse.
Si quando entro nel bosco lo faccio con tutto il lavoro e i pensieri che mi seguono aggrappati come le cimici... poi quella fine nebbiolina del crepuscolo, un passo alla volta, se le porta via una per una. E mi trovo che i piedi e la mente, almeno per qualche momento, non hanno bisogno di parlare fra loro per andare avanti.
Grazie per essere passata nawamy